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"thumbnail_RicetteIl Salento contemporaneo in dodici storie tutte da gustare. Si chiama “Ricette scumbenate. Dodici storie pop di cucina ‘atipica’ del Salento” il progetto firmato dal laboratorio di comunicazione Big Sur in collaborazione con Industria Servizi Grafici Panico, che raccoglie le proposte culinarie di dodici chef per passione, dalla cantante al contadino, dal mastro paratiere alla skipper. Una rosa di esperienze “scombinate” dietro ai fornelli, alle prese con la cucina tradizionale, per raccontare in modo leggero e giocoso il Salento creativo, dinamico e genuino.

Il progetto, presentato ieri a Lecce, è una vera festa che riunirà gli “chef” di “Ricette scumbenate”, condita da performance teatrali, musica e, dulcis in fundo, una “frisellata al buio”.

Prendi dodici ricette tradizionali salentine (ma non troppo), aggiungi dodici cuochi atipici, mescola tutto con un chilo di buoni propositi, spruzzaci sopra un bel po’ di curiosità, sbaglia le dosi, rimedia con un ingrediente a sorpresa e un cucchiaio di aneddoti. Cuoci il tutto a ritmo di pizzica o di musica elettronica. Non preoccuparti di vincere gare da master chef. Divertiti. Et voilà, ecco servita una deliziosa “ricetta scumbenata”.

“Ricette scumbenate” è un progetto editoriale che comprende una pubblicazione di racconti in forma di ricettario illustrato, una mostra di illustrazioni, una produzione di merchandising e una serie di piccoli e grandi eventi eno-gastronomici pubblici e privati, decisamente “scombinati”. Il fulcro del progetto è una rosa di dodici ricette illustrate e dodici racconti ispirati a personaggi reali, uomini, donne e anche bambini che si cimentano con la cucina nella loro quotidianità. Persone legate al Salento per ragioni anagrafiche o sentimentali, variegate per generazioni, professioni, stili di vita e provenienza geografica. Non “masterchef” che cucinano per professione, ma “cuochi domestici”, la cui relazione con la cucina si gioca sul terreno del diletto o anche solo della necessità. Le “ricette scumbenate” sono ricette salentine “atipiche”. Piatti della tradizione resi unici dalle storie familiari che li accompagnano, oppure rivisitati in una chiave originale da chi cucina per dar sfogo alla propria creatività, o ancora presentate in una variante ironica ed esilarante da chi non ha esperienza tra i fornelli, ma molta buona volontà. Le ricette diventano quindi il pretesto per fotografare un territorio ricco per il suo patrimonio culturale tradizionale e al contempo per il suo dinamismo, pienamente inserito nel fermento e nelle contraddizioni del mondo globalizzato. Nonne di famiglia con la memoria ballerina, studenti fuorisede esperti nella nobile arte di arrangiarsi, stranieri “adottati”, lavoratrici e lavoratori atipici, giovani imprenditori, artisti e artigiani che sognano di diventare chef stellati, super manager reduci dal fast food, famiglie di ogni dimensione, genere e colore sventolano la variegata tavola apparecchiata che racconta le tante identità del Salento contemporaneo. I menu e le voci degli atipici chef accompagnano il lettore in un viaggio appassionante e saporito attraverso il territorio, alla scoperta delle colture tradizionali, dei sapori tramandati di generazione in generazione e delle aziende che, oggi, costituiscono il veicolo di una ricchezza non solo economica, ma anche latamente culturale del territorio.

Le Ricette scumbenate sono state raccontate da: Mylious Johnson, Gigi Mangia, Alessandra Caiulo, Pierpaolo Lala, Salvatore Agostinello, Torquato Parisi, Simona Toma, Nico Maggi, Mario Cazzato, Ada Martella, Maria Pranzo, Daniele Marsano, Biancarosa Perrone.

La “prefazione scumbenata” è firmata dallo “chef filosofo” Don Pasta, i testi sono di Giorgia Salicandro, le illustrazioni di Efrem Barrotta, le interviste di Paolo Pisanelli, web designer Amir Simone TarighinejadFrancesco Maggiore, il coordinamento è a cura di Sergio Quarta.

«Siamo come friselle, la nostra identità diventa commestibile una volta entrati in contatto con il mondo alimentare. Noi non siamo bagnati di una tradizione, siamo bagnati di una linfa vitale costruito sulla domanda che per prima si fa al prossimo tuo: Ce te mangi osci?» (dalla prefazione di Don Pasta).

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.