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"twitter"Secondo un articolo dell’Associated Press, la Cia (Central Intelligence Agency) analizza quotidianamente circa 5 milioni di tweet al giorno. In poche parole, monitora milioni di conversazioni, opinioni, commenti e immagini postate su Twitter, il social network che ogni giorno allarga il suo bacino di utenti. Lo scopo di questo spionaggio? Monitorare la “temperatura” dell’opinione pubblica sia in patria che all’estero, al fine di evitare possibili attentati e minacce di vario genere. Ad esempio, quando a maggio è stato ucciso  Bin Laden, gli analisti Cia hanno spiato per giorni i tweet che riportavano le diverse reazioni della gente, specie quelle dei pakistani, riscontrandone pareri negativi.

Che la privacy fosse messa a dura prova dai social network (Facebook primo fra tutti) è cosa nota, ma che addirittura si deleghi un’intera squadra allo spionaggio di massa è molto strano. Eh già, è proprio quello che ha fatto la Cia. Stando sempre ad Associated Press, l’attività spionistica sarebbe svolta in un’anonima struttura di un parco industriale della Virginia, da un team specializzato con tanto di nome in codice vangeful librarians ossia “bibliotecari vendicativi” che Doug Naquin, il direttore dell’Open Source Center della Cia, ha definito: «Eccentrici e irriverenti hacker che sanno come trovare cose di cui le altre persone ignorano l’esistenza».
Il numero di “bibliotecari vendicativi” attivi sul territorio è ovviamente top secret. Dopo l’11 settembre 2001 la Cia ha deciso di mettere in atto una vera e propria battaglia antiterroristica, tant’è, che secondo lo stesso Naquin, i “bibliotecari” sono riusciti a prevedere con largo anticipo le rivolte in Egitto e Tunisia senza però scoprirne la data ufficiale. Comunque sia, dal 2009, in coincidenza con la rivoluzione verde in Iran e la contestazione del presidente Mahmoud Ahmadinejad, la Cia ha definitivamente istituito quest’ordine di hacker segregandoli nella struttura segreta in Virginia, protetti da qualunque intercettazione o attacco elettronico. Con molta probabilità diversi membri sono stati dislocati nelle varie ambasciate statunitensi, sia per intercettare qualunque tipo di informazione, sia per evitare fughe di notizie e drammi come quello messo in atto dal sito Wikileaks (tutti i dati diffusi online provenivano direttamente dalle sedi diplomatiche statunitensi). Compito dei “bibliotecari” è anche quello di monitorare radio e giornali ma anche intercettazione carpite sul campo. Mentre questi si affannano a rubare la nostra privacy, benché questa possa essere inutile ai fini terroristici, la Homelans Security degli Stati Uniti ha annunciato l’arrivo delle imminenti linee guida per la protezione della privacy degli utenti americani di tutti i social network.

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.