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Il mistero di Dante” è una versione della Divina Commedia come non l’avete mai vista!Questo almeno nelle intenzioni (senza dubbio ottime) di Louis Nero che, ieri mattina, ha presentato a Roma il suo nuovo lavoro. Ma la verità è che della promessa di “fare nuova luce su un lato poco conosciuto” del poeta, alla fine, non resta quasi niente e il viaggio alla scoperta dei più oscuri significati esoterici dell’opera dantesca si rivela piuttosto deludente.

Nero si deve certo riconoscere il merito di essere andato in giro per il mondo, per ben due anni,a raccogliere le testimonianze di grandi studiosi contemporanei (e, come ha detto F. Murray Abraham, forse è proprio qui che si deve cercare la vera “magia di questo lavoro”). Valerio Massimo Manfredi, Gabriele La Porta, Franco Zeffirelli, Roberto Giacobbo, Taylor Hackforde altri accennano al legame (non provato) tra il poeta e la setta dei Fedeli d’Amore, ci spingono a considerare le radici della Commedia che traggono linfa dai testi sacri musulmani, ci parlano del percorso di Dante come di un viaggio di iniziazione proprio della tradizione occidentale, affrontano il tema della ricerca del ‘Sé’. Il problema è che quello che ne viene fuori è un groviglio di voci autorevoli che si susseguono senza un fil rouge. Si toccano tanti temi potenzialmente interessanti, ma non se ne approfondisce concretamente nessuno, si gira intorno al mistero ma non si riesce mai ad afferrarlo e, perciò, la sete di sapere dello spettatore rimane inappagata.

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Nemmeno la cornice di fiction che apre la pellicola e ricompare di tanto in tanto riesce a creare un senso di unità, perché propone un tema (quello dell’appartenenza di Dante a una setta esoterica) che non trova un vero seguito nel docu-film. La scena iniziale poi restituisce si, come vuole il regista, quel senso di confusione e spaesamento che è proprio di chi, prima di intraprendere un viaggio lungo le vie della conoscenza, brancola nel buio, ma è assolutamente troppo lunga e genera quasi una sensazione di fastidio. Meglio riuscite sono invece le apparizioni del premio Oscar Murray Abraham che, nei panni di Dante, racconta aneddoti e storie sulle infinite strade della verità (quasi a voler giustificare la difficoltà di trovare un punto fermo!).

Decisamente originale è, invece, l’uso delle immagini che plasmano sullo schermo la Divina Commedia. “Quando pensavo alla Commedia non potevo prescindere da Gustave Dorè che ha reso in immagini l’opera di Dante”, dice Louis Nero, l’unico ‘difetto’ è che Dorè “non poteva muoverle”. Perciò il regista prende quei disegni, li fa muovere e in più aggiunge qualche elemento realistico che, nell’insieme, crea un effetto inconsueto e riveste di contemporaneità le figure dell’illustratore francese.

Questo ovviamente non basta a trasformare in un’opera straordinaria, un lavoro che pure ha lasciato soddisfatti regista e attori. Primo tra tutti, Abraham che ha elogiato Nero perché è riuscito a portare a termine un grande studio con un budget limitato. Gabriele La Porta ha, invece, ammesso di voler portare il film nella sua università perché considera il progetto “un opera meritoria” e divulgativa. Che sia divulgativa non c’è dubbio, il problema è che “Il mistero di Dante” manca di originalità e non mantiene la promessa di svelare o, quantomeno, trattare tesi nuove sul grande poeta trecentesco. Del resto è pur vero, come dice ancora La Porta, che ogni volta che si riprende un testo, ci si accorge che si erano perse delle cose. In questo senso, anche se non è la pellicola rivelazione su Dante, il lavoro di Nero riesce nell’intento di riaccendere la curiosità per le pagine del ‘divino’ poema e fornisce, seppur in maniera vaga, un punto di partenza per (r)interrogarsi sugli infiniti sensi contenuti in una delle più grandi e misteriose opere di tutti i tempi.

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.