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La vita è sogno, asseriva Calderòn de la Barca. Il sogno è vita, controbatteva, tre secoli dopo, Pirandello. La risposta moderna viene da Gianna Nannini con GiannaDream – Solo i Sogni Solo Veri – il suo primo album firmato con RCA/Sony Music in esclusiva mondiale, in cui c’è tutto di lei, la rispecchia in toto. E accanto alla dimensione più carnale della cantante di sempre, scopriamo anche una più metafisica, che ha a che fare con l’esoterismo ed è sua, quindi altrettanto vera.
“Quando ho scritto queste canzoni – dichiara Gianna Nannini qui ritratta da Steven Sebring – non me ne sono quasi accorta, tutto è successo fra una febbre e l’altra, nei momenti di riposo del tour. Il sogno è un vero cambiamento di dimensione. Dove mi sono immersa. Ho iniziato da Attimo, canzone di cui ho scritto il testo contemporaneamente alla melodia perchè la cantavo in cucina, facendo il sugo, sopra la base di una session del mio gruppo siciliano Dangerplena, rock band di matrice post-punk, con cui collaboro da circa dieci anni”. E il suono sensualissimo al primo impatto del brano di apertura non lascia dubbi alle emozioni, coinvolge i sensi. Un concentrato di melodie ampie, rotonde, che ritroviamo poi per tutto il cd, contaminate anche da liriche africane (Maledetto ciao, estremizzate in voce in Bambolina). Il tutto reso perfetto, unico, dagli arrangiamenti di Wil Malone mixati dall’ingegnere del suono Cenzo Townshend – noto per le sue collaborazioni con U2 e Snow Patrol e Bloc Part- unite a quello che anni addietro venne definito il “heavy Puccini style” di Gianna Nannini.
Melodie, del resto, ulteriormente esaltate dalla voce dell’autrice-interprete in questo album particolarmente ispirata: sempre più di corpo e d’anima, viscerale e insieme librata. Sempre più capace d’accendere la musica e di farla splendere. D’altronde il tema dominante delle composizioni è l’amore, visto come sintesi suprema di quanto l’essere umano è, e sogna di essere: desolazione e felicità, istinto brado e volo dello spirito, “assenza disiata” (Carmelo Bene) e presenza vivificante. Ci spiega Gianna Nannini: “dalle note finali di Attimo, un po’ lisergiche e lasciate volontariamente annegare nel nulla, il disco ha poi preso forma proprio con Sogno la prima canzone che ho buttato giù al piano e a seguire le altre quasi in fila, come l’ordine dell’album, fino ad Ologramma.
Ma “Solo i sogni sono veri”- precisa l’artista- non vuole essere un titolo consolatorio, ma un concetto che rimanda alle vite parallele, all’ubiquità. E riafferma la voglia di essere veri. La sincerità è nei sogni. Io e Wil Malone – rimarca ancora Gianna Nannini- consideriamo questo il mio più bel disco, nato grazie al connubio che mi unisce a lui da Grazie in poi; abbiamo sicuramente trovato quel sound che lega gli archi alle chitarre rokkissime e che rende ancora più italiano quel mio modo di esprimermi. Visto che il suo rincorrermi con altrettante melodie dei suoi archi dà forma a quel rock sinfonico di cui vado fiera. Inoltre in questo album – prosegue la Nannini – ho voluto vicino Fabri Fibra per condividere quel bisogno di verità che nella canzone Siamo nella merda vuol dire essere brutalmente svegli davanti alle bugie che la realtà ci propina ogni giorno. Ci fanno credere quello che vogliono, siamo vittime della paura, tutto viene controllato attraverso la paura. E poi un altro ospite è Valeria Solarino che è la voce della mia coscienza, una voce “fotografica” che ha dato ad Attimo una visione più cinematica, musica per gli occhi, fuori dai meccanismi della recitazione”.