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"mininni"Colui che incontrate per caso per strada, al supermercato o in un qualsiasi luogo, a volte una persona qualunque non è. Un artista si nasconde sotto diverse spoglie anche perché ciò che deve parlare per lui sono le sue opere d’arte, e ciò che le rende tali è sicuramente l’abilità del suo autore, e quel modo tutto particolare che hanno gli artisti di concepire il mondo. Gianluca Mininni, diplomato presso l’accademia di Belle Arti di Bari, esporrà, dal prossimo 28 giugno, presso la Sala Murat nel centro di Bari, all’interno della mostra, organizzata dall’associazione culturale Agorà Mediterranea, intitolata “Enucleare”.  L’evento sancirà il suo rientro nel contesto artistico locale dopo diversi anni di inattività, durante i quali da appassionato cinefilo ha pensato bene di metter su un’attività di noleggio film.

Chi è un artista secondo te, e che compito ha all’interno della società?
Il significato ed il ruolo di un artista nella società per me può essere riassunto nel concetto secondo cui egli da il suo contributo al mondo attraverso i mezzi che più gli competono. C’è chi fa donazioni per cause che gli stanno a cuore, chi va ad urlare in piazza per rivendicare dei diritti e chi, come gli artisti, esprimono idee, pensieri e sensazioni attraverso l’arte, e che in buona parte possono influenzare l’opinione altrui.

Com’è nata la tuo opera d’arte?
E’ nata in maniera molto spontanea dall’idea di rendere visibile qualcosa che in genere non lo è. Il processo creativo è stato molto libero e quasi “inconsapevolmente” sono arrivato all’idea di dare una nuova interpretazione ad un oggetto comune.

Cosa contiene in se l’istallazione da poterla definire un’opera d’arte?
L’istallazione da me creata ha il suo punto di forza nell’interpretazione. Ovvero nonostante sia molto semplice e pulita nelle linee si presta ad una cosi ampia gamma d’interpretazioni che anche lo spettatore più sprovveduto saprà riconoscere e trovare spunti per la riflessione. Questo, ritengo, sia il punto di forza dell’opera.
Perché il reattore nucleare?"opera1"
La scelta è ricaduta su di un oggetto esteticamente gradevole, e semplice, per rendere l’idea di come anche ciò che sembra il più innocuo possibile e, nel caso dell’energia nucleare, utile, può in realtà rivelarsi potenzialmente molto pericoloso e dannoso. Idee suggerite anche dalle maschere posizionati ai piedi del reattore che sembrano essere soffocate dal cellofan, ed illuminate dal celeste del neon, simbolo di contaminazione.
Cos’è per te l’arte contemporanea, e ritieni che sia una forma di espressione elitaria, sia nel suo essere realizzata che nell’essere compresa?
Si può certo dire che a volte l’arte contemporanea è molto enigmatica e travalica quella che è la soglia della normale comprensione. Ma esclusi questi casi penso comunque che abbia un importante ruolo sociale, ovvero di comunicare, anche a mezzo di licenze artistiche, con il pubblico, di coinvolgerlo ed emozionarlo.
 

La funzione primaria di un’opera d’arte è la sua fruibilità, anche a costo di svilire l’opere stessa?
Per me la fruibilità dell’opera è molto importante. Io stesso nella realizzazione di “Natura morta Elettrica” ho cercato di tenere ben presente questa necessità. Non credo nelle opere autoreferenziali, e capibili solo dagli addetti ai lavori, il destinatario di esse è molto importante. Perciò non è necessario svilire, o banalizzare una qualsiasi opera d’arte per renderla capibile.
"opera"Cosa si prova a rientrare nel mondo artistico locale dopo tanto tempo?
E’ stato molto emozionante, e soprattutto lo attendevo da tempo. Sentivo, durante gli anni di solo lavoro, che qualcosa di molto importante mancava nella mia vita. Enucleare è stata l’occasione giusta per tornare a fare arte.
Cosa speri che la tua opera trasmetterà a tutti coloro che la visiteranno?
L’obiettivo della mia opera è di far interrogare lo spettatore sull’effettiva utilità dell’energia nucleare, e lo faccio attraverso un insieme di suggestioni visive ed uditive.

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.