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E se un giorno un branco di mucche seppellisse di merda la nostra finta bonta?
"Io credo che non ci sia stato un altro periodo della storia in cui gli uomini siano arrivati al nostro livello di cattiveria e di egoismo.
Un uomo oggi, non avendo remore di morale e di coscienza, tanto più gli conviene tanto più è carogna. È carogna coi più deboli, è carogna coi più forti… no, coi più forti è viscido… è carogna con la moglie, coi figli, con gli amici, è carogna con il mondo intero.
Però la domenica… un’azalea. Tutti che comprano un’azalea. Un’azalea per questo… per quest’altro… per quest’altro ancora… dato che non funziona niente si risolve tutto con le azalee.
E mi bussano alla porta, mi fermano per la strada, mi corrono dietro, col motorino, con la bicicletta, e io, stremato, che faccio? Compro un’azalea… per salvare bambini, animali, piante, ricerche varie, bacini idrici, le suore del Nicaragua, le foreste dell’Amazzonia… Devo fare tutto io!
L’azalea, oltre ad essere un arbusto ornamentale delle ericacee, è diventata il simbolo della purificazione. E siccome più uno è sporco dentro, più ha bisogno di apparire buono, i più carogna hanno azalee dappertutto: nell’ingresso, in sala da pranzo, in camera da letto… vanno al cesso e… TRACK un’azalea. Che raffinati!
Secondo me a San Francesco non piacevano le azalee. Gli piacevano i lupi. Certo che anche avere una casa piena di lupi…
E Ghandi? E Madre Teresa di Calcutta? Ne han salvate di persone, eh! Oddio, se in India ci fosse stato un bravo statista anche un po’ meno buono forse ne avrebbe salvati di più. Ma che c’entra…
Non c’è niente da fare, la bontà vera commuove, rassicura… quella finta… mi fa vomitare. E se ci fosse un Dio io credo che la condannerebbe. Ma basta con queste finzioni, queste ipocrisie, queste esibizioni fatte per abbellire l’anima… e anche l’immagine. Ma dentro, dentro cosa siamo, eh? Ve lo dico io che cosa siamo: siamo delle caramelle di merda ricoperte di cioccolato.
A proposito, ho fatto un sogno.
Si alza in volo un branco di mucche… VVVV… è un sogno ricorrente, pieno di effetti speciali… VVVV… un film, Spielberg regista, lui può… VVVV… e sulle azalee della domenica… VVVV… su Telethon… su ‘Trenta ore per la vita’… VVVV… su ‘We are the world we are the children’… VVVV… su ‘La partita del cuore’… ‘Grazie Firenze!’… VVVV… su ‘Pavarotti and friends’… ‘lo conto perché non sono un conto’… VVVV…
E le mucche… SPLASCH!!!
Oooh!..
A questo punto scatta come sempre la solidarietà. Domenica prossima in tutte le piazze d’Italia, è in vendita a lire. quindici… facciamo centomila… una piantina di azalee. Il ricavato sarà devoluto alla ricerca… di quei poveri disgraziati che sono ancora sommersi sotto quella montagna di sterco bovino.
Dio esiste."
Giorgio Gaber (dal monologo "L’azalea" di Gaber – Luporini)
Per chi non conoscesse il signor G, al secolo Giorgio Gaber, questo monologo racconta in maniera esemplare lo sguardo lucido con il quale sapeva guardare la società e metterne a nudo le sue ipocrisie.
Un consiglio per vivere meglio: un monologo al giorno del signor G ci renderebbe tutti un pò più incazzati ma di sicuro più attenti e forse potrebbe darci la spinta necessaria a costruire un mondo meno ipocrita.