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Ieri si è inaugurata, con il doppio concerto Big Deal ed Edda, Round Midnight – Music Club #5, la rassegna di Enzo Gentile al Teatro Dal Verme di Milano.

Big Deal:

Salgono sul palco due ragazzi belli e giovani, con in mano due chitarre, una acustica e una elettrica. Sono, Alice Costelloe e Kacey Underwood, la prima proveniente da una famiglia di artisti di Londra, il secondo proveniente da una rigorosa famiglia religiosa nel deserto tra Joshua Tree e Yucca Valley. L’amore di Alice verso la musica nasce all’età di sei anni, quando la nonna le regalò una chitarra, che utilizza tuttora per comporre canzoni, per quanto sia troppo piccola ora. Alla stessa età il suo patrigno le raccontava che “gli AC / DC erano incredibili", ed ha imparato a suonare la chitarra proprio per far colpo su di lui, che ascoltava The Beach Boys, Blondie, Bowie, Elvis Costello e The Smiths. Kacey invece ascoltava Metallica, Hendrix, Led Zeppelin e Depeche Mode e vedeva nella musica la sua via di fuga, la sua chiave per la libertà dalle regole che lo circondavano. A 19 anni lascia la sua vecchia vita, vola a Londra ed entra a far parte dei Little Death.  A Londra diventa anche docente di chitarra presso una scuola femminile e lì incontra la madre di Costelloe, che gli chiede delle lezioni per la figlia. Ed ecco che nascono i Big Deal.

A vederli sul palco non sembrano dei tipi coinvolgenti, sembrano timidi e impacciati, ma non è così. Loro sono semplicemente “delicati”, così come il suono che producono, che riesce a catturare il pubblico che li ascolta, in maniera quasi ipnotica. Le loro voci e le loro chitarre si intrecciano in un Country rock molto melodico, che vale la pena di ascoltare. Il loro cd Lights Out, co-prodotto da Underwood e Dean Reid, è composto da 15 brani ed è stato registrato in soli sette giorni. Il risultato è un lavoro affascinante, denso, emozionante. Durante il concerto ho ascoltato due ragazzi dietro di me che dicevano: “incredibile, questo è un gruppo che ti aspetti di ascoltare in un locale come il Magnolia, o qualche pub, e invece lo ritrovi in un teatro!”. È questa la magia di questa rassegna, ma siamo solo all’inizio….

Edda:

Sale sul palco un uomo non giovanissimo, maglietta colorata, bermuda color sabbia, calze di spugna, e scarpe  modello sportivo elegante…Già questo fa prevedere la stranezza del personaggio, ma non lascia immaginare la carica incredibile che porta sul palco! Anche se, la maggior parte del pubblico lo conosceva già, ed era lì proprio per lui. Edda, all’anagrafe Stefano Rampoldi, viene definito poeta visionario e reale, spirituale e naif, ma altrettanto terreno e carnale. Ha un linguaggio ed un ironia crudi e diretti. Scherza con Enzo Gentile raccontandoci il perché si trova lì, e paragona Enzo al Papa, perché è un istituzione per la musica, e lui alla musica si dichiara devoto. Ogni pezzo è introdotto da una gag divertente nella quale lui descrive se stesso, i suoi pezzi e le sue esperienze, di vita e amorose, in maniera fortemente ironica. È appena uscito  il suo incredibile album Odio i vivi che lui descrive con queste parole: “Se muoio rinasco. Se rinasco mi tocca vivere. Se vivo prima o poi mi ammalo. Di sicuro invecchio. Per questo odio i vivi, perché muoiono.” Un disco che oscilla tra tematiche di redenzione ed oscurità, definito dalla critica uno dei dischi più belli e toccanti di questo ultimo decennio.

Ma questa sera, non ci presenta il suo disco, ma fa qualcosa di speciale e diverso, ci presenta un set di cover italiane, riviste in maniera assolutamente originale (e direi anche geniale), sia dal punto di vista musicale, che del testo. Rivede in maniera totalmente sua i testi delle canzoni, introducendo spesso frasi che non hanno un vero e proprio significato, ma un’assonanza che si mischia bene con le parole originali. Di certo i testi diventano più crudi e spinti. Non si capisce se lo fa volutamente o semplicemente, come anche lui afferma, perché non riesce mai a ricordarsi le canzoni! Il risultato è incredibile. La sua voce fantastica. Il suo rock, aggressivo e melodico allo stesso tempo, è estremamente coinvolgente. Ma non è l’unica sorpresa della serata. Ad accompagnarlo in queste rivisitazioni deliranti, Alessandro Grazian, bello, raffinato ed elegante, che sembra non abbia nulla a che fare con Edda. Ma i due si tengono spalla a vicenda, con un’ottima resa. E la voce e lo stile di Grazian, non sono meno interessanti.

Dopo questa scelta estremamente particolare fatta da Enzo Gentile, aspettiamo l’appuntamento di sabato prossimo, che girerà intorno al blues, ma con un cast di ospiti variegato, che darà di sicuro un’impronta originale alla serata.

Foto di Mariagrazia Giove, riproduzione non consentita.