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A poco più di tre mesi dalle vignette satiriche che scatenarono l’ira di un mondo arabo già infiammato dalle proteste contro il film anti-Islam, il settimanale francese Charile Hebdo torna ad occuparsi del Profeta annunciando la pubblicazione di una sua biografia illustrata. Biografia che, assicurano dalla redazione, non sarà offensiva. Ma dopo le diverse provocazioni a cui il settimanale ha abituato non solo i suoi lettori ma l’intero mondo musulmano, il timore è che la nuova uscita di Charlie Hebdo possa riaccendere la miccia delle proteste contro l’Occidente blasfemo.

«La vita di Maometto», è il titolo del numero speciale in uscita mercoledì prossimo e tutto basato su una biografia a fumetti del Profeta. Ma questa volta, dopo essere finito nell’occhio del ciclone per le vignette caricaturali pubblicate nel settembre scorso, il direttore dello storico giornale satirico della gauche, Stephane Charbonnier, in arte Charb, ha assicurato che «non si tratta di una provocazione: è una biografia autorizzata dall’Islam, una raccolta di ciò che è stato scritto sulla vita di Maometto dai cronisti musulmani, trasformata in immagini». L’idea – ha aggiunto Charb – risale a più di 7 anni e ha preso spunto dalle caricature su Maometto pubblicate dal giornale danese Jyllands-Posten. «Prima di poter ridere di un personaggio bisogna conoscerlo. Così come si conosce la vita di Gesù, così non si sa nulla di Maometto», ha spiegato il direttore.

E alle sue parole, hanno fatto eco le rassicurazioni della co-autrice del libro, la redattrice di Charlie Hebdo e sociologa franco-marocchina ‘Zineb‘, secondo la quale mercoledì non uscirà una satira «ma una storia basata su una bibliografia rigorosa e approfondita». In tanti, tuttavia potrebbero insorgere per il semplice atto di raffigurare Maometto, considerato blasfemo. «E’ solo una tradizione, non è assolutamente scritto nel Corano», si è giustificato Charb annunciando di aver disegnato il Profeta semplicemente come un uomo in quanto «Maometto era un uomo».

Riuscirà Charlie Hebdo ad evitare la reazione islamica? Resta, su questo punto, più di un timore anche perchè non sarebbe la prima volta. Nel settembre scorso le caricature sul Profeta pubblicate mentre infuriavano le proteste contro il film Usa anti-Islam provocarono un’ondata di polemiche dentro e fuori la Francia, innumerevoli minacce e un attacco al sito web del giornale. Mentre nel novembre del 2011, la sede del settimanale fu incendiata dopo la pubblicazione di un numero dal titolo Charia Hebdo: uno speciale, questa volta satirico, che conteneva diverse caricature del Profeta.

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.