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"”CalderA distanza di venticinque anni dall’importante retrospettiva curata da Giovanni Carandente nel 1983 a Torino, (Calder: mostra retrospettiva 2 luglio-25 settembre), è questa di Roma, al Palazzo delle Esposizioni, la mostra monografica più completa ed esaustiva su Alexander Calder (nato a Lawnton in Pennsylvania nel 1898 e morto a New York nel ’76), uno dei protagonisti dell’arte americana del Novecento e il maggior rappresentante dell’arte cinetica. ”Calder scultore dell’aria”, curata dal nipote Alexander S.C.Rower, è stata organizzata dall’Azienda Speciale Palaexpo. In esposizione oltre 150 opere provenienti per la maggior parte dalla Calder Foundation di New York e poi dal MoMa, dal Solomon R. Guggenheim e dal Whitney Museum of American Art. Sono presenti sia gli Hanging Mobiles, sia gli Standing Mobiles, oltre ad un cospicuo numero di Stabiles, Wire Sculptures, acquerelli e sculture in bronzo.

La prima sezione del percorso espositivo è dedicata alle esperienze della sua infanzia nel laboratorio paterno (il padre era scultore). I primi giocattoli, costruiti con legno e fil di ferro, sono i precursori delle opere degli anni Venti, riproducenti animali, ma anche acrobati del circo (Wire Sculptures), con cui nella sua iniziale fase artistica, Calder allestì un vero e proprio circo. Imparò presto a disegnare senza staccare la matita dal foglio, tecnica da cui derivano i suoi animali, i suoi ritratti e i suoi acrobati in fil di ferro. Per l’artista, il concetto di animale implicava movimento. Da qui l’elaborazione dei Mobiles, su cui si concetrò la sua attività negli anni Trenta. Oltre ai ritratti, sempre in filo metallico, e sviluppati da un’unica linea, le figure zoomorfe e antropomorfe, spesso piccole come giocattoli, ma talora anche di dimensioni ragguardevoli, denotano il sense of humour dell’ autore, che accompagnerà la sua opera fino alla fine.Nella prima sezione viene presentata inoltre una serie, meno conosciuta, di bronzi sempre ispirati al circo, risalente al 1930.

"”CalderLa seconda sezione è dedicata ai Mobiles, ai quali Calder cominciò a lavorare dopo aver visitato lo studio parigino di Mondrian. I Mobiles, così chiamati da Marcel Duchamp, sono sculture mobili appese al soffitto e mosse dagli spostamenti d’aria, con cui il fruitore può interagire, fatte di metallo e materiali vari, spesso di objects trouvée. La forma, pur giungendo all’astrazione, parte da allusioni zoomorfe (The Spider, 1940, o Blue Feather, del ’48), o anche dalla natura più in generale (Cascading Flowers, del 1949). Sono presenti nella mostra anche numerosi Standing Mobiles collegati a strutture fissate a terra.

La sezione centrale presenta Stabiles dalle ragguardevoli dimensioni, ottenuti lavorando lastre di metallo di fattura industriale. Gli Stabiles, così chiamati da Hans Arp in contrapposizione ai Mobiles, sono fissati a terra, quindi immobili, anche se talora ad essi può essere appeso un Mobile. Di molti Stabiles sono esposti i modelli in piccole dimensioni e fotografie che ne documentano la collocazione nell’arredo urbano (Teodelapio, Spoleto 1962).
Non meno significativa la parte grafica, che consiste di acquerelli su carta, presentati in ordine cronologico.
Concludono il percorso espositivo i filmati d’epoca di Hans Richter, Herber Matter e Carlos Vilardebo e un’ultima sezione dedicata alle fotografie dell’artista al lavoro scattate da Ugo Mulas, testimonianza di una lunga amicizia.
Una mostra evento che consente a un vasto pubblico di cogliere oltre i molteplici aspetti dell’opera di Calder anche, attraverso varie testimonianze non solo fotografiche il tratto umano dell’artista.
La mostra dispone inoltre di un efficiente servizio didattico.

CALDER SCULTORE DELL’ARIA
23 ottobre 2009-14 febbraio 2010-01-16
Palazzo delle Esposizioni,via Nazionale,194

Info: 06 39967500-39967200 – www.palazzoesposizioni.it

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.