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"sarah"

Il suo primo successo fu nel 1986 grazie a The communards, col famoso pezzo Don’t leave me this way, e dopo 24 anni Sarah Jane Morris continua a riscuotere un grande consenso sui palchi di tutto il mondo. In Italia è molto amata e il Blue Note di Milano la ospita spesso, perchè un suo concerto è sempre una garanzia.

Descrivere la sua voce  e il suo modo di cantare potrebbe essere riduttivo, bisogna ascoltarla! Calda sensuale, con una timbrica così profonda da sembrare nera, ma al tempo stesso con un’estensione volale incredibile. Autrice ricercata ed interprete creativa. Lo scorso fine settimana sul palco del Blue Note, Sarah ha cantato accompagnata da due grandi chitarristi, il suo fidato compagno di palco Tony Remy, e l’italiano, ma residente a Londra, Antonio Forcione. I due hanno stili e tecniche diverse ma ben si mischiano fra loro e con il groove di Sarah. Tony Remy è uno dei più interessanti chitarristi della scena internazionale, gode di una incredibile versatilità, un’anima profondamente blues, una spiccata intuizione jazz, e al tempo stesso un tocco acustico intimo e delicato che gli hanno permesso di suonare al fianco di molti big di fama mondiale, come Annie Lenox, Craig David, Jack Bruce, Incognito, e tanti tanti altri. Antonio Forcione invece è un virtuoso della chitarra acustica, dotato di una tecnica invidiabile, ma anche di molta creatività. Alterna espressioni melodiche ad inaspettati ed originali effetti di percussione, esprimendo così una grande passione e talento. Sul palco, una delle sere, Sarah si è riservata anche la compagnia di un’altra voce amica, dalle influenze soul e pop, quella di Ala.

Alla fine del concerto ho potuto godere della compagnia della dolcissima Sarah e ho approfittato per farle qualche domanda.

"sarahf"

Le canzoni che tu scrivi, pesso parlano di problemi (o felicità) personali, che tu introduci prima di cantare. Cosa significa per te interagire col pubblico durante un concerto? E’ veramente importante per me entrare in contatto con il mio pubblico, e le mie canzoni che raccontano di storie umane, problemi che ho vissuto o che ho visto intorno a me. Alcuni argomenti sono difficili, come l’omofobia, la corruzione, la crudeltà dell’uomo verso l’uomo (man’s inhumanity to man). Io considero il mio pubblico intelligente! Credo che i media invece nel complesso trattino gli uomini come pecore!

Tu sei molto famosa in Italia, succede lo stesso in altri paesi? Cosa rende speciale il tuo rapporto con l’Italia? Ho la fortuna di avere successo in Italia, ed è capitato che sia uno dei paesi più belli del mondo. Ciò significa  che io viaggio volentieri per venire qui molte volte. Anche ai miei musicisti piace l’Italia e, il fatto che io abbia successo qui, mi aiuta a lavorare con alcuni dei più grandi musicisti del mondo, perchè tutti vogliono venire in Italia. Ho successo in Canada e in Giappone, Austria e Germania anche, ma l’Italia è molto più vicina e più facile da raggiungere. L’Italia è come la mia seconda casa e gli italiani mi sono molto fedeli. Non c’è bisogno di dimostrare il mio valore più e più volte, come faccio in Inghilterra. Qui sono accettata per quello che ho scelto di fare!

Canti spesso con differenti formazioni strumentali, chitarre, violoncelli, sax, piano, ecc…e spesso tu collabori con altri musicisti in differenti esperimenti musicali. Perchè questa scelta? La mia vita è un viaggio musicale e sono sempre alla ricerca di nuovi colori nella musica e ciò avviene sia attraverso la scrittura e che giocando con diversi strumenti. Se un brano è buono lo si può suonare in tanti modi diversi. Musicisti diversi e diversi strumenti mettono anche in evidenza un colore diverso della voce!

Ma quasi sempre vediamo un musicista in particolare al tuo fianco, Tony Remy, cosa ci puoi dire di lui? Tony è il mio braccio destro, anche se di solito si trova alla mia sinistra sul palco! Conosco Tony da tanto tempo, ma ci sono voluti anni, fino al 2007, per iniziare a lavorare insieme. Tony è un chitarrista meraviglioso, che ha raccolto la sfida del fatto che io non voglio strumenti elettrici nel mio gruppo in questo momento. Mi piace lo spazio e questo discorce la musica se un musicista deve suonare acusticamente. Tony è uno dei migliori chitarristi del Regno Unito ed è come un fratello musicale per me! Abbiamo spesso suonato in concerti con solo voce e chitarra e ci conosciamo abbastanza bene per sentirci pericolosamente al sicuro!!! Stiamo lavorando su due album che stiamo scrivendo insieme in questo momento.

Quando hai deciso di provare questa nuova esperienza con Antonio Forcione? Antonio e io siamo amici da anni e siamo stati ospiti di una cantautrice meravigliosa nel Regno Unito che si chiama chiama Sarah Gillespie. Abbiamo deciso di lavorare insieme quella notte e abbiamo trascorso una giornata a scrivere canzoni insieme e producendo un album con molto buon materiale. Antonio è un chitarrista molto particolare che suona in un modo veramente unico. Sono molto fortunata che la mia rosa di chitarristi è composta da Tony Remy, Dominic Miller, Marc Ribot, Tim Cansfield, Antonio Forcione, Kevin Armstrong!

Ho ascoltato delle nuove canzoni all’ultimo concerto. Cosa stai progettando? chi sta lavorando con te su queste nuove creazioni? Hai sentito 5 o 6 canzoni nuove. Tre le ho scritte con Tony, e sono parte di un album Blues e di un album africano che stiamo scrivendo e registrando. Quattro sono scritte con Antonio per un altro album. Le canzoni parlano, una di Amore, due di omofobia, una di mia madre, una di prostitute, una di un mio amico e così via. Ho appena scritto una canzone su delitti d’onore con Tony e anche una su David Kato l’attivista gay ugandese che è stato assassinato.

Aspettiamo con ansia le tue nuove produzioni! 

Foto di Mariagrazia Giove, riproduzione riservata.

Mariagrazia Giove