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Dal Direttore del Festival dell’Arte Russa di Bari, Rocky Malatesta riceviamo e volentieri pubblichiamo una sua dichiarazione proprio sul festival e le varie prospettive turistiche, culturali e di libero scambio con la Russia e che vede Bari la capitale della cultura russa in Europa e la nuova sinergia nata di recente con l’istituto della lingua russa della facoltà di lingue dell’università degli studi di Bari e con il suo docente, Prof. Marco Caratozzolo. Di seguito alla dichiarazione c’è l’articolo con il programma e gli intervenuti durante la presentazione alla stampa.

Confesso che il mio cuore appartiene per metà ai nostri amici della Federazione Russa. E non è un caso che l’associazione che ho l’onore di dirigere, la “Asso Apulian”, abbia voluto ampliare il proprio raggio d’azione dando vita a un vero e proprio “Club Amici della Russia”. Una maniera di offrire, sempre di più, servizi di assistenza ai cittadini russi in Puglia e occasioni di apprendimento a quanti vogliano approfondire la conoscenza dell’Arte, della Cultura e della Storia Russa. Per questo, anche la firma dell’accordo odierno tra la Direzione dei programmi internazionali Russa e la neonata “Fondazione Nikolaos” che andrà a sostituire “Asso Apulian” nell’organizzazione del Festival, è un ulteriore motivo di gioia, che ci fa crescere, e apre nuove e interessanti prospettive.
Una conferma ulteriore della vocazione a fare interagire questi due popoli, Russi e Baresi, legati fra loro da una icona di fratellanza, simbolo di appartenenza reciproca e proficua collaborazione: San Nicola.
E’ in suo nome che dobbiamo, ogni anno, rivalutare iniziative che, anche grazie ai prestigiosi partner che ce ne offrono la possibilità, possiamo regalare ai cittadini baresi e alle migliaia di persone in arrivo a Bari dalla Federazione Russa. Voglio per questo ringraziare due persone che rendono tutto questo, ancora una volta, possibile: il Sindaco di Bari, Michele Emiliano, e la vicepresidente della Fondazione delle Attività Socio-Culturali, Tatiana Shumova. Il Sindaco di Bari, dal canto suo, è da sempre stato un grande sostenitore di questa iniziativa e di altre simili manifestazioni che confermano la predisposizione naturale di Bari a diventare una città di respiro internazionale. E’ solo grazie alla lungimiranza dell’amministrazione comunale se Bari continua a dimostrare di non avere nessun timore ad affrontare sfide importanti come quella di accogliere migliaia di Pellegrini ogni anno, riuscendo a offrire, e questo anche grazie all’aiuto dei baresi, un’ospitalità che da sola conferma lo spirito di questo Festival.
Un Festival di cui non potremmo neppure parlare senza la preziosissima collaborazione di Tatiana Shumova. E’ merito suo se quelle che inizialmente sono solo splendide idee, possono poi diventare realtà. E questo solo grazie alla sua professionalità e alla felice condivisione di un progetto comune: avvicinare sempre di più i nostri mondi e i nostri cuori.
A questo proposito vorrei sottolineare che il popolo russo potrà ancora incrementare le sue relazioni culturali, economiche e sociali con l’Italia, e in particolare con la Puglia. Rapporti sui quali la riconsegna della Chiesa russa al Patriarcato di Mosca, avvenuta lo scorso marzo a Bari alla presenza delle massime autorità russe e italiane, ha posto un sigillo di cui sarà impossibile, d’ora in avanti, non tener conto.
Anche la nascita dello “Sportello Russia”, all’interno della Camera di Commercio di Bari, conferma che i rapporti del nostro tessuto economico con quello russo, sono ormai avviati verso un cammino di successo.
Alla luce di tutte queste considerazioni, sono quindi orgoglioso di poter dare il via ufficialmente, in questa splendida cornice che oggi ci ospita, alla terza edizione del Festival dell’Arte Russa a Bari.
Parlare di cultura nel luogo che rappresenta la massima espressione della storia culturale della nostra città, credo che aggiunga, alle parole pronunciate oggi, un valore particolare.
Non mi resta, quindi, che augurare a tutti voi buon divertimento.

"FestivalRicordare il calore che solo un abbraccio fraterno riporta alla mente. Alimentare l’affetto di chi riconosce nell’altro un amico su cui poter sempre contare. Rafforzare l’amicizia che travalica ogni confine, e si realizza nell’incontro di mondi che si esprimono in maniere differenti ma vicinissime fra loro.
Sono questi i presupposti su cui il festival dell’Arte Russa, giunto con successo alla sua terza edizione, ha da sempre fondato le sue iniziative. Rappresentando, per il capoluogo pugliese, un appuntamento che ogni anno si arricchisce di significati utili a suggellare il legame, oramai indiscutibile, fra i cittadini della Federazione Russa e quelli della città di Bari.
La manifestazione, promossa da “Asso Apulian”, Comune di Bari e Direzione dei Programmi Internazionali, è patrocinata dal Ministero della Cultura e dal Ministero degli Esteri Russo, e della Fondazione delle Attività Socio-Culturali presieduta dalla Signora Svetlana Medvedeva, moglie del Presidente della Federazione Russa nonché madrina ufficiale della Manifestazione.
Il Festival, dunque, dopo aver incantato i baresi a maggio, con il “Giardino estivo delle Arti”, torna a proporre, dal 17 al 22 dicembre con il “Giardino invernali della Arti”, la magia dell’incontro fra due nobili arti: il Cinema e la Musica.
E così, alla presenza di migliaia di cittadini Russi, a Bari in occasione del “Dicembre Nicolaiano” e della Festa ortodossa di San Nicola, di cui Bari custodisce le sacre reliquie, il Festival propone alcuni degli artisti che meglio esprimono la produzione moderna che nasce, e trae ispirazione, dalla Federazione Russa.
Una terra promessa, oramai, non solo di appassionati viaggiatori affascinati da intriganti scoperte, ma anche meta di molti imprenditori che, della Russia, hanno compreso la capacità di resistere ai colpi della crisi economica, che pare averla soltanto sfiorata.

E a Bari, da ieri fino a martedì 22 dicembre, si respira l’Arte Russa: tra concerti, proiezioni cinematografiche, incontri con gli artisti, e dibattiti con i registi dei film che saranno proposti. Si parte stasera (17 dicembre) con il Concerto del Coro dell’Accademia Ecclesiastica e del Seminario di Mosca per la cerimonia di inaugurazione del Festival, alle 20,30 alla Basilica di San Nicola. Dopo aver riscosso un ampio riconoscimento in Russia, il Coro si è esibito in Francia, Germania, Serbia, Polonia, Bulgaria, Macedonia e nella Repubblica del Sud Africa. Depositario della ricca tradizione dell’arte canora ortodossa, che ha trovato la sua massima espressione in Russia, il Coro vanta un repertorio che spazia dai canti monodici (XIV–XVI secolo) ai brani dei più celebri compositori ecclesiastici russi (D.S. Bortnyansky, A.F. L’vov, A.T. Grechaninov, A.D. Kastal’sky, P.G. Chesnokov); oltre ai motivi di diversi monasteri della Chiesa Ortodossa Russa e i brani dei compositori ecclesiastici contemporanei.
Oggi 18 dicembre – ore 10,30 prende il via la Rassegna Cinematografica, con la proiezione del primo film in cartellone, “La Cappella dell’Angelo”, nell’Aula Magna della facoltà di Lingue, a Bari. Film d’esordio del giovane regista di San Pietroburgo, NiKolay Dreyden, “La Cappella dell’Angelo” racconta l’esodo dei monaci russi ortodossi in Finlandia, legato agli avvenimenti di una storica visita al monastero dell’isola Konevets, intrapresa da Carl Gustaf Mannerheim. Il protagonista del film, “Maxim”, nel percorso del suo sviluppo spirituale tragico si trasforma da un semplice chekista, gregario della Commissione straordinaria per la lotta alla controrivoluzione, in un monaco ortodosso.
Sabato 19 dicembre, alle 20,30, ancora un appuntamento con la musica: il Teatro Piccinni accoglierà tutto il folklore della Russia con la musica travolgente del gruppo “Voskresenie” (città di Lipetsk). Una imperdibile occasione per apprezzare, attraverso la musica, l’energia di tradizioni e culture che ci affascinano e portano lontano, in un viaggio a cavallo di suoni spesso mai uditi, e ad ogni modo così tanto familiari.
Sarà l’Auditorium Diocesano Vallisa, invece, da domenica 20 a martedì 22 dicembre, a ospitare la parte finale del Festival, dedicata alla “settima arte”. Alle 20,30, ogni giorno, saranno proiettate rispettivamente le pellicole “Nessuno tranne Noi”, “Undici Lettere a Dio” e “Gogol. Un ritratto del genio misterioso”. In tutti e tre i casi, alla proiezione assisterà il regista per incontrare e discutere col pubblico.
“Nessuno tranne Noi”, del regista Sergey Govorukhin, si snoda tra la guerra e l’amore. Il sentimento che nasce tra Evgeniy Levashov, un operatore cinematografico, e Natascia, la donna che lui aveva cercato tutta la vita. Trovandola, però, solo qualche settimana prima di partire in guerra. Sergey Govorukhin è membro dell’Accademia Russa per l’arte cinematografica “Nika”. In qualità di corrispondente militare, ha partecipato alle operazioni svolte in Afganistan, Tadgikistan, Cecenia e Jugoslavia. Ed è stato insignito della onorificenza che premia atti di particolare coraggio.

“Undici Lettere a Dio”, del regista Akim Salbiev, è un film su come si diventa adulti. Parla di amicizia, amore, bontà e tolleranza. È la storia di un autunno vissuto in un convitto su una montagna dell’Ossezia, e dell’amicizia fra un nuovo professore, Bilar Bolatovich, e un nuovo convittore, Alan. Tutto procede fino a quando le autorità locali decidono di demolire il vecchio edificio, dando inizio a una lotta impari in cui prevale l’amore. Akim Salbiev, che dal 1997 è direttore artistico del Museo Statale Pushkin, con “Undici Lettere a Dio” ha ottenuto diversi riconoscimenti: il Gran Premio del VII Festival Internazionale delle Arti “Kinotavr” (2007); il Gran Premio del XVI Festival del cinema dei paesi CSI e dei Paesi Baltici “Kinoshok” (2007), il Gran premio “Angelo di Cristallo” del Festival Internazionale “Angelo radioso” (2007), e il Gran Premio del Festival Internazionale a Albena (Bulgaria, 2008).

“Gogol. Un ritratto del genio misterioso”, del regista Dimitri Demin, si basa sulla vita di Gogol, ribaltando la nostra conoscenza dello scrittore. Il film, girato in occasione del 200esimo anniversario dalla nascita di Gogol, racconta la sua misteriosa morte puntellata da inspiegabili avvenimenti della sua vita. Dallo strano testamento ai diversi eventi mistici legati alla sua sepoltura. Arrivando agli innumerevoli enigmi su cui si interrogano ricercatori e letterati. Dmitriy Demin è riuscito a scoprire fino al fondo il mondo spirituale del genio di Gogol, i suoi pensieri più profondi e la continua ricerca esistenziale. Tutti gli eventi del Festival sono a ingresso libero.

Nella foto scattata dalla giornalista Eleonora Gagliano Candela durante la conferenza stampa sono ritratti tutti i responsabili del Festival dell’arte russa ed i rappresentanti delle istituzioni politiche e del mondo ecclesiastico barese.

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.