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Ha già una laurea in relazioni internazionali della Columbia, è dottore in legge a Harvard, ha scritto due bestseller, è stato senatore, per non parlare del fatto che gli americani in novembre lo hanno eletto a valanga il primo presidente nero degli Stati Uniti. Non abbastanza però per l’università statale dell’Arizona che ha deciso di non attribuire una laurea honoris causa a Barack Obama con una singolare motivazione: non ha dato ancora abbastanza prova di sè.
Obama è stato invitato – e ha accettato – di parlare il 13 maggio alla cerimonia per la consegna dei diplomi della classe 2009 dell’ateneo di Tempe. Non riceverà però, come è invece consuetudine altrove, la laurea honoris causa: ‘I suoi meriti – ha spiegato una portavoce – sono ancora di là da venire».
La portavoce Sharon Keeler ha spiegato che, a differenza di altre università, all’università dell’Arizona la selezione dei laureati honoris causa e delle personalità che pronunciano il discorso di fine anno accademico passa attraverso un processo indipendente. Queste lauree sono attribuite dalla Arizona State University «per dimostrata eccellenza» e Obama – ha detto la Keeler – è presidente da troppo poco tempo per aver dato prova di meritarne una.
Un giornale locale, l’East Valley Tribune, ha pubblicato un editoriale chiedendo all’ateneo di rimangiarsi la decisione: «L’Arizona State University ha dato diplomi a pionieri della scienze e presidenti di college, titani del petrolio e dell’industria dei computer, editori di giornali e celebri registi. Ma ha anche a personalità che dovevano ancora far strada: come Sandra Day O’Connor, appena nominata giudice della Corte Suprema».
La polemica non è la sola che sta accompagnando Obama al tradizionale appuntamento dei ‘commencement speech’, i discorsi che celebrità del mondo della politica, dell’economia, dello spettacolo pronunciano in occasione della consegna delle lauree: oltre che a Tempe, Obama è stato prenotato per parlare davanti ai cadetti della Coast Guard Academy a New London in Connecticut e il 17 maggio agli studenti della Notre Dame University, il più importante ateneo cattolico d’America.
Quest’ultimo invito ha provocato una levata di scudi dei vescovi americani: l’arcivescovo di Chicago Francis George, che è anche presidente della Conferenza Episcopale Usa, ha sostenuto che presenta motivi di «estremo imbarazzo» per i cattolici perchè Obama è un presidente favorevole all’aborto e di recente ha dato luce verde al finanziamento federale della ricerca sulle cellule staminali.
Organizzazioni cattoliche da settimane esortano Notre Dame a ritirare l’invito. Intanto John D’Arcy, il vescovo della diocesi di Fort Wayne-South Bend in Indiana dove sorge l’Università, ha annunciato che non parteciperà per protesta alla cerimonia delle lauree: sarà la prima volta in 25 anni.