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"unnamed2"A trecentocinquant’anni dalla sua prima rappresentazione il Don Giovanni di Molière ha ancora tanto da dire. Specie perché, nella rivisitazione fatta da Ivan Bellavista nel Molière immaginario, storia e personaggi originali sono solo un pretesto per trasformare il teatro in una cassa di risonanza del mondo contemporaneo. La sorpresa inizia subito. Basta una sigla di tg per capire che l’atmosfera da pièce seicentesca lascerà presto il palcoscenico a qualcos’altro. E infatti, in men che non si dica, ci si trova catapultati in un talk show televisivo che snatura e, insieme, riplasma le figure dei protagonisti. Così l’amatore per eccellenza Don Giovanni (Ivan Bellavista) diventa un ospite d’onore, uno specchio del divo amato e odiato della tv. La bella e casta Elvira (Sandra Conti) si trasforma nella donna in cerca risarcimento e fama e Sganarello (Matteo Di Girolamo) sveste i panni del servo per diventare uno spassoso quanto improbabile presentatore.

Nello spettacolo che ne viene fuori, i passi dell’opera originaria (volutamente smascherati come tali) sono solo parti secondarie di una pièce il cui cuore pulsante va cercato altrove. E"unnamed" non nella trama, pur se divertente e ben riuscita. Il vero punto di forza del Molière immaginario è nella forma. E’ nella capacità del teatro e degli attori di travalicare i confini ristretti del palco per fagocitare il mondo fuori. E’ quello che accade con l’universo televisivo, trascinato nella rappresentazione. E’ quello che succede con l’immagine stessa dello spettatore, preso in giro in una sorta di metateatro. Ed è quello che succede anche con la morale e le problematiche dell’Italia. La varietà di elementi, ma soprattutto la fluidità ed energia con cui si passa dall’uno all’altro mantengono sempre vivo il senso di sorpresa e spiazzano piacevolmente lo spettatore.

Ma la cosa più straordinaria è che ogni gag, ogni riflessione, ogni azione prende forma "unnamed3"sotto gli occhi del pubblico senza l’aiuto di nessuna scenografia o oggetto. Lo spazio circostante si materializza attraverso i gesti degli attori e l’immaginazione di chi guarda. Così, tanto più la storia affonda nella contemporaneità, tanto più i mezzi di rappresentazione rinunciano a effetti speciali stupefacenti, rivendicando la necessità di immaginazione del teatro originario.  E questo rende ancora più interessante l’esperimento di Bellavista. Alla fine, la sensazione è quella di partecipare a un gioco, divertente e serio allo stesso tempo. Un gioco in cui il Don Giovanni viene completamente snaturato e perde la sua forma. Eppure proprio per questo, mostra tutta la sua essenza di opera immortale.

Uno spettacolo da vedere!

Molière Immaginario

di e con: Ivan Bellavista, Sandra Conti e Matteo Di Girolamo

scene: Gianni Camillò

trucco: Marianna Camillò

foto: Martina Santoro

video: Luca Bellavista

macchinista: Andrea Zanarini

produzione: Ivan Bellavista

Info:

Luogo: Teatro dell’Orologio, Sala Gassman (Via dei Filippini 17/A, Roma)

Data: dal 7 al 18 gennaio 2015

Orario: dal martedì al sabato ore 21.15; domenica ore 17.45

Biglietti: 10 euro

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.