Tempo di lettura: 2 minuti

In programma ieri per la prima serata al Tuscia Jazz Festival, il grande batterista cubano Francisco Mela con il trio italiano “Triomalo”, composto dalle due trombe Flavio Boltro e Aldo Bassi e dal bassista Pippo Martino. Ma l’organizzatore del festival, Italo Leali, esordisce sul palco avvisandoci che uno dei componenti del trio, Pippo Martino, non sarà presente a causa di un imprevisto. In realtà il problema non si pone, siamo ad un festival dove gli artisti vengono anche ad insegnare, non solo a suonare, quindi sono presenti per tutta la durata di questi cinque giorni di festa, e poi…stiamo parlando di Jazz.

Sale quindi sul palco il bassista di fama internazionale Dario Deidda.

Assistiamo ad una introduzione abbastanza nei canoni del classico Jazz, dove i quattro strumenti hanno un dialogo uniforme. Poi quasi naturalmente si creano due coppie distinte: i due trombettisti da una parte e il basso e batteria dall’altra, che giocano con le note intervallandosi e a tratto fondendosi.Sicuramente, se il bassista fosse stato quello del trio, avremmo assistito ad un concerto molto diverso.I trombettisti hanno uno stile distinto, Aldo Bassi, compositore e insegnante di Jazz, ci incanta col suo stile classico, Flavio Boltro invece preferisce stupirci con virtuosismi. I due si alternano in assoli e a tratti si accompagnano. Sul fondo della scena Deidda e Mela, man mano che la musica prende piede nel teatro, entrano in una simbiosi unica.Un giocoliere con bacchette e piatti crea una vera e propria magia nella quale le note del basso si mescolano magistralmente e stendono un tappeto rosso dove la voce della tromba entra e diventa protagonista. Comincia quindi in grande stile questa festa del jazz!

Ma lo spettacolo non finisce qui. Seguiamo i musicisti nella sala del Collegio dove è già cominciata la Jam Session. Ragazzi molto giovani si alternano sul palco e, chi più chi meno, riescono a dimostrare il loro talento in erba. Ed ecco che Francisco Mela, ancora carico di adrenalina, e per nulla stanco delle due ore di concerto, sale sul palco della jam e si affianca ai ragazzi in un pezzo di jazz. Mi stupisce e affascina la tromba di un ragazzo, di cui purtroppo non conosco e non posso citare il nome, che accompagnato da Mela, da un seguito all’emozione che per tutta la sera la musica mi ha suscitato.

Foto di Mariagrazia Giove

Mariagrazia Giove