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"good90"Le guerre, come si sa, non finiscono mai. E questo lo sanno bene anche i direttori dei festival del cinema che pescano a mani basse in questo tema caldo. Ora, solo in concorso, alla Mostra di Venezia (27 agosto-6 settembre) ci sono ben tre film dedicati alle guerre, da quelle più moderne, quasi un videogioco, raccontate da GOOD KILL di Niccol, a quella spietata con al centro il genocidio e le torture in Indonesia di THE LOOK OF SILENCE a firma di Joshua Oppenheimer. Fino al cannibalismo praticato nel secondo conflitto mondiale dai soldati giapponesi nelle Filippine, al centro di FIRES ON THE PLAIN di Shinya Tsukamoto.

GOOD KILL di Andrew Niccol, con Ethan Hawke, Bruce Greenwood, January Jones, Zo Kravitz, Jake Abel, mette in scena un uomo di famiglia come tanti (Hawke) che di mestiere fa il pilota di droni. Opera da Las Vegas e, quando comincia a riflettere sul senso delle proprie azioni e della guerra contro i talebani che combatte a distanza dodici ore al giorno, entra in crisi e mette in discussione la sua esistenza. Il fatto è che l’uomo divide la sua guerra piena di morte con la sua vita in famiglia e alla fine si pone la domanda: "Non sto creando più terroristi di quelli che sto uccidendo?". Il regista Andrew Niccol, classe 1964, nato in Nuova Zelanda, non solo è lo sceneggiatore del film The Truman Show (1998), ma ha anche all’attivo un’opera prima come Gattaca – La porta dell’universo (1997).

THE LOOK OF SILENCE di Joshua Oppenheimer (Danimarca) è il seguito del pluripremiato documentario The Act of Killing. Stesso tema, quello del genocidio in Indonesia, ma da un’altra prospettiva. The Look of Silence offre infatti una visione della tragedia da parte delle vittime, seguendo la storia di un uomo sopravvissuto, il cui fratello è stato massacrato a morte durante la rivoluzione da un gruppo di ribelli; storia già raccontata dal punto di vista degli assassini in The Act of Killing. Nel film in concorso al Lido si osserva invece la famiglia dell’uomo ucciso, in particolare il fratello minore, che decide di incontrare gli uomini che hanno massacrato uno di loro.

Si torna indietro nel passato invece con FIRES ON THE PLAIN del regista giapponese Shinya Tsukamoto, per la prima volta in gara a Venezia. La storia, tratta dal romanzo La strana guerra del soldato Tamura di Shkei Oka, racconta come nel 1945, in un’isola delle Filippine, le forze armate imperiali giapponesi, tagliate fuori da aiuti e provviste degli alleati, si mettano a praticare il cannibalismo. Tsukamoto, definito il David Lynch giapponese, viene premiato nel 2002 alla Mostra per il suo film A Snake of June con il Premio della Giuria. Il successivo Vital (2004) partecipa a Venezia e viene premiato con il Corvo d’argento al Festival internazionale del cinema fantastico di Bruxelles. Torna di nuovo nel 2009 al Lido per presentare il terzo capitolo della sua trilogia più nota, Tetsuo 3, The Bullet Man. Nel 2011 vince nella Sezione Orizzonti alla Mostra con il film Kotoko.

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.