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L’elezione di Obama è l’occasione per rinnovare le relazioni Ue-Usa. E’ quanto sostiene il Parlamento europeo auspicando il coordinamento sistematico in tema di politica estera e sicurezza, il rafforzamento della cooperazione su diritti umani, lotta al terrorismo, disarmo nucleare e crisi regionali. Chiede poi di unificare il mercato e integrare quello finanziario. Invita però gli Usa a cessare le consegne straordinarie, ratificare lo statuto della Corte penale internazionale e abolire la pena di morte.
Approvando con 503 voti favorevoli, 51 contrari e 10 astensioni la relazione di Millàn Mon (PPE/DE, ES) il Parlamento europeo rileva che «l’insediamento del nuovo Presidente degli Stati Uniti apre una nuova era nella storia del paese» e che «tale evento, può dare un nuovo impulso al partenariato transatlantico». Anche perché il rapporto UE-USA rappresenta «il partenariato strategico più importante per l’Unione», e con l’elezione di Barack Obama vi è l’opportunità di rinnovare il quadro delle relazioni transatlantiche.
In tale prospettiva, i deputati propongono di sostituire la Nuova Agenda Transatlantica (NAT) con un nuovo accordo che trasformi l’attuale dialogo legislativo in un’assemblea transatlantica che funga da strumento di dialogo parlamentare, di definizione degli obiettivi e di controllo dell’attuazione dell’accordo, nonché di coordinamento dell’attività del Parlamento europeo con quella del Congresso americano su temi d’interesse comune.
Il Parlamento sollecita poi la creazione di un organismo per la consultazione e il coordinamento sistematico ad alto livello della politica estera e di sicurezza, suggerendo la denominazione di “Consiglio politico transatlantico”. Riguardo alle sfide globali che i due partner si trovano ad affrontare, li esorta a «impegnarsi in un multilateralismo efficace» e a promuovere il rispetto dei diritti umani nel mondo. Sottolinea poi la necessità di intensificare il coordinamento delle iniziative diplomatiche nella prevenzione e nella gestione delle crisi, e di dare una risposta efficiente e coordinata a pandemie ed emergenze umanitarie.
Sicurezza, lotta al terrorismo e diritti umani
Il Parlamento accoglie con favore la decisione del Consiglio europeo di rafforzare il partenariato strategico Ue-Nato e la costituzione di un gruppo ad alto livello che migliori la cooperazione tra le due organizzazioni. Invita poi Stati Uniti e Unione europea ad adottare una strategia comune in tutte le sedi internazionali, per il disarmo nucleare e gli armamenti convenzionali, ed esorta l’amministrazione USA a riprendere l’impegno con la Russia in materia di controllo degli armamenti e disarmo, al fine di ampliare gli accordi bilaterali esistenti tra i due paesi.
Sottolineando infine l’importanza di rafforzare la cooperazione atlantica nella lotta al terrorismo «sulla base del pieno rispetto del diritto internazionale e dei diritti umani», valuta positivamente la decisione di chiudere il carcere di Guantanamo. Allo stesso tempo, però, incoraggia l’amministrazione americana a chiudere «qualsiasi centro di detenzione situato all’esterno degli Stati Uniti e non conforme al diritto internazionale, e a porre esplicitamente fine alla politica delle consegne straordinarie».
Sollecita poi la nuova amministrazione statunitense a ratificare e ad aderire allo Statuto di Roma della Corte penale internazionale e ribadisce il proprio appello per l’abolizione della pena di morte.
Pur considerando la condivisione di dati e di informazioni uno strumento efficace nella lotta al terrorismo e alla criminalità transnazionale, i deputati ritengono che tale strumento debba essere regolato «da un quadro normativo adeguato, che garantisca una valida protezione delle libertà civili», basato su un accordo internazionale vincolante.
Un mercato transatlantico nel 2015, anche finanziario
Chiedendo di includere nel nuovo accordo transatlantico il Consiglio economico transatlantico (CET), in qualità di organismo incaricato di potenziare l’integrazione economica e la cooperazione normativa, il Parlamento esorta entrambi i partner a superare gli ostacoli all’integrazione economica in vista di un mercato transatlantico unificato per il 2015.
Per quanto riguarda l’attuale crisi finanziaria, il Parlamento esorta Stati Uniti e Unione europea a guidare congiuntamente gli sforzi multilaterali per affrontare il problema, e a riformare il sistema senza ricorrere a misure protezionistiche. In proposito si compiace dei progressi finora registrati nel migliorare la cooperazione in settori quali investimenti, aspetti normativi, sicurezza dei prodotti importati e applicazione dei diritti di proprietà intellettuale. Chiede poi una maggiore cooperazione tra le autorità di vigilanza per controllare le attività dei gruppi transfrontalieri e impedire determinate operazioni da parte di istituzioni finanziarie domiciliate in giurisdizioni poco trasparenti e non cooperative, e chiede l’abolizione dei paradisi fiscali.
Appoggia anche una progressiva integrazione dei mercati finanziari, ricordando che «il libero accesso ai mercati, l’adeguamento delle norme agli standard mondiali, la loro applicazione uniforme e un dialogo costante con gli attori del mercato sono principi basilari per il suo successo». Ricorda però che tale integrazione «deve essere accompagnata da una revisione del quadro regolamentare e delle norme di vigilanza», e dall’adozione di regolamenti che «garantiscano la concorrenza, assicurino maggiore trasparenza e un’effettiva vigilanza su prodotti, istituzioni finanziarie e mercati, e creino modelli di gestione dei rischi comuni, in linea con gli accordi raggiunti nel vertice del G20 del novembre 2008».
Pur riconoscendo che le autorità di vigilanza degli USA hanno compiuto progressi nell’introduzione degli accordi di Basilea II per quanto riguarda le grandi banche, il Parlamento critica il persistere di discrepanze che impongono oneri supplementari alle filiali americane delle banche europee, riducendone così la competitività, e suggerisce quindi al Congresso statunitense di creare una struttura di vigilanza più coerente nei settori bancario e assicurativo per agevolare il coordinamento tra l’UE e gli USA.
USA e UE sono infine chiamati a coordinare le rispettive politiche nei confronti della Russia e ad impostare con essa una cooperazione sulle questioni di reciproco interesse, quali la sicurezza, il disarmo e la non proliferazione delle armi nucleari, «senza compromettere l’osservanza dei principi democratici, dei diritti umani e del diritto internazionale».