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"PaoloNato sotto il segno della musica. Paolo Belli tocca la soglia di “20 anni” di carriera e festeggia con questo album (prodotto da Mauro Longhin e Fabrizio “cinico” Brocchieri -Cicuta Produzioni-) per raccontare la sua lunga storia di musicista. Carico d’energia trascinante. Da quando a ritmo di swing nell’89 partecipò ad un Festival di Sanremo con i Ladri di Biciclette, fino a raccogliere, oggi, i grandi consensi che tutti conosciamo (ricordiamo l’assegnazione del Premio tv 2009) partecipando a Ballando con le stelle e la Big Band. Spenti i riflettori, Paolo Belli non si ferma: il 1° maggio a Roma non solo salirà sul palco in veste d’interprete, ma avrà l’onore di presentare l’intera manifestazione, “sono in trepida attesa, per me è pura libidine” – ammette- per poi iniziare il tour mondiale che toccherà America, Sud America, Canada e l’Europa. Luglio e agosto però sono dedicati a diverse tappe in tutt’Italia. E nel suo amato sud. Base a cui appoggiarsi prima di ogni concerto Maglie, nel Salento.

Come nasce il progetto del cd?

Negli ultimi anni chi mi seguiva chiedeva dove trovare i vecchi dischi. Io ho un grande rispetto per il pubblico, canto, suono, lo faccio per loro e devo molto, ed era giusto a questo punto mettere insieme in un unico album tutti quei brani introvabili. Ho fatto una ricerca su internet, mi sono anche servito del mio sito e di Facebook chiedendo direttamente al pubblico qual’erano le canzoni più belle da trovare. E poi ho voluto aggiungere dei brani inediti.

Quali sono?

Sono tre. Il primo Una piccola bestia di razza di cane ha una storia bellissima. Una sera sono entrato in una birreria e ho trovato dei ragazzi che suonavano questo pezzo. Me lo sono sentito subito mio, mi ha preso, perché parla del rapporto che si instaura con gli animali: esattamente quello che io ho con i miei cani meticci. Ci parlo e loro mi rispondono. Allora ho chiesto di inciderlo: i ragazzi non ci credevano! L’altro è Bella Donna pezzo regalatomi da Enrico Ruggeri e Dammi del tu, scritto da me, invece, il cui tema è l’amicizia.

"PaoloFermiamoci all’amicizia, quante emozioni sono ancora vive ricordando i Ladri di Biciclette, il suo primo gruppo?

Tantissime. Sono integre le emozioni provate con i Ladri di biciclette, tra l’altro rivisti solo poche settimane fa. Tutte ancora vive, come se ci fossimo lasciati il giorno prima. Vede, per me l’amicizia ha un valore. E allora tendo a smussare molto, sono sempre disponibile al dialogo, convinto che i problemi, se si affrontano parlando, si possono risolvere.

Le sue migliori collaborazioni?

Mi arricchisce collaborare con gli altri, lo farei con tutti. Ma se devo indicare le migliori esperienze sicuramente quella con Giorgio Panariello, Milly Carlucci, Vasco Rossi, Piero Chiambretti e Dan Aykroyd. Con lui ho condiviso l’esperienza meravigliosa di un concerto, e nonostante tra noi ci fossero diversità di cultura, ci siamo trovati in sintonia come due fratelli separati dalla nascita. Stessa cosa è successa quest’anno a Sanremo con Youssou N’Dour, due mondi a parte anche qua , ma spettacolare l’intesa: ci guardavano e ci capivamo al volo.

E l’esperienza a Ballando con le stelle?

Il vero successo lo si deve a Milly Carlucci. Ha grande saggezza e grande spirito di gruppo. E’ il segreto di Ballando con le stelle. Milly sa valorizzare tutti coinvolgendoli nella stessa direzione. Per esempio si partiva da un input di una canzone e si cercava di lavorarci su, confrontandoci. Tutti insieme. Sempre se era possibile, sennò si passava ad altro, con serenità. Unendo quella capacità e voglia di mettersi in gioco. Io sto da 15 anni con Big Band, all’interno della quale ci sono, tra i tanti, pugliesi, veneti, romani, adesso anche una tarantina, c’è campanilismo, certo, però tutti lavoriamo perché abbiamo desiderio di stare assieme. E’ fondamentale. E quando per Ballando con le stelle c’impegnavamo dalle 9 del mattino alle 2 di notte, e quindi dovevamo preparare 50 brani a settimana e 50 per la successiva per permettere ai ballerini di allenarsi, ebbene tutto questo lavoro l’abbiamo fatto con passione, con un grande amore che ci univa. E il ritorno, mi creda, è pazzesco, perché lo fai anche per te e scatena un’ immensa soddisfazione.

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.