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"1"Sono tanti i locali che si affacciano oggi a Bari su Corso Vittorio Emanuele, una delle arterie principali della movida del capoluogo di regione pugliese, cerniera fra la città vecchia e quella nuova. Un’evoluzione che ha cambiato radicalmente l’aspetto del corso lungo gli anni, da tranquilla via di passaggio cittadino e di carrozze trainate da cavalli, in una delle strade più trafficate e frequentate dai cittadini baresi. Proprio su Corso Vittorio Emanuele, è sorta una nuova realtà, un piccolo angolo di paradiso che comincerà la sua avventura enogastronomica a partire da lunedì 13 aprile, quando il Boccaccio Cocktail Bistrot potrà aprire i battenti al curioso ed esigente pubblico locale. L’ambiente si presenta subito al primo impatto accogliente e alternativo nel genere, rispetto a molti altri locali del corso che hanno preferito omologarsi al resto anziché reinventarsi. La prima impressione suscitata dal Boccaccio è che si tratti sicuramente di un risto-bar dotato di carattere, ma ciò che è ancora più importante dotato di “gusto”, sia nell’arredamento che nella scelta del menù, come ribadito dal claim che accompagna la promozione del bistrot: gusto (appunto), tradizione e qualità. Ed il boccaccio fa da padrone anche in qualità di complemento d’arredo. A parlare del locale è il suo gestore e creatore Domenico Antonacci, il giovane imprenditore che da anni milita nell’ambito della ristorazione dando vita a locali che sono stati importanti luoghi di riferimento per i baresi. Antonacci ci ha accolto nel suo ristorante a poche ore dalla sua apertura per rivelarci qualcosa in più su quella che è e sarà l’avventura del Boccaccio Cocktail Bistrot.

Domenico, da quanto tempo sei nel campo della ristorazione?

Un sacco di anni. Ho iniziato assieme alla mia famiglia, siamo partiti una ventina d’anni fa con un piccolo locale nella città vecchia, l’Osteria “Le Arpie”, e poi di lì è stato un work in progress. Siamo cresciuti e abbiamo spaziato dalla caffetteria alla pizzeria.

Il nome scelto per il locale, “Boccaccio”, e il claim che lo accompagna, “gusto, tradizione e qualità”, lasciano presagire un determinato stile di cucina…

“Boccaccio” è un progetto che è nato seduti a tavolino facendo una chiacchiera con gli amici. Si parlava del momento che sta vivendo la gastronomia attualmente, in cui si parla tanto di ristoranti giapponesi, cucina fusion e cucina internazionale. Abbiamo avuto l’impressione che la cucina pugliese fosse un po’ trascurata. Intanto è nata una grande amicizia con lo chef Antonio Scalera che è molto molto bravo e allora ci siamo detti: “perché in questo momento in cui si parla tanto di cucina fusion, non si può parlare di cucina tradizionale rivisitata? Perché non rivisitare le nostre tradizioni?”. Poi di lì è nata l’idea del “boccaccio” perché è uno di quegli elementi che è sempre presente nelle nostre dispense, ricorda la tradizione incarnata dalla nonna che preparava le conserve, però poi il boccaccio si trasforma anche in un contenitore, di idee e contenuti. Vi si possono riporre penne, piante, fiori. È per questa ragione che abbiamo scelto di associare il nome all’idea.

Lo hai definito un “contenitore di idee”, avete dunque pensato di rendere il vostro bistrot anche una sorta di officina aperta ad eventi particolari?

In programma ci sono una serie di eventi. Stiamo cercando di sposare tutti i prodotti pugliesi tra loro, inaugureremo con alcune cantine che producono direttamente in Puglia. Non abbiamo ancora messo su il programma definitivo ma sicuramente promuoveremo sia degustazioni che piccoli eventi musicali, per cui abbiamo predisposto una postazione. Ci saranno, quindi, anche dei live che lasceranno risuonare la musica pugliese, perché non ci potevamo distaccare dal “concetto Puglia” in cui è racchiuso il significato del Boccaccio Cocktail Bistrot.

Dunque: tradizione aperta all’innovazione. Aperta anche alle nuove tendenze della cucina vegana?

Sicuramente non ci stiamo distaccando dalle richieste del mercato. Il vegano è una persona che ha fatto una scelta di vita e ha una sua filosofia che, non ti nego, ci affascini e quindi non trascureremo.

Punto di forza del vostro locale?

La cucina. Abbiamo preso delle ricette tradizionali, siamo praticamente andati a trovarle “a casa della nonna” e le abbiamo rivisitate sotto la guida dello chef Scalera.

Quale sarà il piatto di punta e con quale bevanda andrebbe abbinato?

Sicuramente “il polpo nel boccaccio”! Come bevanda, io per gusto personale, abbinerei un rosato ma anche un buon bianco sarebbe perfetto.

 

Le premesse sono buone, le aspettative altrettanto. Inizia il countdown in prospettiva dell’inaugurazione di lunedì 13. Tanta attesa per le energie e la passione profusa dalla valente squadra del Boccaccio Cocktail Bistrot. Ora, non resta da far altro che accomodarsi e godere, di gusto, la qualità delle tradizioni culinarie pugliesi.

Link utile: www.facebook.com/boccacciobari

 

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.