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"pesche4"L’amore vero per la musica dura per sempre e, anche quando non diventa professione esclusiva, continua a occupare una parte importante della vita di un musicista. Così, in bilico fra passione e lavoro, la storia del gruppo Pesche Sciroppate continua ininterrotta dal 1995, coinvolgendo artisti attivi sulla scena barese degli ultimi 20 anni. A dispetto del nome, che farebbe pensare a un repertorio leggero e pop, la band porta avanti fin dai suoi esordi una ricerca che attinge al rock nazionale e internazionale. Un percorso sfociato nella realizzazione di due album, “L’Universo”, breve novella di musica rock pubblicata nel 2001 e “Respirando” uscito nel 2007. Abbiamo incontrato Dario Bosco, bassista e fondatore del gruppo assieme a Samuele Caputo (chitarra), Gianni Valenti (chitarra), Giuseppe De Stefano (tastiere), Marcello Chiofalo (voce),  Roberto Zanghì (batteria).

Ognuno di voi viene da un’esperienza musicale diversa, come è nato il gruppo Pesche Sciroppate? 

Alla festa di laurea di Samuele (gennaio 1994) c’era la voglia di ritornare ad esibirsi e suonare in gruppo regolarmente, dopo vari tentativi di ciascuno di noi nati durante il periodo scolastico (Strike Force, Dynamica, MotherShame), poi naufragati per i soliti motivi: differenti caratteri, chi lasciava la città, disponibilità incompatibili. Ci ritrovammo sul fatto di condividere gli stessi gusti, e sul fatto che eravamo molto appassionati, ma che non avremmo cercato ossessivamente di vivere di musica. Con questa premessa, si unirono successivamentegli altri membri. Tutta la storia, un po’ romanzata, si può trovare nel primo disco, “L’Universo” (1999), una sorta di piccola composizione rock di 18 brani, registrato su un Tascam Porta 05 a nastro, qualcosa che risale all’era glaciale delle registrazioni casalinghe, ma sul quale riuscimmo a incidere anche 12 piste su un singolo brano. Ti lascio immaginare il “leggero” rumore di fondo… Grazie al fatto che sia Samuele che Gianni avevano già fatto parte di gruppi che scrivevano canzoni originali ben presto abbandonammo quasi del tutto le cover in favore di un’identità vera e propria del gruppo.

Perché questo nome?

Alla mia festa di laurea (marzo 1995), non avevamo ancora un nome, per cui ne scegliemmo velocemente uno in italiano che fosse facile da ricordare. Tutto qui. Ci piaceva l’idea del logo (il barattolo di Pesche e la Pesca) e il fatto che a dispetto del nome, la musica del gruppo risultava meno dolce e prevalentemente in lingua inglese. Alcune canzoni, però, sono scritte e pensate in italiano. Sì perché la lingua da utilizzare viene automaticamente in testa contemporaneamente all’idea iniziale.

Ognuno di voi fa una professione diversa. Come si conciliano musica e lavoro? E non avete mai pensato di fare solo musica?

Si conciliano molto facilmente se la passione e il rispetto reciproco sono forti in ciascuno di noi. Detto questo, i litigi sono (quasi) all’ordine del giorno. E’ chiaro che si deve rinunciare a una serie di cose: all’impegno di reperire molte date live, alla possibilità di provare più di una volta alla settimana, ad avere pubbliche relazioni, diciamo a tutto ciò che normalmente un gruppo deve fare oltre al “comporre canzoni”. Personalmente ho accettato di rimanere in una piccola nicchia dove però portare a termine alcuni progetti musicali con qualche esibizione live ma col presupposto principale di incidere al meglio la nostra musica.

Quali sono i punti di riferimento musicali del vostro gruppo?

I Beatles, gliWho, i RollingStones, i Pink Floyd, la Pfm e tutti quelli che successivamente hanno avuto come elemento predominante la ricerca della melodia in un contesto rock.

Avete nuovi progetti in programma?

Samuele, che è il più prolifico, compone molta musica. Non sempre riusciamo a stargli dietro! Come gruppo stiamo incidendo nuovamente le canzoni dei primi due album più alcune canzoni nuove, ultimamente ne abbiamo incise 5 in uno studio qui a Bari e che si possono ascoltare su www.soundcloud.com/Peschesciroppate. E’ probabile che lui pubblichi anche un progetto solista. Io sto lavorando alla nuova versione della “operina” rock che ovviamente sarà molto rinnovata rispetto a quella del 1999. Non è escluso quindi di poter anche pubblicare il terzo album ufficiale del gruppo, oltre a nuove edizioni dei due precedenti. Io inoltre mi occupo dei video, evidentemente di carattere amatoriale, che produco e che pubblichiamo su YouTube.

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.