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"Rebecchi-pitti-uomo-81"In un momento storico delicato e pieno di contraddizioni anche l’uomo adegua il suo guardaroba: da una parte cerca la morbidezza nella giacca leggera e destrutturata, in jersey o in cachemire, da indossare con disinvoltura come una maglia; dall’altra mostra il suo lato più virile gettandosi sulle spalle giubbotti e giacconi ispirati ai policemen e ai pompieri americani (Blauer, che debutta con una nuova linea di calzature), peacoat in panno foderato con membrana termica e cappotti da Royal Navy (Camplin), parka termoriscaldati (ADD), da regata (Hartford). Senza dimenticare il loden, protagonista della collezione ispirata alla corte asburgica per il marchio AI Andrea Incontri Habsburg (gruppo Schneiders) e il montgomery, rivisitato in jersey di lana, in maglia, in fantasie madras o in panno doppiato, da L.B.M. 1911, da Rodrigo, da Marina Yachting e da Historic.

Insomma, dandy nelle occasioni formali, sportivo nei momenti di relax, l’uomo dalla doppia vita è quello presentato a Pitti Uomo 81, il salone internazionale dell’abbigliamento maschile, a Firenze, a Fortezza da Basso (10-13 gennaio) che in questa edizione ha presentato le proposte autunno-inverno prossimi, di 950 marchi per l’uomo e 70 griffe donna protagoniste di Pitti W, alla Dogana.La giacca maschile del prossimo inverno diventa dunque sempre più leggera, calda, destrutturata, ma formale. Non rinuncia al taglio sartoriale ma s’indossa come una maglia, realizzata in materiali che riproducono, in chiave contemporanea, le fantasie della tradizione inglese, nei colori legati al mondo del tricot. Ne fanno un cavallo di battaglia i marchi, Rodrigo, che propone la giacca in jersey di lana dal taglio vivo, a disegni di gusto shetland, tinta unita, in cotone o spigata; Lardini, con la sua giacca destrutturata, eterea, in tessuti ripresi dalle fantasie d’archivio di vecchi lanifici inglesi; Paoloni con la giacca due bottoni (in madreperla) in tessuto maglia, semisfoderata. Da Brando (Lubiam) la lana declina nei toni pastello e nelle tinte più vivaci, dal viola all’arancio. Da Tonello l’abito è svuotato, in modo da appropriarsi del corpo maschile, senza nasconderlo, ma valorizzandolo con la giacca cardigan in fibre nobili dai pesi leggeri. Da Henry Lloyd Italy c’è la iconica giacca Consort Original realizzata in collaborazione con Olmes Carretti, disegnata nel 1965 e indossata da sir Francis Chichester. Sopra al capo basico di questo guardaroba, l’uomo nuovo vi abbina il trench imbottito trapuntato con panno di lana di Fred Perry, oppure il giaccone in cachemire con interno in piuma d’oca e collo in visone (Bilancioni), il parka da intellettuale parigino, beige o grigio, di 18CRR81 Cerruti, che per il suo giovane dandy propone anche il giaccone in microfibra imbottito di ovatta termica. Più sportivo, il giaccone in pura lana shetland di Henry Cotton’s e la Field jacket in stile militare di C.P. Company in versione piumino ultra light. Non mancano parka e piumini, sempre più leggeri e tecnologici, in nylon, panno, fustagno o memory (Yes-Zee). Molta la maglieria da «vecchio lupo di mare», ma anche in cachemire a intarsio (Bilancioni), sportiva con girocolli e gilet da Gant. Infine, da Re-Hash arriva il denim organico, che utilizza materiali naturali e trattamenti rispettosi dell’ambiente. Anche ai piedi, un gradito ritorno: i mocassini, che da Fratelli Rossetti hanno i classici fiocchetti e sono in brillanti pellami spazzolati a mano, e da Kaoru Kenako vengono cuciti a mano e declinati in versioni ipercolorate. La chicca: i Mocs di Harry’ s of London, mocassini da aereo, in antilope Kudu con suola in gomma, praticamente senza peso.

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.