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"papa"Commozione, gioia, devozione: tutto questo nel santuario di Santa Maria delle Grazie e poi nella cripta dove sono esposte le spoglie di san Pio e dove oggi si è inginocchiato e si è raccolto in preghiera per pochi minuti papa Benedetto XVI. Nel luogo amato dai fedeli, il papa, come ogni pellegrino, ha reso omaggio al santo di Pietrelcina e lo ha fatto davanti ad una quarantina di frati dell’Ordine minore dei Cappuccini, emozionati e ben consapevoli della solennità del momento.

Sul sagrato del santuario il papa è stato accolto dall’applauso dei fedeli e dal suono delle campane. Poi, all’interno di Santa Maria delle Grazie, dai frati del convento e dell’Ordine dei frati minori dei cappuccini. E’ stato nel santuario che il pontefice ha salutato, tra gli altri, anche frate Modestino, che ha più di 90 anni, discepolo noto di padre Pio, al quale fanno ora riferimento i fedeli del frate delle stimmate, che sin dalle 4 del mattino cercano di incontrarlo mettendosi in coda davanti alla sua guardiola, a San Giovanni Rotondo.

Dopo aver sostato in adorazione dinanzi al Santissimo Sacramento, il santo Padre ha visitato la cella n.1 del convento, dove è morto padre Pio, quindi è sceso in ascensore in cripta per pregare dinanzi al corpo del santo. Nella cripta era presente solo la fraternità dei Frati Minori Cappuccini. Tra loro, anche frate Paolo Covino, novantenne: fu lui a dare l’estrema unzione a padre Pio quando morì, il 23 settembre del 1968. Sempre nella cripta il pontefice ha acceso, nei pressi dell’urna, due lampade che ricordano le visite pastorali degli ultimi due pontefici: quella di oggi e quella di Giovanni Paolo II, il 23 maggio 1987.

Tutti momenti vissuti in totale silenzio e raccoglimento: ma ci sono stati frati che non hanno nascosto le lacrime quando una delegazione di frati cappuccini ha portato davanti a papa Benedetto XVI un reliquiario contenente ciò che la commissione dei periti incaricati dell’esumazione ha trovato del cuore del santo. Il reliquiario, realizzato dall’orafo Goudji, è stato poi portato all’altare della celebrazione eucaristica durante la quale, tra l’altro, il pontefice ha utilizzato un calice e una pisside usati più volte da padre Pio e da Giovanni Paolo II nella messa da lui presieduta a San Giovanni Rotondo nell’ambito della sua visita pastorale.

"Per noi – racconta a nome di tutti frate Antonio Belpiede, portavoce dei frati Cappuccini della provincia religiosa di Sant’Angelo e padre Pio – oggi è davvero una bella giornata, una giornata speciale, storica. Eravamo tutti commossi, felici, raggianti, questa è la verità". Il papa, nella sagrestia del santuario, prima di indossare i paramenti, ha donato ai frati capuccini un calice e una casula, un paramento liturgico. Commozione, gioia, devozione: tutto questo nel santuario di Santa Maria delle Grazie e poi nella cripta dove sono esposte le spoglie di san Pio e dove oggi si è inginocchiato e si è raccolto in preghiera per pochi minuti papa Benedetto XVI. Una cripta, quella del Santuario di Santa Maria delle Grazie, che sarà ancora per poco tempo la ‘casà di San Pio. Da oggi è infatti ufficiale: le spoglie del Santo di Pietrelcina saranno trasferite nella cripta della Chiesa a lui dedicata (quella realizzata da Renzo Piano) e benedetta oggi dal Papa. Non c’è una data. E’ possibile che le spoglie siano trasferite nella nuova cripta qualche tempo dopo il termine dell’ostensione, il prossimo 23 settembre.

Nel luogo amato dai fedeli, dunque, il luogo dove riposa San Pio, il papa, come ogni pellegrino, ha reso omaggio al santo di Pietrelcina e lo ha fatto davanti ad una quarantina di frati dell’Ordine minore dei Cappuccini, emozionati e ben consapevoli della solennità del momento. Sul sagrato del santuario il papa è stato accolto dall’applauso dei fedeli e dal suono delle campane. Poi, all’interno di Santa Maria delle Grazie, dai frati del convento e dell’Ordine dei frati minori dei cappuccini. E’ stato nel santuario che il pontefice ha salutato, tra gli altri, anche frate Modestino, che ha più di 90 anni, discepolo noto di padre Pio, al quale fanno ora riferimento i fedeli del frate delle stimmate, che sin dalle 4 del mattino cercano di incontrarlo mettendosi in coda davanti alla sua guardiola, a San Giovanni Rotondo.

Dopo aver sostato in adorazione dinanzi al Santissimo Sacramento, il santo Padre ha visitato la cella n.1 del convento, dove è morto padre Pio, quindi è sceso in ascensore in cripta per pregare dinanzi al corpo del santo. Nella cripta era presente solo la fraternità dei Frati Minori Cappuccini. Tra loro, anche frate Paolo Covino, novantenne: fu lui a dare l’estrema unzione a padre Pio quando morì, il 23 settembre del 1968. Sempre nella cripta il pontefice ha acceso, nei pressi dell’urna, due lampade che ricordano le visite pastorali degli ultimi due pontefici: quella di oggi e quella di Giovanni Paolo II, il 23 maggio 1987.

Tutti momenti vissuti in totale silenzio e raccoglimento: ma ci sono stati frati che non hanno nascosto le lacrime quando una delegazione di frati cappuccini ha portato davanti a papa Benedetto XVI un reliquiario contenente ciò che la commissione dei periti incaricati dell’esumazione ha trovato del cuore del santo. Il reliquiario, realizzato dall’orafo Goudji, è stato poi portato all’altare della celebrazione eucaristica durante la quale, tra l’altro, il pontefice ha utilizzato un calice e una pisside usati più volte da padre Pio e da Giovanni Paolo II nella messa da lui presieduta a San Giovanni Rotondo nell’ambito della sua visita pastorale.

"Per noi – racconta a nome di tutti frate Antonio Belpiede, portavoce dei frati Cappuccini della provincia religiosa di Sant’Angelo e padre Pio – oggi è davvero una bella giornata, una giornata speciale, storica. Eravamo tutti commossi, felici, raggianti, questa è la verità". Il papa, nella sagrestia del santuario, prima di indossare i paramenti, ha donato ai frati cappuccini un calice e una casula, un paramento liturgico.

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.