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"bene"
Tra commedia e dramma arriva in sala dal 30 gennaio in 300 copie distribuite da 01 La gente che sta bene di Francesco Patierno. Siamo nella Milano ‘da berè contemporanea, ma in piena crisi economica. Qui l’avvocato d’affari Umberto Dorloni (Claudio Bisio), cinico e spietato quanto basta, è tutto in brodo di giuggiole per il suo personale successo. Tra interviste tv (il film inizia con un incontro con Maria Latella) e salotti bene, Umberto, con tanto di moglie (Margherita Buy) e figli sembra del tutto felice, ma il vento della crisi gli gira contro e lui non è uno che molla.

Licenziato dallo studio prestigioso in cui lavora, gli si apre, inaspettatamente, un’occasione ancora più grande: quella di approdare in un megastudio internazionale grazie all’amicizia di un vero pescecane del Foro, Patrizio Azzesi (Diego Abatantuono nel più cattivo dei ruoli).

Ma, come anticipato, le cose non andranno bene per l’avvocato-Bisio, tutto supponenza e voglia di essere. Uno che trascura una moglie piena di quel talento che lui non ha mai avuto, un vigliacchetto all’italiana, come nella migliore tradizione di molti personaggi di Alberto Sordi. «Obiettivo del film, anche se all’inizio non appare – spiega Francesco Patierno (Pater Familias, Cose dell’altro mondo) – è che si passa da una prospettiva maschile a una femminile quasi senza accorgersene. Non a caso – dice – i personaggi femminili sono quelli più positivi nel mio film».

Per quanto riguarda la storia di ‘La gente che sta benè, tratto dal romanzo omonimo di Federico Baccomo Duchesne (Marsilio), spiega ancora il regista: «rispecchia il nostro tempo soprattutto nella perdita di valori e racconta un certo tipo di società degradata che crede solo nel denaro e che ha dominato le cronache culturali, economiche e sociologiche degli ultimi venti anni, è la Milano che pensa di star bene nonostante i tempi…». «E’ il personaggio più negativo della mia carriera – dice invece Bisio dell’avvocato Umberto Maria Dorloni – con una piccola redenzione finale. Un personaggio logorroico, proprio come sono io, che assiste invece ai lunghi silenzi della moglie. In genere mi arrivano tutte commedie omologate – continua l’attore -, questa invece è cinica e non può essere certo accusata di buonismo».

«E’ vero – dice Abatantuono – sono il più cattivo di tutti. Sono un vero stronzo, al di là di ogni cattiveria e questo in un film coraggioso, originale, e con una prospettiva poco frequentata».

Infine Margherita Buy parla del suo personaggio Carla: «è una donna risoluta, che sa bene il suo valore. Questo gli dà la forza di vivere con un idiota come il marito».

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.