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Si è svolta oggi, nella sala consiliare di Palazzo di Città, la conferenza stampa di presentazione del “Calendario del Museo del Bari Calcio 2024”, realizzato dal Museo del Bari con il patrocinio dell’assessorato comunale allo Sport, del Centro Sportivo Educativo Nazionale (CSEN) e della Lega Nazionale Dilettanti Puglia.

Come per l’edizione dello scorso anno, ogni mese è accompagnato dalla fotografia di una maglia storica del club accanto a un monumento identitario della città. L’iniziativa ha anche un intento benefico e solidale: parte del ricavato del calendario 2024 sarà destinata, infatti, alla parrocchia del Redentore, nel quartiere Libertà, e alla chiesa della Resurrezione, nel quartiere Japigia.

Hanno partecipato alla presentazione, moderata dal giornalista Franco Cirici, l’assessore allo Sport Pietro Petruzzelli, il direttore dell’oratorio salesiano del Redentore Don Luca De Muro, il coordinatore regionale del settore giovanile e scolastico della Fgci Antonello Quarto, il presidente regionale del Centro Sportivo Educativo Nazionale Domenico Marzullo e, per il Museo del Bari, Roberto Vaira, Francesco Girone, Alex Guarini e Franco Egidio.

“Il calendario del Museo del Bari Calcio è una splendida iniziativa che mette insieme due passioni: quella per il Bari e le sue maglie più importanti, belle e ricche di storia, e quella per la nostra città, ritratta nei suoi luoghi iconici – ha commentato Pietro Petruzzelli -. È importante sostenerla perché, grazie all’impegno del Museo del Bari, queste passioni vengono messe al servizio della solidarietà, con il sostegno a due realtà fondamentali per la nostra comunità, come le parrocchie del Redentore e della Resurrezione.

Sono particolarmente felice di essere qui con voi oggi, perché acquistare questo calendario non significa solo avere a cuore i nostri colori calcistici e i nostri luoghi più belli, ma anche voler bene e dedicare attenzione e cura alla nostra città e a chi ogni giorno lavora per rafforzare il senso di comunità e i legami sociali, a partire dai più giovani”.

“L’idea del calendario è nata quasi per gioco l’anno scorso, poi ha avuto un grandissimo successo – ha dichiarato Roberto Vaira -. Proprio sull’onda di questo successo, e per includere altre maglie ricche di storia calcistica e altri bellissimi monumenti di Bari, abbiamo deciso di replicare questa iniziativa. Ringrazio l’assessore Petruzzelli per il patrocinio e la collaborazione del Comune, così come tutte le altre importanti realtà che ci sostengono e ci aiutano. Il binomio tra i colori della nostra squadra e i luoghi più belli è, per noi e per tante altre persone, davvero indissolubile. Ed è apprezzato molto da tanti baresi, e in modo speciale da chi vive fuori dalla nostra città, che con questo calendario ha quindi un oggetto e un modo in più per rievocare tanti ricordi. Assieme a Pietro Petruzzelli abbiamo scelto di legare di nuovo questa iniziativa a un impegno solidale a vantaggio di due importanti realtà della nostra città, e siamo fieri di averlo fatto: perché sostenere una squadra di calcio e amare la propria città significa essere una comunità, nella quale si fa rete e ci si sostiene a vicenda”.

“Questo calendario rappresenta un sincero omaggio alla nostra storia calcistica e a Bari, città ricca di luoghi e scorci suggestivi – ha sottolineato Francesco Girone -. Le maglie che abbiamo portato qui con noi oggi, come tutte quelle del nostro museo, sono autentici pezzi di storia: ad esempio, la maglia di una leggenda del Bari come Biagio Catalano e quella con cui si è disputata la semifinale della Coppa Italia del 1984 contro il Verona, regalataci dal grande ex calciatore della squadra scaligera Giuseppe Galderisi. Siamo quindi grati a tutte le persone che hanno compreso il nostro obiettivo: costruire qualcosa a vantaggio della città intera. Il museo, aperto a tutti, sta crescendo anno dopo anno, e sta diventando sempre più importante per tutti noi”.

“Ringrazio gli organizzatori di questa bella iniziativa, tutta l’amministrazione comunale e l’assessore Petruzzelli per l’attenzione che sempre ci dedica e per la collaborazione che portiamo avanti insieme su tanti temi – ha affermato Don Luca De Muro -. La storia del Redentore è la storia di tante generazioni di ragazze e ragazzi che qui sono cresciuti. Dal 1905 siamo impegnati per l’educazione integrale della persona, creando reti e connessioni per rafforzare il senso di comunità ed essere un presidio di legalità nel nostro quartiere. Se c’è una cosa che unisce i più giovani è lo sport, il calcio in particolare. Sono felice, quindi, di essere con voi per questa iniziativa che ci aiuta a rafforzare le nostre tante attività”.

“La nostra federazione, lo affermo anche a nome del presidente Tisci, è entusiasta di aver dato il patrocinio a questa avventura che si concretizza oggi, per il secondo anno consecutivo – ha proseguito Antonello Quarto -. La passione per queste maglie storiche, assieme a quella per la città intera, è una sensazione che ci dà la possibilità di sentirci più vicini come comunità. Le maglie che abbiamo qui oggi ci ricordano momenti indimenticabili, come la meravigliosa cavalcata del 1984 fino alle semifinali di Coppa Italia, affrontando a testa alta squadre del calibro di Juventus, Fiorentina e Verona. È qui che si manifesta l’orgoglio della nostra baresità, che non deve sfiorire mai. Accanto a questo, è importante sottolineare il carattere solidaristico di questa iniziativa così meritoria, indirizzata a due parrocchie, il Redentore e la Resurrezione, che rappresentano due autentici simboli della nostra comunità”.

È il secondo anno di vita di questo calendario, e guardandolo, con le sue suggestive fotografie, mi tornano in mente i momenti più belli che abbiamo vissuto insieme al Bari, momenti che mi riesce difficile esprimere a parole – ha concluso Domenico Marzullo -. Sono momenti importanti, come importante è l’amore per tutta la città: Bari non si discute, si ama e basta, e ha ormai assunto i connotati di una città europea. Questa iniziativa si inserisce perfettamente nei principi fondanti del Csen, e quindi ci prodigheremo per assicurare la massima diffusione del calendario”.

Redazione

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