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"galantino66"Antiossidante, digeribile, ricco di vitamine e buono.  Le proprietà dell’olio di oliva, re incontrastato della dieta mediterranea, sono ormai note in tutto il mondo. In Puglia sono molte le realtà agricole che hanno compreso l’importanza di una produzione di qualità, che controlli tutte le fasi, dalla coltivazione all’imbottigliamento, integrando gli insegnamenti e la genuinità della tradizione alla ricerca scientifica e tecnologica più avanzata. Caso d’eccellenza quello del Frantoio Galantino, azienda agricola pugliese che da quasi un secolo si dedica alla produzione e la commercializzazione di olio extra vergine d’oliva ottenendo i più alti riconoscimenti del settore. Un "olio eccellente e capace di emozionare" come lo definisce Slow Food, prodotto in un antico mulino ottocentesco alle porte di Bisceglie. Michele Galantino assieme ai suoi figli guida oggi l’azienda fondata da suo padre.

Come è iniziata la storia della vostra azienda?

La nostra azienda nasce nel 1926 quando mio padre rileva un mulino ottocentesco e lo trasforma in un frantoio oleario. Lui era un famoso assaggiatore e selezionatore di oli, responsabile degli acquisti nella nostra zona per la ditta Costa, che all’epoca era uno dei principali confezionatori di olio. Aprendo un frantoio mio padre realizza così il sogno della sua vita, mettendo a frutto l’esperienza acquisita in tanti anni nel settore oleario.

Come è cambiata la gestione delle vostre attività dal 1926 a oggi?

Nel 1960 c’è stata una grande svolta, quando abbiamo acquistato un oliveto di 50 ettari a Trinitapoli. Abbiamo così potuto produrre in proprio delle olive di altissima qualità,  materia prima indispensabile per oli extra vergini di assoluta eccellenza.

Quando, dopo la laurea in economia e commercio, ho fatto il mio ingresso in azienda ho voluto fortemente completare la filiera con l’imbottigliamento, mettendo il marchio Galantino su un olio che fino a quel momento era stato sempre venduto sfuso. E’ stato un passaggio epocale che ha aggiunto valore al nostro prodotto. Oggi gestisco l’azienda insieme ai miei figli Roberta e Gianvito e ad uno staff di collaboratori qualificati e motivati. Nella squadra ognuno ha un ruolo diverso ma si lavora sempre insieme puntando ad obiettivi comuni e questo ci rende competitivi anche con un prodotto “antico” come l’olio e in uno scenario non sempre esaltante.

Avete vinto numerosi premi e riconoscimenti. Cosa rende il vostro prodotto di qualità?

La qualità si costruisce in ogni momento della nostra attività, curando ogni dettaglio. Innanzi tutto in campo, con la potatura annuale, l’irrigazione, la coltivazione biologica, la raccolta al giusto grado di maturazione ed evitando all’oliva qualsiasi trauma. In frantoio, lavorando a freddo, combinando le macine in granito con i più moderni decanter, con una igiene assoluta, l’analisi di tutti i lotti di produzione, la lavorazione in tempi brevissimi. Nel confezionamento, stoccando l’olio in assenza di ossigeno e alla giusta temperatura, utilizzando bottiglie e contenitori idonei a proteggere il prodotto dalla luce ma anche belli, accattivanti e pratici. E soprattutto, con la costante attenzione al cliente, ai suo i desideri, alle sue esigenze, al suo benessere.

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Come rendete sostenibile la vostra produzione?

Valorizziamo le varietà autoctone, in particolare l’olio di varietà Coratina, ricchissimo di polifenoli, per molto tempo ritenuto soltanto un “olio da taglio”, buono per dar sapore ad altri oli insipidi. Abbiamo oli monocultivar, biologici, a denominazione di origine protetta DOP, che soddisfano un consumatore attento ed esigente. Ci siamo specializzati nel produrre al naturale anche gli oli agli agrumi e alle erbe aromatiche, senza utilizzare alcun aroma aggiunto o essenza. Semplicemente maciniamo le olive insieme a limoni, peperoncini, arance, utilizzando le nostre macine in granito.

Non a caso Slow Food mi ha assegnato la Chiocciola d’Oro già nel 2000 e ogni anno segnala i nostri oli nella sua Guida agli Extravergini.

Vivete in un territorio bellissimo dove la produzione agricola ha uno stretto legame con il turismo e con la promozione della cultura locale. Avete sviluppato un legame con queste attività?

L’olio extra vergine di oliva è un prodotto cardine non solo della nostra economia, ma anche della nostra cultura, non soltanto gastronomica. Per questo ogni anno organizziamo due eventi, le Feste dell’Olio, una ad agosto e l’altra a dicembre, in cui abbiniamo alle degustazioni di oli e piatti tipici anche mostre di arte, artigianato locale, antichi mestieri.

In più negli ultimi anni siamo diventati meta delle escursioni di numerosi turisti, crocieristi e non, ai quali offriamo visite guidate, degustazioni, anche pranzi veri e propri, in un percorso del gusto che fa scoprire loro le mille qualità del nostro olio extra vergine di oliva ma anche la cultura del territorio, la stagionalità dei prodotti, la biodiversità, gli aspetti salutistici. Quest’anno abbiamo ricevuto in visita anche una delegazione di parlamentari europei componenti della Commissione Agricoltura.

Come diversificate la vostra produzione? Avete sviluppato attività collaterali oltre al vostro core business?

Oltre agli oli agrumati e speziati di cui dicevo prima, offriamo ai nostri clienti tutti i prodotti lgati all’olio extra vergine di oliva: ortaggi sott’olio, patè, conserve, taralli artigianali e persino una linea di cosmetici all’olio di oliva. Abbiamo anche pubblicato un libro quest’anno: “Olio Amore e Fantasia”, una raccolta di settanta ricette, ciascuna abbinata ad un olio diverso. Una vera guida, in italiano e in inglese, per scoprire l’utilizzo degli oli in cucina e a tavola.

 

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.