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Passeggiare lungo le vie della storia, tra botteghe e negozi alla moda, gustare piatti tradizionali in tipiche trattorie, svegliarsi dopo una notte da favola in un autentico castello medievale. Le città d’arte della pianura padana regalano occasioni per vivere e condividere sorprendenti momenti romantici.

In inverno le città d’arte della pianura padana sanno dare il giusto calore e il giusto spazio a chi cerca gusto, stile e cultura anche nei momenti più intimi; dalle colorate piazze dei centri storici agli angoli più raccolti dei borghi fuori porta.

Si inizia al mattino camminando per le vie antiche, ammirando le opere d’arte a cielo aperto e guardando le vetrine.
Così accade nel cuore di Monza, la città lombarda con il maggior numero di negozi storici. Sono numerose qui le botteghe aperte da almeno 50 anni, con l’eleganza di oggi e l’estro artigianale del passato. Tra queste va ricordato il laboratorio di cornici e specchi Pini Geremia, che ha compiuto 150 anni, ma anche il bar Ambrosini in piazza Carducci, attivo dal 1922, o la Boutique dei Sapori di via Carlo Alberto, attiva dal 1930.

A Pavia, accanto alla solennità della Basilica di San Michele e alla maestosità del Castello Visconteo è possibile scoprire lo stile delle boutique e dei negozi di artigianato tra corso Cavour, Strada Nuova e Garibaldi. Per un momento più dolce c’è la pasticceria Vigoni, dove gustare golosità in autentiche atmosfere del passato. Aperta nel 1878, è uno splendido esempio Liberty, con tutti gli arredi originali d’inizio Novecento. Proprio in questo laboratorio dolciario è nata la famosa Torta Paradiso.

A Cremona fare due passi tra le vie del centro vuol dire passeggiare nella storia. Si può fare una pausa caffè o apprezzare un dolce in una pasticceria liberty, gustare un piatto tradizionale in una tipica osteria cremonese o entrare in un’autentica farmacia del Settecento. Numerose sono poi le botteghe artigiane dove i liutai creano splendidi strumenti ad arco contribuendo a tener viva quella tradizione liutaria che l’Unesco ha riconosciuto patrimonio dell’umanità.

Anche a Modena è un piacere camminare per le vie del centro. Ci si può perdere tra i numerosi e colorati mercatini d’arte e antiquariato, contemplare l’eleganza del Duomo e fermarsi davanti alla suggestiva Torre Ghirlandina.

Si cambia scenario e si apprezza un suggestivo panorama dall’alto della storia. Siamo a Bergamo e precisamente a "città alta". A piedi o con la funicolare, si può risalire le sue antiche mura scoprendo intatto il fascino di una roccaforte che un tempo fu assoggettata al dominio di Venezia. Ancora oggi è un gomitolo di piazze, vie e palazzi di raffinata eleganza oltre che di trattorie e ristoranti raccolti. Si può scegliere di mangiare in una delle minuscole stradine a ridosso di Piazza Vecchia, gustando i formaggi, i vini, la polenta, i funghi e i tipici Cansoséi bergamaschi. Per gustare invece "la città bassa" non può mancare una pausa lettura in uno degli eleganti Caffè del Sentierone poco prima di uno spettacolo serale nello storico teatro Donizetti.

Un weekend all’insegna dell’arte sacra e della storia della musica lo si può vivere a Parma.
Qui il passato ha lasciato segni di grande interesse che si possono scoprire passeggiando nella medioevale e suggestiva Piazza del Duomo, ammirando la chiesa romanica e contemplando il Battistero dell’Antelami. Il Palazzo Ducale, un tempo residenza dei Farnese è oggi sede di importanti musei e del meraviglioso Teatro Farnese, interamente costruito in legno. Un viaggio nel tempo e nelle emozioni delle note che parte dalla Casa natale e museo di Arturo Toscanini, continua con la Casa della Musica e culmina con il Teatro Regio, ancora oggi il più importante tempio della lirica.

Per una serata più movimentata e inebriante si può raggiungere invece Reggio Emilia, città d’arte da sorseggiare fino in fondo, da apprezzare con un buon Lambrusco e con l’ospitalità della sua gente.

Per chi ama i sapori autentici e l’essenzialità del passato è sorprendente scoprire le mense dei conventi Benedettini, o le locande aperte sui paesaggi ai piedi delle Alpi o lungo le risaie, appena fuori Vercelli. Autentici angoli di storia e immutata tradizione anche nella cucina.

Sempre appena fuori porta, non lontano dai centri storici, è possibile scoprire il fascino di antichi castelli medievali. In alcuni di questi si può trascorrere la notte dormendo in atmosfere davvero particolari e suggestive. Tra i tanti c’è il castello di Vigoleno, imponente complesso fortificato della provincia di Piacenza sul confine con quella di Parma, nel comune di Vernasca.

Piacenza offre angoli suggestivi a partire dal Pubblico Passeggio (Faxhall) fiancheggiato da filari di alberi centenari fino ai chiostri della Chiesa di San Francesco in pieno centro città; nella stagione invernale monumenti e palazzi storici sono avvolti dalla proverbiale nebbia che crea l’atmosfera soffusa e ovattata tipica delle città padane. Percorrendo le vie del centro storico ci si può ritrovare in un luogo caro ai piacentini : la "Muntä di Ratt", caratteristica scalinata che supera l’ insolito dislivello che divide in due parti la via Mazzini. In questa zona è quasi obbligata la sosta in una delle trattorie tipiche per assaporare le prelibatezze della rinomata cucina piacentina. Unica per fascino e suggestione la visione notturna di Palazzo Farnese che merita una visita al magnifico cortile. Da qui è facile inoltrarsi fino all’argine pedonale del Grande Fiume, il Po, che avvolge la città di Piacenza in un simbolico abbraccio.

Tra gli edifici più antichi c’è la Locanda del Falco, aperta alla fine del XV secolo e restaurata negli anni Sessanta, oggi tipico ristorante della cucina piacentina con un tradizionale negozio alimentare. Altro gustoso salto nel passato lo regala il Ristorante La Rocchetta, ricavato alla fine negli anni Sessanta nella vecchie scuderie rurali a ridosso delle mura del XI secolo. Molto piacevole il suo giardino a picco sul fiume.

Per una cena a lume di candela e una notte da sogno da non perdere Il Castello di San Gaudenzio a pochi passi da Pavia. L’edificio racconta, nelle forme della pianta rettangolare con le quattro torri merlate angolari, la solennità dei castelli quattrocenteschi lombardi. È possibile apprezzare oggi ambienti sapientemente restituiti all’originale sfarzo regalando tutto lo charme originale della sua storia; dal cortiletto interno, quadrato e di modeste dimensioni alla grande galleria delle armi con volta a crociera, alle sale dei cigni, dei fiori, delle dame fino alla biblioteca.

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Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.