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"tango"Dal 29 maggio al 2 giugno, un evento internazionale di tango argentino, l’Apulia Tango Festival, apre le porte alle potenzialità del tango quale fenomeno di comunicazione sociale.
Perché un ballo nato nelle periferie di Buenos Aires all’epoca delle grandi migrazioni europee, non solo è ancora vivo in Argentina, ma è oggetto di una diffusione planetaria, lenta e inesorabile? Da tempo il quesito aleggia fra gli appassionati di tango e comincia oggi a trovare riscontro anche negli studiosi di fenomeni sociali.
I dati testimoniano il crescente interesse verso questo ballo, ancora appannaggio di una nicchia di appassionati che fa follie per imparare, seguire i maestri preferiti, rincorrere i gruppi musicali più amati.
Perché il tango argentino e non altri balli, allora? Al di là dei luoghi comuni che etichettano il tango come il ballo della sensualità, della passione, del corteggiamento, la domanda sempre più frequente riguarda i componenti che lo rendono così attrattivo, così speciale, così unico. Il tango non può essere solo espressione della sensualità, o mezzo per canalizzare le passioni più recondite.
Non esistono ancora ricerche strutturate sulle motivazioni profonde che spingono decine di migliaia di persone a muoversi, a ritrovarsi nei raduni notturni, a impegnarsi a lungo per apprendere la tecnica che prelude al piacere del ballo.
Indagini empiriche evidenziano come il tango sia prima uno strumento di conoscenza di sé e poi un mezzo espressivo di comunicazione profonda con l’altro, il compagno di una tanda, corresposanbile dell’esito di un ballo.
Il tango è una metafora della vita, l’incontro costante, proprio come nella vita, di tensioni opposte e contradditorie che devono trovare un loro equilibrio per raggiungere l’armonia esistenziale.
Nel tango la terrenità del passo si incontra con l’etereità dell’abbraccio, la gravità delle gambe con la leggerezza del tronco, il contatto fisico con il pieno equilibrio di sé, la musicalità individuale con la musicalità del partner. E ancora velocità del movimento con la precisione dell’esecuzione, lo spazio per la guida e l’attenzione al feed back che può modificare l’intenzione iniziale.
Il tango è comunicazione primordiale, comunicazione non verbale dove i sensi sono all’erta, stimolati per rispondere all’attesa dell’altro. Il tango è ascolto attivo reciproco, è un dare input e un riconoscere la risposta a quell’input, è volontà di creare, nella diversità, passi comuni, armoniosi, rispettosi dei tempi di entrambi.
E la magia è data dal codice comune, la tecnica, un prerequisito indispensabile che spesso unisce chi non si conosce.
Deve essere questa la molla che spinge numeri sempre più elevati di persone a imparare il tango, il desiderio di imparare a “mettere in comune” che dal ballo si trasferisce alla vita di tutti i giorni.
A Bari, dal 29 maggio al 2 giugno, l’occasione per entrare in contatto con la melodia e gli abbracci di un ballo dalle enormi potenzialità espressive, è data dal festival internazionale, organizzato dall’Accademia Stabile di Tango Argentino Apulia Tango. Il festival darà agli appassionati, e a tutti coloro curiosi di capire un fenomeno così pervasivo, la possibilità sperimentare la tecnica che prelude alla conoscenza di sé e dell’altro.
E si perché non c’è tango senza tecnica, senza la conoscenza dei passi, della postura, dei ritmi che, con l’esercizio costante, dischiudono livelli più profondi di fruizione.
Artisti e ballerini si danno il primo appuntamento sabato 29 maggio nella cornice del Kursaal, nella sala Giuseppina, con la “fiesta de la Bienvenida”. per proseguire ogni giorno, fino al 2 giugno, in un susseguirsi di luoghi e di appuntamenti.
Il 31 maggio, dopo la presentazione del libro “Nell’abbraccio del tango” con la stessa autrice Elisabetta MuracaPatrizia GarganeseSexteto Milonguero”, sette artisti che riproducono la musica più nota del tango, dando vita alle note dei cantanti scomparsi, che rivivono sera dopo sera nelle milongas di tutto il mondo.
Ogni giorni lezioni con grandi maestri argentini completano l’appuntamento, arrivato alla terza edizione. Lezioni gratuite per principianti assoluti.

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.