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"depp"
Perchè è proprio di un caso che vi voglio parlare. A maggio uscirà “Dark Shadows”, il nuovo film gotico di Tim Burton, che tra i fan sta già spopolando con il recente trailer…ma del film tratteremo quando lo potremo criticare dopo la visione.
Intanto facciamo una riflessione sul protagonista: Johnny Depp, l’attore a mio avviso più trasformista degli ultimi 20 anni di cinema. Il bravissimo ragazzo del Kentucky raggiungerà i 49 anni a giugno e per il regista dark per eccellenza ha recitato in ben 8 film. Ma Johnny nella sua carriera ha fatto molto di più. Perdonatemi questo freddo elenco, ma i personaggi da lui interpretati (e cito solo i più famosi) sono stati: un soldato in Vietnam, una creatura con le mani di forbice, un regista visionario, un ragazzo di città che diventa indiano d’america, un tossico pazzo, un poliziotto infiltrato nella mafia, un paio di investigatori dell’ incubo, un fantasma, un gitano, un gangster, un pirata, Willy Wonka, il Cappellaio Matto, un barbiere assassino, un vampiro, l’anno prossimo tornerà indiano e tra pochi giorni lo vedremo come un giornalista alcolizzato a Puerto Rico. Ce n’è per tutti i gusti. E ha sempre dato prova di essere un ottimo attore, accontentando i bambini, gli appassionati di film dark, le signorine, i fan di film fantasy, comedy eccetera eccetera.
Ora si pone un problema che lo mette al centro della querelle che coinvolge il suo regista guru: a voi appassionati di cinema sembra intelligente spingere su Depp fino alla noia? Vi sembra giusto utilizzare, sfruttare, spremere Johnny senza sosta e con enorme ripetitività con il solo scopo di guadagnare tanto al botteghino? O sto facendo un’ ipotesi troppo azzardata? Sto facendo l’avvocato del diavolo? Forse a lui piace farsi spremere da Tim Burton?
E’ vero, i due si sono trovati a fine anni 80 e, salvo alcune eccezioni, non si sono più lasciati, quindi potremmo ipotizzare un legame artistico indissolubile e vincente, senza dietrologie legate ai guadagni. I film di Burton piacciono e con Johnny Depp hanno quel qualcosa in più, quindi perchè separarsi? Questo è ormai il marchio di fabbrica e squadra che vince non si cambia.
E proprio di una squadra si tratta, perchè non possiamo tralasciare Helena Bonham Carter, che ormai per Burton è come Nicoletta Braschi per Benigni. Dove sta scritto che tua moglie deve per forza recitare in tutti i tuoi film? Il pubblico si pone le domande, non è indifferente e acritico.
Io mi sono annoiato di questo schema. Gli ultimi film di Tim Burton hanno fatto precipitare il suo gradimento, vuoi per l’ingresso della Disney nelle produzioni (e quindi molta meno autonomia del regista), vuoi per la mancanza di fantasia nelle sceneggiature, vuoi per l’apparente incapacità di Burton nel realizzare dei remake di classici del passato (in cui purtroppo è stato recidivo).
Purtroppo hanno creato anche un alone di noia intorno a Johnny Depp e ai suoi personaggi, cristallizzandolo in un clichè Burtoniano apparentemente senza vie d’ uscita che prevede sempre parrucche, trucco pesante sul viso, denti finti e costumi variopinti.
Dopo 5 anni Johnny Depp riprende le redini da protagonista di un film di Burton, sperando di risollevare le sorti del regista in un’opera senza scomode majors in mezzo alla produzione e in cui forse si possono riproporre gli antichi fasti gotici e dark che solo il regista californiano sapeva creare. L’ultima volta con Sweeney Todd aveva sbagliato in pieno l’idea del musical (anche se il film era buono), stavolta inserisce la vena comica sulle vicende di un vampiro sballottato negli anni ’70.
Vedremo il risultato. Una cosa però è sicura: Johnny Depp, anche in questo film, sarà sottovalutato dai critici e dagli appassionati, forse proprio perchè troppo trasformista e perchè raramente è stato visto nel ruolo di “se stesso” in un film. L’ occasione per rivederlo nei “suoi panni” sarà dal 24 aprile in “The Rum Diary”.
Metteteci anche l’invidia di tutti quelli che dicono “sì, è bello ma ha sempre con sé una truccatrice e una stylist, sarebbero bravi tutti!” e il gioco al ribasso è fatto. Lui però ha sempre ampiamente dimostrato di essere più attore che fotomodello.
Lasciate perdere queste inutili critiche senza fondamento: Johnny Depp è un ottimo attore di una bravura rara. E ora che sta per svoltare i 50 anni la mia curiosità si accende ancora di più: quando non sarà più un idolo sexy, non avrà più il phisique du role e magari non avrà più a che fare con Burton, cosa ci proporrà? Ho sempre tifato per lui e continuerò a farlo. Ci stupirà, ne sono sicuro.

L’elaborazione fotografica è di Alessandro Perrone

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.