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Non passa giorno che la natura non ci invii segnali più o meno violenti di qualcosa che sta cambiando. Non ci sono più temporali ma supertemporali, piogge ma inondazioni, oggi si dichiara che gli invasi sono a secco, dopo una settimana aprono le valvole per svuotarli del "surplus". E’ di domenica sera, a Bari una tempesta di vento, acqua e fulmini da competizione che in pochi minuti ci ha catapultato in un’atmosfera tropicale, mentre i telegiornali parlavano di spiagge sparite in Liguria, erose in una nottata di mareggiate e di pseudo tornadi in Veneto che hanno divelto tetti e tabelloni pubblicitari in una giornata da incubo.
Si passa dai 35 gradi ai 15 nell’arco di poche ore, esci in barca con bel tempo e maestrale, ti ritrovi sballottato da uno scirocco infido e montante nel volgere di un’ora. Per non parlare poi delle previsioni meteorologiche che si sono trasformate in una specie di roulette russa, i poveri "colonnelli" e affini che si trovano a dover gestire foto dal satellite che cambiano con la velocità delle videate di un videogame, mentre è del mese scorso la notizia di un’associazione albergatori che inveiva contro i "santoni" del meteo. Che le "mezze stagioni" non esistano più è ormai una certezza, ma che le stagioni stesse si alternassero al ritmo frenetico settimanale e non più "trimestrale" non era assolutamente prevedibile. In inverno non è difficile incappare in giornate primaverili e in estate immersioni in inverno pieno, il tutto condito poi da malanni di stagione che non sono più tali, virus che si attivano e disattivano come i led di un flipper, bronchiti in pieno agosto e vacanze natalizie a mezze maniche. In tutta questa baraonda planetaria, sì perché il problema si rileva su tutta la Terra dal polo all’equatore e viceversa, sguazzano i geni delle statistiche, i naturalisti catastrofisti, i paleontologi fatalisti e chi più ne ha più ne metta.
Come è possibile che lo stesso fenomeno terribile e distruttivo descritto nei telegiornali venga poi commentato in maniera diametralmente opposta da vari "pseudoesperti" di storia della terra, magari su reti televisive concorrenti? C’è chi punta sulla strategia del terrore e chi sulla altrettanto angosciante "è sempre stato così". Persino fenomeni globali come l’effetto serra, l’innalzamento della temperatura planetaria, vengono descritti prima in maniera drammatica, scioglimento dei ghiacci, innalzamento del livello del mare di 7 metri! inondazioni e conseguenziale sparizione degli insediamenti costieri e via dicendo, poi in maniera fatalistica… ogni tot anni succede… ci sono sempre stati questi fenomeni… Ma quando mai? Un temporale era un temporale in Italia, non una tempesta subtropicale! Le mareggiate portavano via i lettini e gli ombrelloni dalle spiagge, non… le spiagge stesse!
Comunque stiano le cose ho l’impressione che come sempre meno verità viene a galla meglio è. E’ più facile gestire la massa confusa che terrorizzata, questa è storia. Che questa serie di "eventi" abbia condizionato anche la vita dei dinosauri ad un certo punto della loro "milionaria" esistenza provocandogli anche i reumatismi a noi poveri umani interessa ben poco, ciò che ci preme sapere è se continuare a prendere le ferie ad agosto per andare a mare o se vivere al pianterreno nelle vicinanze del mare può risultare… pericolosamente umido. Resta il fatto che le notizie devono essere prese (come anche e soprattutto le previsioni meteo) con le pinze, non ci si può più fidare di un interlocutore per quanto fidato e familiare possa esso risultare, ma "leggere" le notizie sul tempo e sullo stato "fisico" del mondo da più punti di vista, guardando magare 3 o 4 notiziari, leggendo un paio di quotidiani e seguendo i vari programmi "scientifico-culturali" con spirito critico e distaccato. Se poi un giorno ci sveglieremo con le caviglie in acqua e accendendo la tv galleggiante in salotto sentiremo dire che anche l’uomo di Neanderthal ha vissuto la stessa esperienza sapremo a chi rivolgere i nostri strali.