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Si terrà quest’oggi, l’anteprima in Puglia del film «Oggi sposi», di Luca Lucini. Il programma della giornata barese di Lucini, Luca Argentero e Moran Atias inizierà dalle 11 con la proiezione per la stampa al Multicinema Galleria; Alle 17 il cast incontrerà il pubblico alla Libreria Feltrinelli e vedrà come moderatore il collega Livio Costarella; Alle 21 ci sarà la proiezione al Cinema Galleria di Bari.
Passato dal Festival di Roma l’attesa commedia fuori concorso di Luca Lucini Oggi sposi che, a suo dire, promette di ridare luce e rilanciare questo genere volando lontano dallo stile local e volgare dei cine-panettoni. Ma insieme al film, che sarà nelle sale da venerdì in 400 copie distribuite da Universal, arriva anche, puntuale, la polemica. Motivo? Nella satira dei quattro matrimoni che si intrecciano nel film ci sono dei personaggi che potrebbero offendere una parte politica o singole persone. Ed esattamente c’è chi ha visto nella forte caratterizzazione del magistrato interpretato da Filippo Nigro un modo di offendere tutta la categoria. Fabio di Caio, questo il nome del Pm del film, a qualcuno ha ricordato addirittura Raimondo Mesiano e comunque non è piaciuto troppo questo personaggio totalmente imbranato e buffo che insegue ossessivamente inchieste immaginarie con un plotone di poliziotti molto armata brancaleone. E non è il solo caso di riferimento alla realtà che ha fatto discutere. C’è anche quello sicuramente più attendibile del finanziere cialtrone e truffaldino Attilio Panecci (Francesco Montanari) che si sposa una soubrette share-dipendente come Sabrina (Gabriella Pession). Una coppia che non ha potuto che ricordare quella Ricucci-Falk.
A buttare acqua sul fuoco prima il produttore della Cattleya Riccardo Tozzi che dice:"se volessimo inseguire tutti i riferimenti alla realtà dovremmo chiudere. E poi cosa avete da dire su questo magistrato. È uno che lavora tanto e alla fine si sposa anche una bellissima (Carolina Crescentini)». E a margine dell’incontro lo stesso regista replica sul suo magistrato:"Non ci abbiamo affatto pensato a queste cose. Sono solo strumentalizzazioni della stampa. E poi io sono di sinistra» dice probabilmente per far capire che non c’è nessun pregiudizio ideologico da parte sua verso la magistratura.
Tornando al film, che per il regista «è ritorno a un genere tutto italiano e che si ispira alla commedia di una volta, a film come Sedotta e abbandonata», di scena sono appunto quattro coppie alle prese con il matrimonio. Scritta da Fabio Bonifacci insieme a Fausto Brizzi e Marco Martani c’è la storia di Nicola (Luca Argentero) poliziotto coraggioso che si trova costretto a sposare con rito indù la figlia di un ambasciatore indiano. Per farlo dovrà convincere un padre contadino pugliese tutto tradizioni (Michele Placido). Ci sono i due precari Salvatore (Bandiera) e Chiara che cercano di imbucarsi al ricco matrimonio della soubrette Sabrina Attilio (Francesco Montanari). Infine l’episodio con Fabio (Filippo Nigro), Pm visionario e buffo che alla fine riesce però a far innamorare di sè la promessa sposa del padre (interpretato da Renato Pozzetto).