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"Il-rumore-dei-baci-a-vuoto"Parla di morte e di amore il nuovo libro di Luciano Ligabue, "Il rumore dei baci a vuoto", uscito per Einaudi. «L‘amore conta, conosci un altro modo per fregar la morte?» dice Liga spinto nelle storie che compongono questo libro a cogliere i dettagli che mostrano il lato più vero delle nostre vite.

Così un cane regalato può mostrare i problemi di un matrimonio che si regge a fatica, un rapimento per errore può non rivelarsi tale e davanti a un semaforo può accadere che la propria vita trovi un maggior equilibrio. E può una lettera far capire a un chirurgo la sua disumanità? Quest’ultimo interrogativo è il protagonista della storia più forte del libro in cui Ligabue racconta un fraintendimento nel linguaggio che rende ancora più forte lo shock della malattia e della morte di un padre. «Lo vuole vedere?» dice il chirurgo ai familiari che aspettano davanti alla sala operatoria l’esito dell’intervento. Il protagonista e sua madre pensano stia parlando del padre e si precipitano nella stanza, invece gli viene fatta vedere in una bacinella «una parte verdastra e nera della carne», cioè «la formazione tumorale». Nella lettera al chirurgo, il figlio scrive di quell’immagine: la «abbiamo davanti agli occhi tutti i giorni» e «promette di farci visita per il resto della vita: l’immagine di una bacinella che trabocca di una parte di mio padre che lui mai avrebbe permesso ci venisse mostrata».

Crudo ma anche tenero, Ligabue, non risparmia forti stoccate. E’ diretto e forte nel raccontare e per questo le sue storie lasciano un segno. Il regista di film come "Radiofreccia" e "Da zero a dieci", di libri come "Fuori e dentro il borgo" (Premio Elsa Morante) e "La neve se ne frega" e della raccolta di poesie "Lettere d’amore nel frigo", a 52 anni continua a manifestare il suo talento artistico in diverse direzioni. E mentre i suoi fan aspettano i concerti in Europa e in Italia di "Sotto Bombardamento-Rock in 2012" con primo appuntamento esclusivo, già sold out, il prossimo 25 maggio alla Royal Albert Hall di Londra, Ligabue sente il bisogno di raccontare storie di figli, genitori e amici con finali aperti che lasciano speranza nella difficoltà del quotidiano. C’è anche l’avventura, che lascia comunque sempre ampio spazio al dubbio, come accade in "Livello: facile" dove due amici vanno alla scoperta di quello che si dice ci sia nella villa di uno strano personaggio, il signor Bedini, «gobbo ma fortissimo, storpio ma agilissimo». Nel suo bunker, al quale si poteva avvicinare solo un signore che gli portava la spesa ogni tre giorni, a orari stabiliti, si raccontava in paese ci fossero serpenti, tarantole, soffitti che si abbassavano, botole e porte che si spalancavano. Insomma in tutte le storie c’è sempre qualcosa da scoprire e tirare fuori, da dire, anche per un’azienda che sta morendo, per un fiume che sta scomparendo e c’è l’amore per gli amici e i figli avuti o perduti. C’è il sogno, che non vuol essere infondato, che tutto possa prendere una piega inaspettata.

Luciano Ligabue, "Il rumore dei baci a vuoto" (Einaudi, pp 169, euro 15).

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.