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"l’invenzione-del-balcone"Fa a pezzettini tutti i luoghi comuni e i personaggi della cultura moderna, Gene Gnocchi nel suo nuovo libro "L’invenzione del balcone" (Bompiani) e intanto pensa anche ad un programma sui consumi culturali ed è convinto che dopo Berlusconi ci sia ancora spazio per la satira politica.

"Si può ridere anche di Monti e del governo tecnico. Si può fare un pezzo comico su Passera. Con Berlusconi era troppo facile" dice Gnocchi a Roma con il nuovo libro. E poi, continua "non penso che Berlusconi lascerà così. Vederlo all’opposizione, tornare presidente del Milan. Ci sono tante cose interessanti nella sua nuova veste".

Il nuovo premier Mario Monti, invece, "è diventato il salvatore. Certo, di conflitto di interessi non sento parlare. Era il nodo centrale, che non se ne parli non è un bel segno". Gnocchi non nasconde anche che gli piacerebbe "andare alle riunioni di Benetton con Oliviero Toscani e sentire di cosa parlano".

Da "L’invenzione del balcone" dove sfilano Erri De Luca, Fabio Volo, Michela Murgia, Alberto Arbasino, Andrea Camilleri, Margareth Mazzantini, oltre alle firme più note del giornalismo italiano, a imprenditori e capitani d’industria come Emma Marcegaglia, non è rimasto fuori Berlusconi al quale vengono dedicate "le pagine che raccontano del premier novantaquattrenne che minaccia di gettarsi dalla torre di Mediaset se non sale su una del corpo di ballo del Crazy Horse a fargli una sega".

Gnocchi, che dopo la laurea in giurisprudenza si è iscritto a filosofia, legge abitualmente poesie da vent’anni ("quelle di Sandro Bondi sono indecenti"), scrive con il Tratto Pen su un block notes, non ha nessuna dimestichezza con la tecnologia, nel suo governo ideale vorrebbe solo poeti. Sarebbe formato, dice, "da Milo De Angelis, Mariangela Gualtieri, Fabio Pusterla, Tiziano Rossi e Giorgio Orelli".

Ironizza su Andrea Camilleri, del quale "tutti i giorni esce un libro", sul Gruppo ’63 e i suoi remake, su Maurizio Costanzo "che è sempre stato amico di tutti" mentre pensa a un programma sui consumi culturali: "Sto facendo delle puntate zero. Ho dei contatti con Rai2, Rai3 e La7 per realizzare un contenitore sui consumi culturali. Il nome potrebbe essere Cepù e dovrebbe diventare o una striscia di 15 minuti o un programma settimanale di un’ora" racconta Gnocchi che non nasconde di avere tra le sue passioni le "televendite immobiliari come quelle che fa Daniele Piombi" e al quale "piacerebbe rifare in chiave comica quei premi estivi che fa la Rai in seconda serata, tipo il Premio Barocco. Si potrebbe chiamare Moda mare a Casalpusterlengo". Brani de "L’invenzione del balconer" potrebbero finire "nel nuovo spettacolo di Zelig per cui sto scrivendo dei pezzi" spiega e con Giampiero Solari sta lavorando allo spettacolo Cialtroneide, sette modi di essere cialtrone, per il prossimo autunno-inverno.

Di Roberto Saviano spiega che non prendeva in giro lui "che stimo ma il fatto che tutto, anche la cosa più estrema, diventa un elemento commerciabile" e di Bruno Vespa dice che i suoi "non sono più libri, ma una malattia endemica". Vengono messe in ridicolo anche le leggende sul copia copia da Albano a Michael Jackson a Umberto Galimberti e il calvario per riuscire a pubblicare un libro dove fra gli editori c’è anche il suo, la Bompiani, di cui dice: "tanto lì pubblicano tutto". Gnocchi lancia anche un appello a Paolo Nori a "non tradurre più dal russo" e approva il passaggio della Ventura a Sky: "cambiare le farà bene anche se lei è molto da tv generalista".

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.