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E’ al top, personaggio del momento. Ai primi posti della classiche di vendita, numero uno nei passaggi in radio, per le sue apparizioni in tv (ha pure un alter ego che imperversa in una famosa trasmissione). Arisa ha conquistato tutti. Come? Semplice, con… Sincerità il brano che poi le ha fatto vincere Sanremo 2009, categoria nuove proposte e l’ambito premio della critica Mia Martini. Titolo anche del cd uscito per la Warner Music. Look anni ’50, forse un po’ fuori moda, ma Arisa – combinazione – l’hanno subito copiata in molti, imitata dai suoi fans al femminile per il caschetto nero e il paio di enormi occhiali. Un tempo considerati simbolo non proprio di bellezza. D’altronde lo dice lei stessa: “Non possiamo essere tutti belli e carismatici; ma ognuno di noi ha un talento personale che lo rende unico rispetto agli altri. Dobbiamo coltivare il nostro talento senza invidia o soggezione per quelli altrui”. Eppoi di Arisa piace il suo X factor, dotato di una splendida voce, limpida e pulita come poche in questo panorama artistico così variegato. Sincerità, entra in testa già al primo ascolto. E non c’è tanto da meravigliarsi, se ammette “sono pane, terra, lame e un biscottino”.
Arisa, parliamo della carriera. A tutti appare folgorante, ma quanta gavetta c’è dietro?
Ce n’è di gavetta però scandita da una passione. Una gavetta spontanea, in quanto ho sempre avuto grande propensione per la musica, anche nelle piccole cose che facevo.
I primi segnali di questa vena artistica?
Fin da piccola: i segnali erano relativi alla consapevolezza che mi piaceva la mia voce. E così mi sono sempre impegnata, cercando di ottimizzare soprattutto le mie attitudini.
Vena artistica stimolata anche dal contatto umano?
Sì, in realtà nella vita faccio molto affidamento ai rapporti umani. Non credo che ci sia poi una netta differenza tra uomo e donna, o dei ceti sociali. Le dinamiche sono riconducibili a tutti, e quindi dando per esempio amore, quello alla fine ricevi. Ma rimane il fatto che i rapporti umani, di qualunque genere, vanno comunque sempre alimentati, e ci dev’essere un impegno costante.
Nell’ album cosa ritroviamo di Arisa?
C’è molto di me. Cerco di trasmettere dei valori, non certo con presunzione, ma vorrei.. ecco come se da un piccolo fiore nascesse la primavera. Sono valori puri, fondamentali, che aiuterebbero la società a vivere meglio.
Molte le storie di donne raccontate nel cd. Scelta voluta? E a quale brano è più legata?
Sono donna ed era giusto parlare del mio mondo a cui appartengo. Sicuramente sono legata a Sincerità, ma La strana verità in particolare è tra i brani quella che mi descrive decisamente molto bene.
Ascoltandola, la sensazione provata e di ricevere positività. Mai un momento di cedimento?
Li ho eccome i momenti di nervosismo! E pure di paranoia. Ma è l’essenza quella che conta, come quando si parla di un albero, tutti i rami sono le sfaccettature che corrispondono alle punte di nervosismo, ma è il tronco, appunto, quell’essenza a cui dare importanza primaria.