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"mineAl di là di polemiche e sussurrate proteste contro l’esclusione anche quest’anno dei film italiani dal concorso, alla 60/a edizione del Festival di Berlino (da oggi fino al 21 febbraio) ci sarà alla fine un nutrito pacchetto di nostri film, anche se in sezioni cosiddette collaterali. A nostra consolazione troviamo poi, nella giuria internazionale del concorso presieduta da Werner Herzog, la regista Francesca Comencini e come shooting star il giovane Michele Riondino.

Partiamo dall’evento forse più atteso. Ovvero la presenza, nella sezione Panorama Special, di Ferzan Ozptek con il suo Mine vaganti, commedia parzialmente autobiografica (non a caso dedicata al padre) con al centro una ricca famiglia pugliese, i Cantone, in grande attesa per il ritorno di Tommaso (Riccardo Scamarcio) dalla capitale. La mamma Stefania (Lunetta Savino), il padre Vincenzo (Ennio Fantastichini), la zia Luciana (Elena Sofia Ricci), la nonna (Ilaria Occhini), la sorella Elena (Bianca Nappi) e l’amica d’infanzia Alba (Nicole Grimaudo) sono convinte che il ragazzo non mancherà di affiancare il fratello Antonio (Alessandro Preziosi) nella nuova gestione del pastificio di famiglia. Salvo poi scoprire che tra i problemi del ragazzo c’è quello, non da poco, almeno per una certa cultura pugliese, di essere gay.

Scenderà poi in campo, a Berlinale Special, anche Silvio Soldini con il suo Cosa voglio di più, interpretato dal sempre più bravo Pierfrancesco Favino e da Alba Rohrwacher, che racconta del rapporto burrascoso tra una donna (Rohrwacher), già legata sentimentalmente, e un uomo (Favino) a sua volta sposato.

Nella sezione Panorama sarà invece presente Due vite per caso dell’esordiente regista siciliano Alessandro Aronadio. Il film, liberamente ispirato ai fatti del G8 di Genova, ha come protagonista un ventenne la cui vita cambia totalmente quando una sera tampona l’auto sbagliata.

Direttamente dal Festival di Torino arriva invece nella sezione Forum il film vincitore dell’ultima edizione, ovvero La bocca del lupo di Pietro Marcello. Di scena la storia d’amore tra Enzo, immigrato a Genova, e Mary, che Enzo conosce in carcere. Il rapporto tra due outsider vive sullo sfondo di una città- fantasma di reietti, il cui passato emerge attraverso rari filmati d’archivio. Il titolo allude a un celebre romanzo ottocentesco di Remigio Zena, ambientato nei vicoli genovesi. Nella sezione Culinary Cinema c’è poi il film italiano molto apprezzato all’estero dal titolo Io sono l’amore di Luca Guadagnino. Nella borghese famiglia Recchi, dove non si pensa ad altro che agli avvicendamenti alla guida della ricca azienda lombarda, la figura di Antonio, un cuoco del tutto eterogeneo all’ambiente, porterà sano scompiglio prima in cucina e poi tra le passioni. Nel cast anche Tilda Swinton.
Infine a Berlino anche i corti di Marco Bechis Strade liquide e di Davide e Lucia Giardini di luce. E a Generazione Kplus, La pivellina di Tizza Covi & Rainer Frimmel (coproduzione Austria-Italia).

In foto una scena del film Mine vaganti di Ferzan Ozpetek girato in Puglia.

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.