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«Per una volta sono stati gli U2 ad andare nelle case dei fan e non viceversa.». E’ stata una visita virtuale, certo, un concerto trasmesso in diretta su You Tube, ma è una cosa che non ha molti precedenti e che vede la band irlandese innovare ancora una volta il mondo della musica. Ieri sera al Rose Bowl di Pasadena in California, lo show, è stato trasmesso in diretta sul sito internet di condivisione video e milioni di persone in tutte il mondo hanno avuto la possibilità di unirsi ai 96.000 spettatori dello stadio californiano per assistere al concerto, l’ennesimo tutto esaurito del «360 tour» che Bono e compagni hanno portato in giro per il mondo nell’ultimo anno. «La band sognava da tempo di fare una cosa del genere – ha detto Paul McGuinnes, il manager – i fan si sobbarcano centinaia di chilometri per vedere gli U2, ma questa volta sono stati gli U2 ad andare a casa dei fan».
L’evento è stato anche interattivo: gli spettatori collegati online hanno inviato commenti via Twitter e Bono ne ha letti alcuni durante il concerto. La data di ieri è stata la penultima della tourneè che ha ottenuto grande successo e numerosi tutto esaurito, nonostante l’ultimo album No line on the horizon abbia venduto «solo» 1 milione di copie, peggiori vendite per la band dal 2000. Più di tre milioni erano stati i dischi venduti nel 2004 con How to dismantle an atomic bomb e 4,3 per All that you can leave behind nel 2000. Un sound troppo elettronico e la mancanza di una vera hit single, secondo i critici, le cause del calo di vendite.
«Non esiste più il fan che compra un album solo per ascoltarlo – ha affermato di recente Bono – oggi i fan hanno bisogno anche di altro, non solo di 50 minuti di buona musica. Noi cerchiamo di dare loro una sensazione, che comincia con l’ascolto dell’album, ma prosegue in mille altri modi: con il concerto dal vivo o con il concerto «a casa» per esempio. Sta al fan cogliere questa sensazione e prendersi il suo pezzo di U2 personale».
Qualche voce maligna ha fatto notare di come i quattro rocker di Dublino, (Bono, 49 anni, The Edge, 48, Adam Clayton 49 e Larry Mullen Jr, 47) nonostante siano sulla scena da trent’anni debbano cercare nuovi modi per accaparrasi fan, come qualsiasi band agli inizi. «Il rischio più grande per una band come noi – ha detto il batterista Larry Mullen Jr – è sedersi sugli allori e realizzare un album scadente, certi che comunque lo zoccolo duro dei fan lo comprerà. Questo è ciò che cerchiamo di evitare e fino adesso ci siamo riusciti».
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