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"ThisNel docu-film delle prove dell’ultimo show di Michael Jackson, il re del pop pare un artista carico al punto giusto, concreto, pronto a trascinare anche gli altri e a guidarli, magari scherzando, prendendo o facendosi prendere in giro. Non l’idea che si era fatta il mondo di lui, leggendo le cronache degli ultimi giorni della sua vita. Basta una frase inserita nel film: «Dobbiamo fare qualcosa entro i prossimi quattro anni per salvare il mondo» che risuona, prima delle note di Human Nature, accompagnata dall’immagine di una bambina che insegue una farfalla, in una foresta che verrà distrutta dagli uomini. Il film diretto da Kenny Ortega avrà successo, come tutto ciò che sarà marchiato Jackson, ma aprirà anche molti dubbi sulla vera sorte del cantante, che già ha assunto contorni leggendari. Ieri, ieri il film svelato al grande pubblico, al Nokia Theatre, a Los Angeles, davanti a un pubblico da tutto esaurito dove non mancavano i parenti di Jackson e poi Jennifer Lopez, Will Smith, Paris Hilton e anche Michelle Hunziker, in vacanza a Los Angeles, il film ha conosciuto il suo pubblico. Un pubblico che ha anche riso alle battute spontanee del cantante e che ha applaudito durante tutta la proiezione, anticipata dal discorso del regista del film e coreografo di fiducia di Jackson: «Questo è un film dedicato ai fan di Michael, così come avrebbe voluto dedicare loro il tour. Il suo cuore batteva per rendere il mondo un posto migliore grazie Michael, grazie per il tuo messaggio di amore».

E i fan avevano già risposto a migliaia, presenti davanti al teatro, con il tipico abbigliamento della prima rock star moderna, che sarebbe stato riproposto anche nello show londinese, a intonare le sue canzoni a imitarne le mosse e inneggiarne il nome. Poi lo show, dal titolo profetico, This is it, questo è tutto, lo aveva detto anche Jackson, alla presentazione del tour: «Questa è l’ultima chiamata del sipario». This is it questo è tutto. E tutto è stato, anche per lui, e tutto sarà senza di lui, un aprirsi e chiudersi di sipari che ne alimenteranno la leggenda e arricchiranno chi della morte di Michael ha forse qualche responsabilità. This is it è un film che non avrebbe mai dovuto vedere la luce, un film mai pensato. Michael Jackson, lo scorso 25 giugno è venuto a mancare a causa dell’utilizzo di un farmaco che non avrebbe dovuto assumere e quelle centoventi ore di girato, a scopi personali dal team di Jackson e dagli organizzatori dei concerti, sono diventati il racconto della preparazione dello spettacolo tramutandosi nella possibilità per il pubblico di guardare Michael Jackson al lavoro e gustarsi ancora una volta la sua voce, le sue ineguagliabili movenze e la sua capacità di creare un balletto, uno spettacolo, partendo da zero.

Un film che racconta la genesi dello show che sarebbe dovuto essere, in tutta la sua magnificenza, con oltre venti canzoni e cambi previsti, video, animazioni digitali, fuochi d’artificio ed effetti scenici che avrebbero sicuramente impressionato il pubblico londinese dove erano previste 50 ripetizioni. Un racconto delle prove dello spettacolo, una versione inedita del re del pop, che non è il solo protagonista del film, che apre con la carrellata dei ballerini, le loro parole, le lacrime di gioia per essere stati scelti da lui, per essere sul palco con lui che li guida sulle note di Wanna Be Starting Something.
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Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.