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Solar Impulse
, l’aereo che nel 2010 ha vinto la scommessa di volare di notte grazie alla sola energia del sole, nel 2011 partirà alla sfida dei cieli europei. Ma il velivolo voluto dallo svizzero Bertrand Piccard non mira a trasportare passeggeri, bensì un messaggio:"abbiamo dimostrato che con la tecnologia pulita si possono vincere sfide che si credevano impossibili e che questo è possibile già adesso», esultano Piccard e Andrè Borschberg, l’ingegnere svizzero che ha pilotato l’aereo Solar Impulse.

«L’anno prossimo prevediamo di viaggiare più spesso e più lontano nei cieli europei», in diverse capitali a bordo dell’attuale prototipo mentre parallelamente – ha spiegato Borschberg – proseguirà la costruzione del prossimo aereo», il velivolo dell’ultima sfida del progetto Solar Impulse: realizzare il giro del mondo in cinque tappe, nel 2013.

Per i promotori di Solar Impulse, il 2010 è stata l’ora di verità. «Per quasi otto anni avevamo girato il mondo per promuovere il progetto, ma non avevamo nulla di concreto da proporre, se non un discorso. Dopo il primo volo, tutto è cambiato. Avevamo dimostrato la fattibilità del nostro progetto», ha spiegato Piccard in un recente incontro con la stampa internazionale all’aerodromo di Payerne (Svizzera). E’ qui che la mattina dell’8 luglio 2010, Solar Impulse è atterrato dopo aver volato per la prima volta giorno e notte per più di 26 ore a 8mila metri di altitudine grazie alla sola energia del sole. Il volo più lungo e alto della storia dell’aviazione solare. La notizia e le immagini hanno fatto il giro del mondo e 22 milioni di visitatori si sono collegati al sito web per seguire l’avventura. Ai comandi, Andrè Borschberg. «E’ stata un’avventura incredibile. L’aereo faceva il «pieno» mentre volavo», ha raccontato.

Era il secondo grande successo di Solar Impulse, dopo il primo volo di un paio d’ore in aprile, sempre con il prototipo HB-SIA, frutto di una collaborazione che coinvolge un’ottantina di partner, tra cui numerose aziende private, che hanno preso parte ai lavori di concezione, costruzione, sperimentazione e volo. L’aereo, custodito in un apposito hangar, è impressionante nelle sue dimensioni: ha l’apertura alare di un Airbus A340 (63,4 m) ed il peso di un’automobile (1.600 kg): la struttura è in fibre di carbonio e la superficie delle ali è coperta da celle solari sottilissime. Circa 12.000 cellule fotovoltaiche in grado di alimentare quattro motori elettrici. Sembra un’enorme libellula ed è un concentrato di ingegno. Sembra fragilissimo, ma può raggiungere una velocità media di 70 km orari. Il nuovo velivolo, quello per il giro del mondo, integrerà tecnologie che si sono nel frattempo rese disponibili ed offrirà maggiore spazio al pilota. Piccard e Borschberg si alterneranno.

La nuova sfida deve ancora essere vinta ma i due ideatori di Solar Impulse non sembrano avere dubbi. «Il volo è una avventura recente nella storia umana», ma improvvisamente proprio la storia ha cominciato a correre e la stessa definizione della parola «impossibilè è cambiata», secondo Bertrand Piccard, «caduto nel pentolone» dell’avventura da piccolo, con il nonno Auguste Piccard che su una mongolfiera nel 1932 stabilì il record del mondo ed il padre Jacques che nel 1960 s’immerse invece nel punto più basso del mondo. Lo stesso Bertrand Piccard è già entrato nei libri dei record. Nel 1999 ha effettuato il primo giro della Terra senza scali con un pallone aerostatico. Ed è proprio da questa avventura che è nata l’ambizione di Solar Impulse. «Ho toccato con mano la nostra dipendenza dal carburante». Giorno dopo giorno,"le scorte di propano liquido si esaurivano ed abbiamo rischiato di fallire. Da qui è nata l’idea di fare nuovamente il giro del mondo, ma senza carburante», grazie all’aereo solare.

L’obiettivo non sarà di stabilire un nuovo record, ma di fornire «una dimostrazione delle possibilità offerte dalle energie rinnovabili», di promuovere lo spirito pionieristico. «I cambiamenti climatici sono spesso presentanti come un problema e associati a costi, ma nessuno si mobilità se si parla solo di problemi e di costi. Noi preferiamo parlare delle soluzioni per ridurre i consumi e la nostra dipendenza dalle energie fossili» e notevoli risparmi sono già possibili, spiegano Piccard e Borschberg. In un Paese europeo ricorrendo alle nuove tecniche e alle nuove energie nel settore delle abitazioni e dei trasporti privati si può già risparmiare la metà dell’energia. «Per l’altra metà, i risparmi sono più difficili, ma questo non deve essere un freno. Il messaggio di Solar Impuse è semplice: se un aereo può volare di giorno e di notte senza carburante, allora nessuno potrà dire che queste tecnologie non possono funzionare per auto, computer, il riscaldamento o l’illuminazione» , conclude Piccard.

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.