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Si può ridere delle sconfitte, delle debolezze del nostro tempo, dello scontro generazionale, del disagio e del malumore che ci circonda? Si, se a raccontarceli è uno straordinario Carlo Verdone. “Sotto una buona stella” è una commedia brillante e come tutte le migliori commedie italiane nasce dalla problematicità della situazione attuale. Del resto, ricorda Aurelio De Laurentiis, solo costruendo commedie attraverso le cose drammatiche, si ottengono risate genuine e durature. Ancora una volta, dunque, a fare da sfondo al lavoro del grande regista e attore romano ci sono la quotidianità e gli eventi con cui ognuno si scontra. E non sarebbe potuta andare diversamente dal momento che, come ammette Verdone stesso, senza l’osservazione continua delle persone e delle loro vite, probabilmente non ci sarebbe nulla da raccontare. Guardando oggi al nostro Paese, ne vengono fuori un profondo senso di solitudine e un intimo bisogno di affetto e solidarietà. Tutto questo prende forma nella pellicola con eccezionale leggerezza, delicatezza ed equilibrio.

Si parte da una famiglia disastrata, quella di Federico Picchioni (Carlo Verdone) che, dopo la morte dell’ex moglie, è costretto a prendere in casa i due figli Lia e Niccolò (Tea Falco e Lorenzo Richelmy) e la nipotina di tre anni. Da questo momento, il suo lussuoso appartamento borghese diventa una sorta di hotel caotico e pieno di giocattoli in cui la convivenza barcolla tra momenti tragici e comici. A complicare ulteriormente le cose ci pensa la stravagante vicina di casa Luisa, interpretata da una Paola Cortellesi capace di restituire con grande naturalezzae credibilità, l’umanità, la sensibilità e la simpatia del personaggio.

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Tutto accade nello spazio ristretto di due case (ricostruite negli studi di Cinecittà) e questo fa della pellicola una sorta di commedia teatrale in cui però, dice Verdone, l’incredibile fotografia di Ennio Guarnieri regala comunque un senso di ampiezza ed evita che si crei un effetto claustrofobico. Lontana dai film costruiti intorno a un solo personaggio, “Sotto una buona stella” è una commedia corale in cui ciascuna figura arricchisce la storia con la propria diversità: Federico è il padre incapace di svolgere il proprio ruolo, il manager in carriera che perde il lavoro, l’uomo immaturo; Lorenzo è il tipico ragazzo con tanta voglia di fare, tanti sogni e poche opportunità, Lia è la figlia, la madre, la poetessa sopra le righe che dice che “L’Italia non è un Paese per giovani”, dando voce a ciò che pensiamo un po’ tutti. Ma il vero baricentro è Luisa, la tagliatrice di teste, sensibile e con tanti sensi di colpa che porta in qualche modonuova serenità, pur entrando in scena in ritardo rispetto all’inizio del film, per via di esigenze narrative.

Verdone ci mette di fronte alla tristezza del tempo che stiamo vivendo e, nello stesso tempo, scova le venature comiche di ogni situazione, aiutato da un cast che definisce straordinario. Però i giovani costretti a partire perché non c’è lavoro, le famiglie smembrate e sgangherate, i capi truffatori, i manager che finiscono a fare i portieri, il falso edonismo di cui ci circondiamo, la depressione che, sottolinea Richelmy, è propria delle nuove generazioni si susseguono sullo schermo senza mezzi termini. Il dramma umano e italiano traspare con grande realismo e inclemenza, perciò lo spettatore ride e di gusto, ma di un riso un po’ amaro che, via via, lascia spazio alla riflessione. Come ogni commedia che si rispetti, comunque, questo nuovo ed eccezionale lavoro di Verdone, pur essendo più drammatico dei precedenti, lascia aperto uno spiraglio di speranza perché ognuno alla fine riesce a trovare la sua buona stella. E forse, il primo a scorgerla è proprio il regista che ritorna al cinema con un’ottima pellicola.

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.