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"copertina""Felici come mosche in un Paese di stitici" E’ il titolo del nuovo e corrosivo libro del giornalista per antonomasia, Igor Righetti, autore e conduttore del popolare programma in onda su Radio 1 Rai dal 2003. E’ uscito da un paio di giorni ed è pubblicato dalla De Agostini Editore.

Dalla casa editrice abbiamo ricevuto noi di Lsdmagazine.com uno stralcio del libro che qui di seguito vi proponiamo.

Calvizie, la cute parla di noiVoglio rendervi partecipi di una mia riflessione: tre trentenni su dieci giorno dopo giorno vedono la loro chioma rigogliosa diradarsi in modo inesorabile e assistono così alla nascita di piazzette, piazze, piste ciclabili e aree di sosta riappropriandosi della propria cute rimasta per anni nascosta e sepolta dai capelli. Ecco, voi che ogni giorno, dopo esservi rassettati la chioma
osservate il pettine con i cadaveri dei vostri capelli ed emettete urla di dolore, guardate il lato positivo della calvizie: con la pelata o la boccia potremo rigodere della nostra cute come quando eravamo bambini e vedere gli eventuali angiomi, quelle macchiette rosse in rilievo, oppure le macchie scure, i nei, le cisti o le cicatrici che si sono formate nel tempo. La cute della testa parla di noi, della nostra storia.
Tutto riaffiora come per incanto, tutto ciò che era rimasto celato, nascosto, occultato per anni a causa degli inutili capelli. E niente più forfora e trattamenti per l’inutile e folta capigliatura. Pensate al tempo che risparmia un calvo: non deve lavarsi e asciugarsi la testa tutti i giorni, negli alberghi può fare a meno di usare gli asciugacapelli che emettono aria tiepida con la
potenza dell’alito di un gatto che oltre a non asciugare non permettono neppure di fare una piega, non deve andare
dal parrucchiere, non deve fare tinture. Cercate di pensare positivo anche voi che avete fatto il trapianto in alcune zone e poi vedete cadere i capelli da altre parti della testa e valutate il costo di ogni capello perso (meglio perdere il portafoglio che un capello).
Riflettete: i capelli ormai non servono più a nulla.  E se c’è ancora chi si ostina a nascondere la calvizie che avanza, c’è anche chi la sfoggia come simbolo di sensualità e fascino. Basti pensare a Sean Connery, Bruce Willis o al nostrano Luca Zingaretti più noto come il commissario Montalbano. In realtà la calvizie è dovuta a una combinazione di  testosterone ed ereditarietà e quindi calvi d’Italia rassegnatevi, e pensate a godervi i vantaggi che la pelata può darvi. Una passata di lametta sulla testa e via, più lucenti che mai. Ecco l’effetto lucido, soprattutto d’estate, è l’unico vero problema. Ma il marketing ha pensato anche a questo: grazie alle creme opacizzanti nessuno potrà dirvi “togliti dalla luce che mi abbagli”.

LA RECENSIONE

Tonnellate di sana cattiveria e una raffica di pensieri al vetriolo. Sarcastico e dissacrante non risparmia nessun ambito: dalla pubblicità al marketing, dalla tv alla radio, dai personaggi della politica a quelli del mondo dello spettacolo, da quelli dell’informazione a quelli della cultura. Un fiume d’ironia e creatività che travolgerà il lettore chiamato dall’autore a interagire con il volume. Un libro talmente cattivo che lo stesso autore mentre lo scriveva ne è rimasto impressionato. Con questo suo quarto libro Igor Righetti, il dottor Jekyll e mister Hyde della comunicazione italiana, prende in esame i vizi e le debolezze della gente di oggi. Ci dice: "Vi sembra che la realtà abbia superato la fantasia? Avete voglia di urlare contro ‘starlettine’ dalla consistenza di un budino, interessanti come guardare il pavimento bagnato mentre si asciuga, che compaiono ogni volta che accendete il televisore? Siete stanchi di sentire di continuo i verbi al condizionale? Siete esausti di essere presi in giro da coloro che vi vendono i mandarini per clementine e poi non fate altro che sputare semi? Non ce la fate più a nascondervi quando vedete l’amministratore di condominio al quale dovete ancora pagare un anno di rate del riscaldamento? Non ne potete più della melassa ipocrita e del falso moralismo che sembrano aver infettato milioni di connazionali? Speravate di esservi liberati di tanti compagni di scuola che non avete mai potuto vedere e di ex colleghi inutili e invidiosi e che grazie a Facebook sono ricomparsi ai vostri occhi?E’ un Paese schizofrenico, il nostro, che non si sforza neppure di sembrare normale, dove se le nostre telefonate non vengono intercettate non siamo nessuno, dove i ladri riescono a rubare in casa di politici agli arresti domiciliari, dove abbiamo trasformato tanti nonni in pusher di cocaina ed eroina per arrotondare le striminzite pensioni, dove in molti studi di programmi televisivi gli autori e i conduttori avrebbero bisogno di bravi esorcisti invece pullulano i sessuologi, i criminologi, i dietologi e gli chef catodici.

Una nazione di grafomani dove pur di non leggere si è disposti a scrivere e a pubblicare libri anche a pagamento, dove non si è più neppure liberi di scappare di casa perché c’è subito chi fa la spia a "Chi l’ha visto?".

Un’Italia intollerante a tutto non soltanto al glutine e al latte, dominata dall’ansiolitico e dall’antidepressivo. Un Paese che per far leggere gli adolescenti in tempesta ormonale e riportarli nelle sale cinematografiche ha avuto bisogno di uno scrittore 44enne che si atteggiasse e parlasse come un teenager, in cui i processi passano da padre in figlio da quanto sono lenti, dove se trovate un ladro che vi sta svaligiando la casa dovete pure offrirgli il caffè altrimenti si rischia una denuncia per mancanza di ospitalità, dove la sicurezza è soltanto una percezione.

La magistratura ormai fa le indagini sui filmati e le interviste che personaggi della politica e della cronaca rilasciamo a Matrix e a Porta a Porta. Se un extraterrestre si dovesse fare un’idea della razza umana dalla nostra tv che cosa penserebbe di noi? Forse è per questo che gli extraterrestri non si fanno vivi, forse sono terrorizzati dall’incontrarci. I vostri occhi non crederanno a ciò che leggeranno. ‘Perché oggi comunicare è alla base, ma chi è altezza?’. Quando vi sentirete depressi o stressati prima di chiamare il vostro psicologo leggete qualche pagina di questo libro. Vi tornerà subito il buonumore. E’  il volume che vi farà voltare pagina, il rimedio adatto alla follia del quotidiano.

LA STORIA DI IGOR RIGHETTI

Igor Righetti è giornalista professionista, docente universitario di Giornalismo e Linguaggi radiotelevisivi in numerose università pubbliche e private, massmediologo, saggista, autore e conduttore radiotelevisivo, attore di cinema con Pupi Avati e nelle fiction tv "Distretto di Polizia", "Ris", "Mio figlio-Altre storie per il commissario Vivaldi", "Intelligence- Servizi e segreti", autore e interprete musicale con Donatella Rettore. Il suo stile di conduzione ricorda gli anchormen anglosassoni: per questo suo modo di comunicare viene definito dalla critica il "David Letterman italiano". E’ stato dirigente di multinazionali come Ericsson nella funzione di capo ufficio stampa e web content manager, capo ufficio stampa dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, direttore comunicazione di Pineider 1774 e Nazareno Gabrielli, ha curato le relazioni con i media di Sony-Ericsson e diretto il mensile "Lettere". Voce fuori dal coro e innovatore nel Dna sperimenta ogni genere di mezzo di comunicazione. Ama le contaminazioni e le integrazioni di generi e di linguaggi diversi come il suo illustre prozio Alberto Sordi. Proprio come lui è divenuto popolare grazie alla radio, al fortunato programma che ha ideato e che conduce ormai dal 2003 su Radio 1 Rai "Il ComuniCattivo", la prima trasmissione che analizza il nostro modo di comunicare in tutti gli ambiti (1.400 le puntate andate in onda finora). Come autore e conduttore televisivo ha realizzato numerosi programmi d’informazione, intrattenimento, nuove tendenze e cultura su Videomusic, RaiTre, RaiDue. Nel 2004, su Radio 1, ha ideato e condotto il format del primo radio reality "In radio veritas, la parola alla parola" al quale parteciparono, tra gli altri, Mario Monicelli, Renzo Arbore, Giorgio Albertazzi, Domenico De Masi, Carlo Rossella, Giordano Bruno Guerri, Aldo Busi, Maria Venturi, Natalia Aspesi. Su RaiDue è stato autore e inviato di "Futura city"; su RaiUno, all’interno di Tg1 libri, è stato autore e conduttore dell’Aforisma del ComuniCattivo.
In qualità di massmediologo ed esperto di linguaggi e comunicazione è commentatore in numerosi programmi televisivi.

Attualmente è docente di Teoria e tecnica del linguaggio radiotelevisivo all’Università di Roma Tor Vergata.

Felici come mosche in un Paese di stitici di Igor Righetti
Pensieri ComuniCattivi
De Agostini (pp. 239; 16 euro)