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"Obama"Obama. La politica nell’era di Facebook è un libro pubblicato un momento prima che fosse conosciuto il risultato elettorale americano. Tiene perciò sullo sfondo due risultati possibili – e questo è un vantaggio rispetto alla corrente epopea del vincitore – ma si occupa prevalentemente di Barack Obama. Il vantaggio che l’autore, Giuliano da Empoli, ne ricava, è quello di tracciare un quadro equilibrato. Quindi un utile passo verso l’analisi dei programmi. L’autore considera che «lo sviluppo della new economy e del social network» possano considerarsi dei motivi per il «successo del candidato democratico».
Ma sono stati piuttosto degli elementi che devono avere agito a contrario, perché la vittoria di Obama viene da ragioni più complesse. Parlando del predecessore di Obama, è strano invece che Giuliano da Empoli consideri avvenuta «trionfalmente» la rielezione di Bush, perché quel risultato viene ancora ricordato come incerto e perciò contestato. Ma certe affermazioni tranchants sono proprio nella logica dello instant book che in questo caso è stato persino ipotetico rispetto al risultato, ma non intaccano la simpatia per questo giovane autore (nato nel 1973), che ha già portato in libreria sei libri: un serial writer lo si potrebbe definire. Nel suo Un grande futuro dietro di noi (1996), sotto un titolo che ricorda Vittorio Gassman, egli aveva giustamente messo in guardia verso l’attuale sistema che trascura i disoccupati. Questa volta l’autore ha dovuto muoversi lungo un’ipotesi interpretativa, senza sapere se essa aveva concrete possibilità di verificarsi nel risultato elettorale.
Dal significato che ha assunto il voto americano, la sconfitta di un candidato col nome solenne, John Sidney McCain III, sembra avere punito proprio gli elementi di conservazione più fuori del tempo, dall’economia alla politica estera. Gli Stati Uniti, tirandosi dietro il mondo intero, sono arrivati sulla soglia di un baratro. Obama promette una reazione molto forte, sostenendo anche una ripresa dell’intervento pubblico nell’economia. I propositi sembrano buoni, ma bisognerà vedere in quale misura la realtà politica consentirà di realizzarli con successo.
Lungo la strada indicata da George W. Bush, all’America e al mondo erano venuti invece fallimenti colossali, in economia e nella politica d’intervento militare.
Il sottotitolo di questo libro appare molto invitante: «La politica nell’era di Facebook». Esso suggerisce come capace di connotare addirittura un’«era» – è scritto con l’iniziale maiuscola – un fenomeno incominciato nel 2004, per iniziativa di uno studente universitario. Vero è che questa trovata si è diffusa rapidamente in tutto il mondo, perché consente a tante persone isolate di immaginarsi protagoniste, ma soprattutto di riannodare i legami della propria giovinezza. Si possono azzardare delle ipotesi sulla durata dell’effimero, ma la campagna elettorale americana e la sua coinvolgente raccolta di fondi per sostenerla, hanno indicato che le campagne elettorali hanno bisogno di altro. Questa volta è stata la crisi, alla quale gli americani hanno pensato di potere reagire incominciando dal voto. Certo è che Obama, adesso si dovrà vederlo alla prova, e non sarà un compito facile perché la crisi incalza. Intanto l’America ha già dovuto rinunciare all’ostracismo verso l’intervento statale nell’economia. L’autore lascia intendere che anche dei fenomeni effimeri potrebbero trovarsi alle origini della vittoria elettorale di Obama. In America, si diceva, tutto è possibile, ma questa vittoria deve avere forse origini un po’ più complesse. E qui il discorso torna alle cause vere che negli Stati Uniti hanno spinto l’elettorato a una svolta radicale per la mentalità del paese. Fra le cause della crisi, c’è anche la «new economy» che Obama indica di non voler proprio sostenere. La consistenza delle cose reali, ha dimostrato anche nelle elezioni il suo peso decisivo rispetto ai valori fittizi, economici e politici. Si era andati avanti con operazioni finanziarie di scommessa sul futuro dei mercati, come se il presente e la consistenza della produzione economica si potesse mettere davvero da parte. Barack Obama è perciò anche una rivincita della realtà rispetto alla simulazione ipotetica. Per i risultati di governo, occorrerà attendere. Ma la sua comparsa potrebbe essere un segnale importante, non solo per l’America.

«Obama. La politica nell’era di Facebook»
di
Giuliano da Empoli (Marsilio ed., pp. 160, euro 12,00)

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.