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"Spicchi"Ciò che resta dopo la lettura dei racconti di Laura Mancini, è un senso di insicurezza, ma anche di sentito coinvolgimento da parte del lettore, il quale non potrà non rivedersi nelle considrazioni che l’autrice fa sulla realtà imprevedibile, negli accidenti descritti nei quali chiunque può essere incappato nel corso della propria esietenza. I brevi racconti che compongono il libro sono suddivisi in ordine temporale, come se si trattasse di un diario-collage delle esperienze cronologicamente distanti tra loro, e che ben descrivono lo scorrere di quell’imprevedibile fiume che è la Vita.
Lecito sospettare che la brava scrittrice romana sia un pò, mi sia concesso, agorafobica, forse troppo attenta all’ordine e alla pulizia (anche in luoghi nei quali risulta difficile immaginare che di pulizia ce ne sia mai stata come sul ponte di un traghetto, o sul bagnasciuga di una spiaggia iper affollata), non amante dei pargoli chiassosi e maleducati, o dei gelati troppo cari, ma anche capace ed attenta osservatrice delle dinamiche sociali, quand’anche generate madiante il pretesto di "un piccolo animaletto (una lucertola da battezzare "Cupido" vista la funzione) ignaro delle sue potenzialità"; insomma il lettore ne ricava il ritratto della giovane single alla ricerca di risposte agli interrogativi dell’esistenza (amore, famiglia, lavoro, ecc) . Aldilà delle considerazioni sulla scelta dei temi derivati dalla vita di tutti i giorni che potranno non colpire per novità (Pascoli docet), il libro non va preventivamente snobbato, bollato come il solito scritto dalla finta ragazza della porta accanto, anzi è proprio mediante l’utilizzo di tali temi all’apparenza banali, come confessa l’autrice stessa, che possiamo essere portati "ai pensieri più profondi". Laura si confessa ragazza "problematica", andando così controccorrente rispetto allo steriotipo su ventilato. Ne è la prova provata la confessione dell’autrice che già dall’infanzia alla compagnia di amici fannulloni e precoci sfumatori, preferisce prepararsi a dovere per gli impegni del liceo e dell’università poi.

"Spicchi"E’ consapevole della "particolarità" dei suoi interessi "la musica, il teatro, il giornalismo" che la "hanno allontanata dalle situazioni comuni di aggregazione e avvicinata ad un mondo fatto di adulti e di gente un pò particolare…", a tal proposito ritengo che qualsiasi artista possa ritrovarsi in queste parole. Ai piaceri effimeri dell’apparenza trasgressiva Laura preferisce vivere di sensazioni, sempre in compagnia del suo block notes, spiando persone dovunque esse si trovino: in vacanza, in un call center oppure dietro il monitor di un computer. Con minuziosa cura la Mancini annota i comportamenti propri e di chi la circonda condividendo con i suoi lettori momenti, "Spicchi", della sua giovane esistenza. Unico scontato appunto sento di muoverlo al soggetto della copertina del libro, dove campeggiano delle belle fette di melone invece di spicchi di agrumi.

In foto la copertina del libro e l’autrice del libro Laura Mancini 

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.