Il 28 e 29 marzo a Sorrento il Japan Festival, che riunirà in un sol colpo musica, danza e tamburi in piazza

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Sorrento e il Giappone unite dall’arte. A confermare questo gemellaggio, tra varie città giapponesi e la città del Tasso, è arrivata un paio di giorni fa, la conferma che la costiera è stata scelta, per il prossimo 28-29 marzo, per ospitare il Japan Festival. Ma non solo per il 2009, questo appuntamento sarà triennale e vedrà arrivare dal Giappone, per il primo anno, 200 artisti accompagnati dalla Corporation Nippon Express, dall’Ambasciata Giapponese in Italia e dai responsabili della Fondazione Agnelli Italia-Giappone che da anni cura i rapporti tra le due nazioni. Con la delegazione artistica arriveranno anche i responsabili della Selene, tour operator di incoming dal Giappone.
La scelta su Sorrento è caduta in virtù dei rapporti, quasi decennali, che il comune intrattiene con alcuni comuni del Sol Levante, è noto a tutti, anche lo scambio natalizio con alcune famiglie sorrentine che ospitano di volta in volta giovani studenti giapponesi per le festività natalizie.
Sorrento è la quinta realtà italiana ad ospitare questo Festival di spettacoli cultura e folklore. Prima Firenze, Venezia, Roma.Gli ultimi tre anni la sede prescelta è stata Palermo e per il triennio 2009-2011 sarà Sorrento.
Grande soddisfazione del sindaco, Marco Fiorentino che ha dichiarato “Sorrento crede fortemente in questi gemellaggi. Ne contiamo, con realtà sparse in tutto il mondo, ben 7 consolidati ed almeno altri 7 per i quali esistono i presupposti …. E, si sa, sport e cultura sono elementi fondanti per stringere amicizie e, con esse, anche altri tipi di rapporti. In più il flusso turistico giapponese è interessante per il nostro comparto e sembra risentire di meno della difficile congiuntura internazionale. Con l’apporto della Fondazione Sorrento, cercheremo quindi di valorizzare questa opportunità.
La nostra area regionale ha le carte in regola per proporsi come territorio di eccellenza , rinnovando una antica tradizione di ospitalità proprio nel nome dell’arte.”