Tempo di lettura: 2 minuti

"Pisicchio"La Bell’époque è, per la gente, quella breve stagione che fece, all’inizio del Novecento, da parentesi felice prima del precipizio della guerra. È, comunque, l’idea di lusso, donne eleganti, champagne e torpedo blu. La Brutt’époque, titolo dell’ultimo pamphlet di Pino Pisicchio, deputato di lungo corso, ricercatore e saggista, è l’esatto opposto: è «il buco nero che sembra aver risucchiato lo spirito pubblico degli italiani e dei loro rappresentanti nelle istituzioni».
Una brutta stagione in cui, come in un frullatore, viene mischiato tutto: pubblico, privato, reclame, politica, istituzioni, geishe, yesmen, comportamenti pubblici, con l’effetto di produrre un blob che è un manifesto al cattivo gusto e alla caduta di ogni velo etico. L’unico punto di contatto con la Bell’epoque: ballare, come sul Titanic, inconsapevoli dell’impatto con l’iceberg. Un Titanic un po’ più povero e anche un po’ più kitsch.
Come siamo precipitati in questo girone d’inferno? Per Pisicchio il quindicennio berlusconiano ha prodotto una mutazione antropologica nella politica e negli italiani (il sottotitolo del pamphlet, edito da Levante, pp. 100, è, infatti: «politica e italiani antropologicamente modificati»), ma attenzione: questo è potuto avvenire con la piena collaborazione di chi si contrapponeva a Berlusconi, che ha accettato di giocare la partita politica con le regole scritte dal Cavaliere.
"copertina"Così partiti liquidi e cesaristi, riforme elettorali che uccidono ogni scelta dal basso, tramonto della cultura politica in favore della medializzazione totale hanno rappresentato un terreno di gioco in cui il più bravo a dare le carte era e resta sempre Berlusconi.
Siamo, però, alla fine di un ciclo, simmetrico a quella della Prima Repubblica e tutte le forze in campo sono destinate a cambiare, disegnando lo scenario del dopo. Come si uscirà, allora dalla Brutt’époque? Nelle cento pagine formato un/trentaduesimo, Pino Pisicchio si dice sicuro solo di due cose: ci salveremo con la ripresa della cultura politica, contro le agglutinazioni informi e ottuse e con il ritorno della democrazia nei partiti. Oggi desaparecida.

All’incontro barese svoltosi ieri nella Sala consiliare del Comune di Bari sono intervenuti insieme all’autore Pino Pisicchio, per discutere del libro, il parlamentare Bruno Tabacci, vice presidente della Commissione Bilancio della Camera dei Deputati, il sindaco di Bari Michele Emiliano e Giuseppe De Tomaso, direttore responsabile de «La Gazzetta del Mezzogiorno». 

In copertina: Particolare da Koori creation, 1991, serigrafia di Bronwyn Bancroft 
[wp_youtube]R1zUia5trVs[/wp_youtube]
La video-intervista è di Gianluca Lomuto

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.