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"t"La tv diventa sempre più ‘social’. Dopo il monitoraggio dei ‘tweet’ che riguardano show e telefilm, a svecchiare gli ascolti contribuiranno anche i commenti messi in circolo dal miliardo e mezzo di utenti di Facebook. In futuro negli indici di gradimento entrerà pure Instagram. A scrutare più approfonditamente il ‘secondo schermo’ – quello di smartphone e tablet con cui interagiamo mentre guardiamo la televisione – sarà il Nielsen Social Content Ratings. Il servizio prenderà il via nella prima metà di quest’anno in Stati Uniti, Italia, Australia e Messico.

L’iniziativa non è altro che l’espansione di Twitter Tv Ratings, lanciato tre anni fa da Nielsen per misurare i cinguettii relativi a quel che passa sul piccolo schermo. Ma l’allargamento a Facebook rende il monitoraggio degli ascolti sul web decisamente più corposo. E rischia di travolgere metodi più tradizionali come l’Auditel in Italia – che a ottobre scorso ha avuto un black-out di due settimane per una ‘fuga di dati’ che ha svelato l’identità di alcune famiglie del campione – perchè consente a broadcaster e agenzie di pubblicità di valutare in tempo reale e in maniera globale l’efficacia delle proprie strategie.

"Social Content Ratings nasce per fornire un quadro completo e omogeneo di come i"t2" consumatori interagiscono con i programmi televisivi attraverso i diversi social media", spiega Luca Bordin, General Manager Media Solutions di Nielsen in Italia. "Gli spettatori commentano i programmi mentre sono in onda, ma le conversazioni continuano anche nei giorni successivi tra un episodio e l’altro. Siamo molto felici che si potranno riflettere le conversazioni sui social nella loro interezza", aggiunge Nick Grudin, Director of Media Partnerships di Facebook.

Come funzioneranno le rilevazioni? Se su Twitter l’analisi di post, like e conversazioni è più semplice poichè i cinguettii sono quasi sempre pubblici e marcati da un hashtag, diventa più complicata su Facebook dove chi sta al di fuori della piattaforma non può vedere cosa stiamo pubblicando a meno che non decidiamo di aprire a tutti i nostri contenuti. Per bypassare l’ostacolo, il social network fornirà a Nielsen le conversazioni sui programmi tv, in forma aggregata e anonima, tra cui i post condivisi con amici e familiari. La privacy degli utenti sarà comunque rispettata: il messaggio privato inviato a un amico resterà tale, ma se si scriverà il proprio apprezzamento per una trasmissione sulla bacheca di un amico, quel post entrerà nel conteggio, così come i like, i commenti e le condivisioni "t3"che riceverà.

Insomma, da ‘secondo schermo’ i nuovi dispositivi mobili si stanno trasformando sempre di più in sostituti della tv. E non sono solo i social a spingere questo cambiamento, c’è anche lo streaming con Netflix in testa. Sempre Nielsen, con una ricerca di un mese fa tarata sul pubblico Usa, ha calcolato che i giovani dai 18 ai 34 anni che hanno usato smartphone e tablet per la fruizione di contenuti sono aumentati del 26% in un anno.

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.