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"AngeliHa ragione il regista Ron Howard a descrivere Angeli e demoni semplicemente come un thriller e non certo come un film anti-cattolico: «è solo un thriller, niente di più». Il film, tratto dall’omonimo best-seller di Dan Brown sarà su 800 schermi dal 13 maggio distribuito da Sony. Certo, la suscettibilità del Vaticano potrebbe, nonostante questo, essere toccata da come si comporta una parte del clero nel film. Ma il Vaticano, i suoi affascinanti rituali e soprattutto Roma possono considerare questo film come una piccola manna dal punto di vista turistico. Un inaspettato megaspot che potrebbe portare centinaia di migliaia di turisti in più nella Capitale.

Il film, ambientato prevalentemente a Roma, in Vaticano e in varie Chiese, oltre che a Ginevra, si era visto rifiutare il permesso di girare nei luoghi santi della Capitale. Un divieto aggirato dalla produzione sia con l’utilizzo della Reggia di Caserta (per gli interni) che con circa 250.000, tra fotografie e filmati, ripresi di nascosto da finti turisti sui luoghi da ricostruire virtualmente (Cappella Sistina compresa). Cosa poi realizzata egregiamente dagli studi londinesi della Double Negative. Tutto inizia con la suggestiva scena della rottura dell’anello papale. Il Papa è infatti morto e si deve indire un nuovo Sinodo. Poi si passa a Ginevra dove al Cern uno scienziato, Leonardo Vetra, viene trovato ucciso con la scritta Illuminati marchiata a fuoco sul petto mentre, dallo stesso centro di ricerca, scompare un’ampolla con una piccola ma potente quantità di antimateria. La stessa ampolla che poi verrà utilizzata per minacciare di distruzione l’intero Stato del Vaticano. Dietro tutto questo, l’antica setta degli Illuminati che, dopo cento anni di silenzio, vuol far sentire ancora forte il suo odio contro quel clero che, a suo dire, ha sempre perseguitato la scienza.

"Scena"Ad indagare sul caso verrà chiamato, prima a Ginevra e poi a Roma, lo studioso di iconologia Robert Langdon (Tom Hanks) già protagonista de Il codice da Vinci. Toccherà a lui dover sciogliere l’enigma insieme alla scienziata Vittoria Vetra (Ayelet Zurer) in una Roma dove nel frattempo sono stati rapiti, sempre dalla misteriosa setta, quattro cardinali che verranno uccisi uno alla volta. Langdon seguirà le complicate tracce di questa organizzazione, da simbolo a simbolo, di chiesa in chiesa, attraverso cripte inquietanti, cunicoli e libri da decifrare. Intorno a lui e l’intrigante Vetra, una Roma sempre più misteriosa e sacra piena zeppa di personaggi ambigui come l’affascinante Camerlengo (Ewan McGregor), il capo della guardia svizzera (Stellan Skarsgard), l’autorevole cardinale (Armin Mueller-Stahl) e l’ispettore Olivetti (Pierfrancesco Favino).

Con un ritmo forsennato il film arriva senza troppa fatica fino alla fine dei suoi 138 minuti. E questo anche grazie a un Langdon più Indiana Jones che professore. Finale davvero a sorpresa e pieno di effetti speciali, a volte davvero troppo speciali: ma si tratta di un blockbuster che deve inevitabilmente confrontarsi con quel Codice da Vinci che con la stessa squadra si è portato a casa oltre 758 milioni di dollari.

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.