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"sicilia"Debutta al Teatro Garibaldi di Enna il nuovo testo di Alessandra Mortelliti, "Crollasse il mondo". La giovane drammaturga, dopo il successo di "La vertigine del drago" diretto e interpretato da Michele Riondino, torna in scena questa volta con David Coco e la regia di Massimiliano Farau. Ancora una volta Alessandra Mortelliti delinea personaggi che faticano a trovare una collocazione nella società, immersi come sono in una poetica e a volte feroce visione della vita. Dopo Enna, "Crollasse il mondo" sarà in scena al Teatro Stabile di Catania/Teatro Musco (10-15 febbraio) e al Teatro Ambra alla Garbatella a Roma (17-22 febbraio). "Quando si apre il copione di "Crollasse il mondo" c’è un dato oggettivo che non può mancare di colpire l’osservatore: le didascalie superano sensibilmente, in estensione, il testo dialogato – spiega il regista Massimiliano Farau –   Nella mia esperienza solo con  "L’ultimo nastro di Krapp" di Samuel Beckett mi sono trovato di fronte a una situazione simile. E infatti, in questi giorni di prova, mi trovo a procedere in modo assolutamente identico a quello in  cui ho lavorato su Beckett: rispettare con totale fiducia e scrupolo assoluto l’esattissima  partitura di gesti, silenzi, pause, sguardi, parole che l’autore ha con tanta chirurgica precisione messo su pagina. Detto in termini un po’ tecnici – prosegue Farau – ci si rende conto che l’evento drammatico non risulta generato esclusivamente o principalmente dall’azione verbale, ma dall’esatto succedersi e combinarsi di parole, gesti, condizioni di luce, rumori, suoni, immagini e  che tutto ciò sprigiona prepotentemente “senso”. Detto in termini più concreti, e probabilmente più efficaci, si scopre semplicemente  che un intero mondo prende vita. E che alterare un solo elemento significherebbe raccontare un’altra storia". Ma che mondo prende vita e che  storia si racconta in "Crollasse il mondo"? "Prende vita un mondo periferico, notturno, da fiaba dark metropolitana, un universo urbano desolato, lancinato da luci al neon e da suoni laceranti – conclude Farau – un mondo in cui si possono riconoscere infiniti riferimenti filmici, letterari, pittorici: da Edward Hopper al “photorealism” americano, dal noir al melò, da Lynch a Shepard, ma senza che mai, dico mai, il piacere della citazione prevalga sulla forza assolutamente primaria, viscerale e diretta del racconto. La storia che si racconta è quella di una amicizia impossibile fra due personaggi estremi, portatori di abissi di dolore e perdita, disperatamente alla ricerca di un’identità e di un “ubi consistam”, dilacerati fra slanci vitalistici e pulsioni suicide, eppure raccontati con dolcezza, ironia, compassione. E’ la storia di una trasfusione di vita che una donna  inconsapevolmente salvifica  pratica, forse senza accorgersene, ad un uomo consumato dal senso di colpa e dal dolore; con un finale che ci dà sollievo e ci commuove. Perché questo fa il teatro di Alessandra: fa ridere, commuove e inquieta. Spesso nel medesimo istante".

Sinossi

Luisa e Reginaldo: due mondi distanti e separati, due meteore che per caso gravitano attorno alla stessa orbita e, inevitabilmente, si scontrano. Lui è claudicante, silenzioso, ha lo sguardo perennemente attonito; lei è logorroica, esuberante, sempre sopra le righe. Si incontrano per caso in occasione di un concorso per sosia di cantanti famosi: due personaggi borderline, ai margini della società, raccontati attraverso una chiave comica, a tratti grottesca, eppure mai priva di compassione. Luisa irrompe nella stanza di Reginaldo, in un fatiscente motel dove i due alloggiano per la notte, in cerca di rifugio e protezione. In questa convivenza coatta il tempo si trasforma in una bolla sospesa in cui l’uomo e la donna instaurano un’amicizia involontaria, nell’attesa che qualcosa accada là fuori. Un passato scomodo viene pian piano alla luce nei dialoghi serrati, tracciando la storia di due vite che, per azione del caso, si saldano in un destino comune. Una storia di solitudini con un imprevisto riscatto finale, al limite dell’onirico.

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.