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Inaugura il Salone del Mobile e Milano si scopre al centro dell’attenzione mondiale, per una settimana almeno.
Ormai la settimana del Design non si gioca più solo in Fiera a Rho, anzi, quest’anno più che mai si può parlare di un salone <diffuso> sul tessuto urbanistico; ogni zona ha un pezzetto del suo “Fuorisalone”: non più solo il “triangolo” Zona Tortona, Triennale, Via Durini, luoghi storici della movida del popolo del design e dell’arredo, ma Isola, Brera District, Triennale Bovisa, Porta Romana. Anche gli organizzatori della Fiera, con Cosmit, quest’anno hanno delocalizzato gli eventi culturali che legano il comparto arredo con la città e le istituzioni cittadine, dall’evento multimediale “Tutti a tavola” dislocato tra Villa Reale e la Pinacoteca di Brera; alla idea di aprire il design contemporaneo a un confronto con gli ambienti di quattro case-museo milanesi. “Ospiti inaspettati” è l’omaggio al Museo Bagatti Valsecchi, al Museo Poldi Pezzoli (in pieno centro città), e a Casa Boschi Di Stefano e Villa Necchi Campiglio, meno facilmente raggiungibili.
Un tour de force di spostamenti che rischia di far parlare meno dei padiglioni in fiera – dove 2.500 espositori portano i risultati dei loro investimenti, ricerca, innovazione, concretizzandoli in più di 10.000 prodotti nuovi- e che diventa una vera difficoltà se Aprile si veste da Marzo e Milano si sveglia sotto la pioggia.
Non resta che affidarsi alle suggestioni individuali, e parziali, raccolte in un peregrinare in città e a I Saloni, raccolte attorno ad alcuni punti forti o elementi ricorrenti, materiali e colore.
I MATERIALI
Dominano in Triennale: dall’alluminio su cui si accende l’installazione luminosa di Canon, “Neoreal”, un nuovo mondo di sensibilità che nasce da un progetto di gruppo, “un oggetto primordiale fatto di luce e immagini” che si muovono come un flusso d’acqua; ai materiali ealla materia prima che dominano nella mostra “Design in Nature” di AVANZINI GROUP, trasformati in scultoree opere d’arte da Giancarlo Zema: legno traslucente, Corian e cemento traslucente, pannelli in Virtuell e in ecoresina.
La ceramica italiana è poi protagonista di “Ceramic Tiles of Italy PLAYGROUND”: sette aziende ceramiche per una esposizione che guarda alla città e ai suoi spazi in funzione dei suoi abitanti, in particolare al mondo dei bambini: Playground è un parco giochi con strutture create nel materiale più flessibile e tattile, la ceramica, che nasce dall’argilla (e chi non ha modellato creta e argilla nella sua infanzia?) attraverso processi industriali sofisticati. Il progetto si completa con immagini e materiali provenienti dal Museo Luzzati di Genova, con i personaggi e le musiche del mozartiano Flauto Magico.
E, infine, il legno, materico legno massello nella mostra di RIVA1920: “Tra le briccole di Venezia”. 22 nomi del design, dell’arte e della moda accettano la sfida del valore ecologico, legato al riuso di un materiale che è parte fondante del paesaggio veneziano: le briccole, cioè i pali in rovere che spuntano dalla laguna, corrosi dalle maree e trasformati per Riva 1920 in oggetti d’arte.
IL COLORE
Domina nelle proposte delle Aziende la voglia di colori accesi a illuminare le nostre abitazioni: in fiera, per esempio da GLAS con la collezione di specchi “Colour on colour” e di tavoli “The dark side of the moon” con piani realizzati in cristalli di varie qualità e colorati e mescidati a effetto caleidoscopio; come anche nel “Sun Table” di VERSACE HOME COLLECTION che recupera una palette esplosiva di colori e di tonalità metallico-digitali, con tutte le tonalità dei pastelli e le variazioni di bianco, per proiettare in una chiave contemporanea i canoni della Maison di stile neoclassico.
Il coraggio di osare, e non solo il colore, contraddistingue MERITALIA, in fiera e nello showroom in Via Durini, per esempio con la poltroncina “L’origine del mondo”, una seduta positiva e/o negativa, uterina e sensuale, per riposare,ricordare, immaginare il futuro, affiancata da un tavolino modesto, maschile, sempre più non necessario ma per ora indissociabile, per permettere di avere uno di noi seduto su questa poltrona. E il colore contagia, nella stessa via da sempre cult per l’arredo, gli oggetti più prestigiosi di CASSINA, i mitici LC di Le Corbusier – Jeanneret –Perriaud, che lasciano pellami e cromature per panni,tessuti e smalti dai colori acidi o caldi per rinnovare queste “attrezzature domestiche”.
Colori e impunture a zig-zag a contrasto anche nel nuovo “Bend Sofa” firmato da Patricia Urquiola per B&B, un blocco quasi monolitico, con schienale leggermente modulato.
E nell’esplosione del colore un filo conduttore è nelle sfumature del colore più cool della primavera estate del mondo della moda: il colore del mare, declinato dall’acquamarina al petrolio, in fiera e fuori, nei diversi settori. Lo si trova nelle cucine, dalla francese MOBALPA, con il suo Peacock Blue, declinato su pannelli e sui frigoriferi SCHOLTES; e nel Concept presentato da BERLONI, “duemila60”, che rivisita il concetto di cucina anni ’60, e utilizza la vetroresina per linee morbide e arrotondate, assenza di spigoli, colori vivaci di gusto pop tra i quali un blu mare veramente sognante. Il colore appare nello stand di LEMA, e nelle scelte del nuovo marchio MISS, che apre il suo showroom a due passi dal Duomo e guarda alla moda per tessuti, colori e finiture dei suoi imbottiti; e finisce per affascinare anche marchi storici più noti per scelte cromatiche giocate sulle tonalità neutre dei beige, dei grigi, del fango: acquamarina con tonalità accese e petrolio da POLTRONA FRAU e anche allo stand MINOTTI, da sempre leader nelle tendenze d’arredo. E il colore dell’estate occhieggia e saluta i visitatori di una Milano completamente votata al salone anche in Via Montenapoleone, nelle lampade di lino che “arredano” il salotto buono milanese, con l’installazione “Luce dal lino”.