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"diabete"Il diabete, una malattia lenta, cinica, da monitorare ogni singolo giorno. Ma in futuro non sarà più una schiavitù. Il paziente potrà portarsi appresso, in tasca o magari alla cintura, il suo pancreas artificiale, il quale misurerà continuamente il livello di glicemia e automaticamente gli somministrerà l’insulina necessaria. Secondo la rivista ‘The Lancet‘, si tratta di un apparecchio a circuito chiuso, che misura in tempo reale la glicemia del paziente e permette di regolare il rilascio di insulina dalla pompa. Il prototipo è di ultima generazione, testato dal gruppo dei dottori Hovorka, De Palma e Acerini dell’Università di Cambridge, su bambini e adolescenti. Rispetto ai dispositivi più primitivi questo prototipo di pancreas artificiale mantiene in equilibrio la glicemia notturna anche quando il bambino o l’adolescente nel corso della giornata ha mangiato troppo o fatto sport, due condizioni che variano notevolmente i valori glicemici. Chi soffre di diabete, infatti, deve svolgere una vita regolare senza esagerare a tavola o magari con lo sport.

Il diabete di tipo 1 (insulino – dipendente) è una malattia autoimmune. Il sistema immunitario impazzisce e divora quella parte del pancreas, le isole di Langherans, che produce insulina. Per questo i diabetici devono continuamente monitorare, spesso anche di notte, la propria glicemia manualmente. A rischio sono soprattutto i bambini, per i quali è difficile gestire la malattia, soprattutto se si è in presenza di bambini vivaci o che preferiscono pasti sempre diversi, tutti fattori che causano variazioni glicemiche. In Italia ci sono circa duecentomila persone con diabete 1, di cui circa quattordicimila tra i due e i diciotto anni, e tra questi quattromila circa con età inferiore ai cinque anni. Hovorka ha condotto tre studi clinici da aprile 2007 a settembre 2008, su bambini e adolescenti tra i cinque e i diciotto anni presso il Wellcome Trust Clinical Research Facility dell’Addenbrookes Hospital di Cambridge.

"dietaIl pancreas sintetico è stato messo a confronto con un apparecchio primitivo che rilascia insulina in dosi predefinite e quindi non in tempo reale con i bisogni del paziente. I giovani di notte indossavano uno dei due dispositivi, sempre con il controllo manuale dell’infermiera sulla pompa per iniettare l’insulina. Il risultato migliore lo ha ottenuto il pancreas artificiale, il quale dimezza il rischio di ipoglicemia notturna in ogni condizione del paziente. Hovorka commenta ancora sulla rivista ‘ The Lancet’,che il pancreas artificiale è talmente preciso che ormai a breve tempo, si potrà utilizzare anche in uso domestico senza la presenza di un esperto. E già si sta pensando ad un dispositivo completamente automatico che trasmetta in wireless i dati del misuratore glicemico. A quel punto saremo entrati davvero nell’era tecnologica del pancreas artificiale.

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.