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Kurt Cobain il pioniere di quella che forse fino ad oggi, può essere considerata l’ultima vera rivoluzione musicale giovanile mondiale nata a Seattle, nei primi anni novanta, nelle cantine rumorose, sporche maleodoranti e incazzate col mondo, il Grunge. Artista che ha cambiato per sempre la storia della musica, lui e i suoi Nirvana sono stati come un meteorite enorme caduto sul mondo del rock che ne ha modificato l’habitat in cui, da quel momento in poi si è vissuta la cultura “alternative”. Gusti musicali a parte è innegabile che questo sia avvenuto, Kurt è stato un genio, un innovatore un autore viscerale che con la sua semplicità ha interpretato al meglio intere generazioni, donando ai suoi brani una parte armonica e melodica unica. Accordi all’apparenza dissonanti “acidi” come base per linee melodiche delicate e selvagge, che venivano fuori da un mondo interiore, il suo, affollato da sensibilità, disagio, talento e istinto. La profondità estrema, e a volte disarmante senza compromessi dei suoi testi, vere e proprie fotografie, spaccati di quotidianità e magia. Un musicista che ridefinito totalmente i criteri e i parametri del concepire, creare ed eseguire musica e tuttora rappresenta un esempio inarrivabile di sintonia creata con il suo pubblico. Cobain come accade raramente è riuscito attraverso le sue opere a veicolare i concetti di rivendicazione della propria presenza nel mondo con la propria diversità, alternatività alla massa, della rabbia, del sentimentalismo. Kurt resta icona “Romantica” e “Tragica”. La sua purezza è stata la forza del suo successo, e forse anche della sua fine, in un mondo come quello del “music business” in cui si sentiva un “alieno”. Con un gesto estremo ha messo fine alla sua avventura, come se annientando se’ stesso fosse riuscito ad annullare il suo dolore e il disagio per essere diventato una rock star senza volerlo, una figurina su una maglietta. Frainteso perché nonostante tutto continua ad essere anche un marchio di merchandising. Ma dobbiamo ricordare che in un mondo senza social, senza milioni investiti in personaggi più che nella musica, il successo della sua band mondiale i Nirvana è stato qualcosa di inimmaginabile, perché davvero la diffusione della loro arte è avvenuta con il metodo del passa parola, dal cuore di chi li ha ascoltati. Resta la tristezza di non poter più sentire musica nuova fatta da lui, ma anche il suo messaggio eterno, la possibilità di fare musica in modo vero, libero e incondizionato. Per noi non sarai mai una figurina, ogni qualvolta metteremo play ed ascolteremo un tuo brano, sarai ancora lì con noi.

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