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"GuinnessTanta fantasia e spirito di iniziativa sono gli ingredienti che servono per entrare nel libro del Guinness World Records. Sono in tanti, sparsi per il mondo, quelli che ne hanno fatto una vera ossessione, spesso coltivando hobby particolarissimi, a volte sfruttando abilità fisiche. Per entrare nell’elenco dei primatisti, stilato per la prima volta nel 1955 per volontà di Hugh Beaver, amministratore del noto birrificio irlandese, si sfrutta ogni abilità: se l’uomo più alto al mondo entra di diritto in classifica, chi corre per venti metri con 300 kg sulle spalle, almeno un pò, deve sudare.

Sultan Kosen, turco di Ankara, è l’uomo che può guardare proprio tutti con la testa china, grazie ai suoi 251 centimetri di altezza. L’uomo più alto al mondo è uno dei cinque figli di una famiglia normale ed è contento di dover convivere con la sua altezza: poco importano le difficoltà nel lavoro e per trovare vestiti. Kosen il giorno della premiazione disse che quello era un sogno diventato realtà e, grazie al libro dei Guinness, se adesso volesse accudire un cane avrebbe quello giusto per la sua taglia: Giant George quando passeggia, in Arizona, colpisce tutti dall’alto del suo metro e trenta e sarebbe felice di far coppia con il suo illustre ‘collegà.

Come Kosen, anche Annie Hawkins-Turner non ha dovuto faticare parecchio per stabilire il suo primato, ottenuto grazie a un regalo della natura: lei è la donna con il seno più grande al mondo, con i suoi 109,22 centimetri di circonferenza. Norma Stitz, come è conosciuta tra i primatisti, è la regina della rotondità dal 1999 quando a New York è stato stabilito il record. Da allora la lotta a colpi di centimetri è partita, ma la vincitrice è sempre lei e le altre possono solo confidare in un’esplosione, ormonale, improvvisa. Quando non è Madre Natura a regalare il primato, però, ecco che arrivano in soccorso ingegno e fantasia per scrivere il proprio nome nello storico elenco. Chissà cosa pensava Edd China quando ha progettato il suo Bog Standard: un motociclo, con sidecar, attrezzato come un vero e proprio bagno, vasca compresa. Edd ha voluto che proprio tutto fosse perfetto per entrare nella storia del Guinness. Ha costruito il ‘bagnò più veloce al mondo: grazie alle attrezzature montate sul mezzo, Edd potrebbe, ogni mattina, lavarsi viaggiando a 68 km orari. Un bel record, un premio alla fantasia. Perry Watkins, invece, è l’ideatore di quella che sarebbe la salvezza di molte città: l’auto, omologata, più piccola al mondo. La Wide Car è un gioiello, alto poco più di un metro, largo 66.04 centimetri e lungo 132.08. L’auto, una manna per i parcheggi costruita in sette mesi, ha tutto per circolare e, anche se si sta stretti, vale la pena provarci. Di certo, Skye Broberg, londinese, o Leslie Tipton, statunitense, che non hanno paura delle piccole dimensioni, la potrebbe guidare con facilità. La giovane britannica, poco meno di un anno fa, è riuscita ad entrare in una scatola (52 cm per 45) in 4,78 secondi, stabilendo il nuovo primato mondiale.

Leslie, di San Francisco, invece, è riuscita a farsi ‘imballarè in un trolley nel settembre 2009, tutto in soli 5,43 secondi. Se tutte le auto avessero il parabrezza come la Wide Car, poi, Terry Burrows potrebbe migliorare il suo record. Lui è l’uomo più veloce nel pulire i vetri delle finestre e il primato l’ha stabilito versando tanto olio di gomito su vetri veri, 114,3 per 114,3 cm. Terry ne ha puliti tre in 9,14 secondi. Roba da far impallidire le migliori massaie. La velocità è la mania di questi anni e pare che Colin Furze l’abbia capito meglio degli altri: ha montato un motore da 125cc su un ‘mobility scooter’, di solito usato da anziani pensionati per girare in città. Ne ha fatto un vero razzo da marciapiede che può raggiungere i 115 km/h.  A percorrere dieci metri lo scooter di Furze ci metterebbe pochissimo, meno dei 6,57 secondi che ci ha impiegato Georges Christen. Lui, però, trasportava, serrato tra le labbra, un tavolo con sopra la moglie comodamente seduta: la prova è stata superata a Pechino durante un’edizione speciale dello Show dei record, e non poteva essere altrimenti. I record familiari, spesso, sono i più divertenti da scoprire. In Illinois la famiglia Arnold ha una passione che unisce le generazioni: i Pokemon. Mamma, papà e i tre figli hanno partecipato alle gare internazionali per mostrare la loro abilità con il videogioco ispirato al cartone animato giapponese, diventando la famiglia ‘agonistà più numerosa. Nessuno è come loro, ma più della partecipazione alle gare, quello che incuriosisce è il metodo d’allenamento che rimane un segreto: si sfideranno in cucina con colpi proibiti? Per stabilire un record serve, anche, molta pazienza. I collezionisti hanno una storia a parte e, spesso, hanno dedicato un’intera vita a stabilire il loro primato. Se Charlotte Lee ha collezionato per anni paperelle (5631) che le allietano il bagno, Donald Gorske, americano, il 17 agosto 2008 ha mangiato il suo Big Mac numero 23mila. Ci ha messo 37 anni e ha mangiato il panino-simbolo di Mac Donald’s ogni giorno, pranzo o cena. Niek Vermeulen, invece, ha una passione sfrenata per le bustine che si trovano in aereo, in soccorso di tutti quelli che proprio non sopportano il volo. Vermeulen ne ha collezionate per anni e adesso nessuno è come lui: ne possiede 6016, numero uno.

Il tedesco Gerold Weschenmoser ha collezionato maschere, arrivando a averne 5385. Maschere di ogni tipo, messe in ordine, una affianco all’altra, dal 1957. Un record che ha chiesto impegno, non meno di un allenamento serrato. Chiedere a Sarah Paddy Jones per credere: lei, classe nel 1934, è la danzatrice di salsa più anziana al mondo. La prova l’ha superata nel dicembre del 2009, durante lo show spagnolo ‘Tu si que vales’, impossibile definirla una scelta sbagliata. Il vero uomo dei record, però, è Paddy Doyle: il suo nome è inciso tra le pagine del libro dei Guinness dal 1987 e, ad oggi, detiene 23 primati diversi. E’ un paracadutista britannico ed è considerato l’atleta più versatile del mondo, capace di compiere qualsiasi impresa al meglio. Da primatista, grazie al suo inconfondibile stile. Degno della migliore tradizione British.

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.