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"Meraviglioso
La mostra di Tarshito Meraviglioso Creato, che chiuderà il 15 settembre, è allestita in due sedi: la Sala Murat e il Fortino di S.Antonio a Bari.
Creato, Creatore, Creature, sono le tre categorie che ci permettono di decodificare i lavori dell’ artista, architetto e designer originario di Corato, che fin dagli anni Settanta ha abbracciato la spiritualità indiana assumendo un nome che in sanscrito significa “sete di conoscenza interiore”. Il mondo del progetto in quegli anni subiva una trasformazione e per Tarshito era fonte di ispirazione e apertura ad altre discipline, che gli avrebbero consentito di offrire una visione più completa della propria interpretazione dell’universo e del proprio “hic et nunc” come artista. Al rigore progettuale si unisce, nelle sue opere, un percorso nel mondo emozionale.
La doppia personale di Tarshito, sostenuta dal Comune di Bari, fa parte di un progetto triplice, curato da Gianni Pettena, uno dei protagonisti dell’Architettura Radicale, che è stato docente dell’artista. A questa infatti faranno seguito altre due mostre nel prossimo anno, dedicate rispettivamente alle Meravigliose Creature e al Meraviglioso Creatore.
Nella Sala Murat sono collocate cinque sculture ispirate a forme archetipiche, cinque grandi vasi che fanno pendant con un sesto presente nella sezione barese della Biennale di Venezia presso Santa Scolastica.
La struttura dei vasi, in rete metallica, è ricoperta da centinaia di frammenti di ceramica policroma: in quattro dei vasi i frammenti hanno forma di pesce (quelli del vaso azzurro sono decorati con motivi che ricordano le ceramiche persiane). Nel quinto vaso i frammenti suggeriscono la forma delle varie ragioni della Terra e ne recano il nome. Nella più recente produzione di Tarshito il vaso è un elemento costante: “Sono vasi vuoti che si riempiono per ricevere la bellezza, la luce. Tu, io, la gente, siamo dei vasi puliti, vuoti, arresi e silenziosi, aperti a ricevere il divino che è in ognuno di noi”, spiega l’artista.

Un’altra installazione è formata da una linea di pesci neri in terra smaltata che attraversa il pavimento, a suggerire un mare o un fiume. Alle pareti, alcuni dipinti realizzati con foglie d’oro, caucciù e ceralacca.
Nella sala del Fortino S.Antonio un allestimento composto da grandi ruote di fieno fa da sfondo alla seconda parte della mostra. Vi sono collocati alcuni fantasiosi modelli di architettura, come case in fiore, case-pesce, case con mano, architetture stellate o dedicate ai cinque sensi. L’oro è, anche qui, molto usato, come materiale simboleggiante la spiritualità. L’argilla si riveste d’oro secondo un complicato procedimento chiamato”terzo fuoco”. Oro, dunque,come sublimazione della materia in omaggio al retaggio alchemico, aggiornato alla sensibilità contemporanea.
Nella stessa sala del Fortino viene proiettato un video di John Doing, pseudonimo di Giovanni Onorato, dal titolo Reciproca meraviglia, dedicato alla poetica dell’artista di Corato.
Il messaggio di Tarshito è quello dell’armonia universale, un sincretismo religioso che si riflette nella scelta di un linguaggio ibrido, fra arte design e architettura. L’immanenza, la pienezza dell’istante è un altro aspetto della sua poiesis.
Alla conclusione del progetto espositivo (la seconda mostra è prevista per la prossima primavera e la terza per l’autunno del 2012, quando Tarshito aprirà un nuovo studio), verrà pubblicato un catalogo riccamente illustrato, con testi di Gianni Pettena.

TARSHITO – MERAVIGLIOSO CREATO
24 agosto-15 settembre 2011
Sala Murat, Piazza del Ferrarese
Fortino S.Antonio Abate, via Re Manfredi
BARI
orari 11-13
19-22. Chiuso lunedì

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.